«L’argine del Seveso va sistemato al più presto: la mia farmacia, il condominio e l’intero quartiere sono esposti al pericolo e rischiano di finire nuovamente sommersi se capitasse un’altra esondazione. Non possiamo vivere con l’ansia ogni volta che è prevista pioggia». A lanciare l’appello è il farmacista di Lentate sul SevesoMichele Ventura, pesantemente danneggiato dall’alluvione del 22 settembre, così come molti condomini che abitano nello stabile di nuovissima costruzione in via XXIV Maggio, sorto sulle ceneri della Curt del Pubiè, praticamente a ridosso del torrente.
Farmacia e condominio danneggiati dall’esondazione del Seveso
Il piano terra dell’edificio da poco più di un anno ospita la farmacia del dottor Ventura, che dopo il trasferimento dalla storica sede in viale Italia alla fine di settembre del 2024 aveva aperto le porte della nuova location.
«A distanza di un anno mi sono ritrovato con 250mila euro di danni – commenta amaramente il professionista – Non è mai successo che il Seveso esondasse in questo punto, allagando completamente i garage del condominio e il mio magazzino. Ci sono voluti tre giorni per svuotare i locali dall’acqua».
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“Sistemate l’argine del Seveso”
E la paura cresce, in previsione dell’arrivo dell’inverno:
«Sicuramente pioverà, e se succedesse ancora un evento catastrofico come quello del 22 settembre? La struttura è completamente esposta, non ci sono sistemi di protezione sulla sponda del Seveso. E qualcuno dovrà assumersi le sue responsabilità…». Senza voler incolpare nessuno, Ventura denuncia la mancanza di un intervento di messa in sicurezza dell’argine sinistro. «La parte destra è di competenza comunale, mentre sull’altra spetta all’impresa edile che ha realizzato la palazzina intervenire. Invece in oltre un anno non è stato fatto nulla, perché ci è stato detto che bisogna attendere le autorizzazioni di Aipo».
“Si intervenga almeno con misure provvisorie”
Il giorno successivo all’alluvione l’ingegnere Sabrina Canali dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, a cui compete la manutenzione del Seveso, ha fatto un sopralluogo in via XXIV Maggio, confrontandosi con il farmacista, con l’Amministrazione comunale e con l’architetto Alfredo Di Bella, che ha seguito il progetto della palazzina.
«In quell’occasione era stato detto all’impresa di inviare una pec a Regione e Aipo per ottenere il permesso, data l’urgenza, di iniziare i lavori – prosegue Ventura – Ma non si è mosso nulla. Sappiamo che da progetto non è previsto il muro di contenimento, probabilmente in previsione della realizzazione della vasca di laminazione in viale Brianza. Ma ci vorranno anni prima che venga pronta, nel frattempo almeno si metta in sicurezza la sponda con misure provvisorie». Ventura chiama in causa anche il Comune: «Deve fare qualcosa, sapendo che quest’area di Camnago è a rischio».
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L’assessore: “A noi compete l’argine destro del Seveso”
«L’Amministrazione si è interessata alla problematica, nonostante di fatto sia una questione tra privati, dato che sulla sponda sinistra del Seveso è il privato che deve intervenire – ha dichiarato l’assessore al Territorio Matteo Turconi Sormani – Per quella destra, di competenza comunale, abbiamo affidato recentemente i lavori».
La replica dell’architetto Di Bella: “Inizieremo i lavori questa settimana”
«L’autorizzazione dalla Regione ci è arrivata mercoledì 22 ottobre. Settimana prossima, tempo permettendo, inizieremo coi lavori».
Lo riferisce Alfredo Di Bella, l’architetto che ha seguito la progettazione e la realizzazione del nuovo condominio in via XXIV Maggio, che abbiamo contattato giovedì.
«Da mesi abbiamo inoltrato la richiesta di intervento sulla sponda, inviando mail e solleciti – sottolinea – Senza un’autorizzazione scritta dalla Regione non potevamo procedere, né entrare nell’alveo del torrente, altrimenti avremmo rischiato una denuncia penale». E dopo l’alluvione del 22 settembre «abbiamo provveduto a inoltrare le pec per chiedere di poter intervenire, ma abbiamo ottenuto il via libera solo ieri».
“Non siamo autorizzati a fare il muro di contenimento”
Il professionista precisa che «Aipo non ci ha autorizzato a realizzare un muro di contenimento, per cui interverremo con un’opera di difesa spondale per evitare l’erosione dell’argine, e con il posizionamento di massi ciclopici, che abbiamo già provveduto a ordinare e sono in arrivo dalla Valtellina». Questa settimana è previsto l’inizio dei lavori, «se le condizioni atmosferiche lo permettono», conclude Di Bella.