Traguardo

Il teologo Umberto Radice compie 101 anni e tiene una lezione speciale

L'ultracentenario giovedì sera in sala Mauri parlerà di "Uomo, donna e Nuovo Testamento".

Il teologo Umberto Radice compie 101 anni e tiene una lezione speciale
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A 101 anni appena compiuti ha una mente lucidissima, conosce benissimo il latino e il greco, studia ancora i testi sacri e terrà una conferenza dal titolo «Uomo, donna e Nuovo Testamento». E’ una forza della natura il teologo di Lentate sul Seveso Umberto Radice, che proprio oggi, lunedì 7 aprile 2025, ha tagliato il traguardo dei 101 anni.

Umberto Radice compie 101 anni

E, a dimostrazione che davvero la cultura e la conoscenza non hanno età, giovedì 10 aprile alle 20.45 in sala Mauri sarà il relatore di una serata incentrata sul rapporto, soprattutto matrimoniale, tra uomo e donna, nel quadro del Nuovo Testamento. Partendo dalle origini dell’uomo e della donna, scritte nel primo libro dell’Antico Testamento, lo studioso ha trattato il tema «uomo donna» in tre parti, ovvero nella lettura critica e traduzione di testi scelti da tre pericopi prese dai 27 libri del Nuovo Testamento nella lingua originale greca e messi a confronto con traduzioni antiche e moderne.

La conferenza "Uomo, donna e Nuovo Testamento"

«Innanzitutto esaminerò un intero capitolo di una lunga lettera dell’apostolo Paolo in cui, all’esortazione ai credenti di contrarre il matrimonio, Paolo fa seguire come comportarsi nella vita matrimoniale, ma dà anche consigli a chi non abbia potuto o voluto contrarre le nozze - spiega Radice - Nella seconda parte analizzerò criticamente quelle affermazioni, in altre lettere di Paolo, nelle quali egli sembra sopravvalutare l’uomo rispetto alla donna, come se da esse si potesse motivare la legittimità di un presunto patriarcato». Infine, «l’ultima parte consisterà nell’analisi critica di una famosa discussione tra Gesù e i farisei sull’unione coniugale indissolubile voluta da Dio fin dalla creazione dell’uomo e della donna: con una similitudine Gesù dimostra che tale indissolubilità non si ottiene con le proprie doti, capacità o facoltà umane, ma è possibile soltanto per grazia».

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