Riconoscimento

Cittadinanza onoraria al magistrato Laura Sara Tragni

"Questo per me non è un punto d'arrivo, ma un ritorno alle origini e a quei valori che ho sempre cercato di portare in 40 anni di lavoro".

Cittadinanza onoraria al magistrato Laura Sara Tragni

«Questo riconoscimento non rappresenta un punto d’arrivo, ma un ritorno alle origini e a quei valori che mi hanno formata e che ho sempre portato con me nello svolgere il mio lavoro: il senso di responsabilità e la laboriosità tipici della cultura brianzola».

Con queste parole, visibilmente emozionata, il magistrato Laura Sara Tragni ha ritirato la cittadinanza onoraria conferitale dal sindaco Luca Santambrogio in una sala Pertini gremita nel pomeriggio di sabato 13, un giorno vicino alla data del 10 dicembre 1252, in cui ricorre la nascita del Comune di Meda.

La consegna della medaglia al magistrato Laura Tragni

Cittadinanza onoraria al magistrato Tragni

«Da qualche anno, infatti, la consegna delle benemerenze civiche e delle cittadinanze onorarie a chi con il suo operato porta alto il nome di Meda avviene simbolicamente in prossimità di una giornata fondamentale per la città, quando la badessa del monastero di San Vittore rinunciò alla sovranità politica e amministrativa sul territorio», ha spiegato il primo cittadino, per poi lasciare la parola all’assessore Fabio Mariani, che ha letto le motivazioni alla base del prestigioso riconoscimento, ripercorrendo la straordinaria carriera di Tragni.

Una carriera brillante all’insegna della dedizione e della professionalità

Nata a Seregno il 3 dicembre 1959 da Ettore Tragni e Maria Beatrice Fumagalli e cresciuta fino all’età di 30 anni a Meda, dove ha frequentato le scuole elementari Diaz e la scuola media Traversi, ha intrapreso un brillante percorso di studi caratterizzato da dedizione, competenza e integrità, dando un rilevante contributo alla giustizia e alla società e rappresentando un motivo di orgoglio per la comunità medese. Ha iniziato la sua carriera nel 1988 come pretore penale alla Pretura di Palmi (Reggio Calabria), territorio segnato dalla presenza di criminalità organizzata, dove è ritornata nel 1992. Numerosi e diversificati i suoi incarichi alla Procura circondariale di Monza, alla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione (Tribunale Antimafia) e alla Corte d’Appello di Milano. Dal 2024 ha assunto la presidenza della III Sezione civile della Corte d’Appello di Milano, con competenze in materia di leasing, cessione di crediti, somministrazione, condominio e locazioni e presiede il Tribunale regionale delle acque pubbliche.

La candidatura era stata proposta dal Polo civico

La sua candidatura alla commissione consiliare esaminatrice era stata proposta con orgoglio dalla consigliera Rina Del Pero in rappresentanza del Polo civico, trovando pieno accoglimento dal Consiglio comunale.

Il magistrato Laura Sara Tragni con il sindaco Luca Santambrogio e la consigliera Rina Del Pero

A lei la medaglia raffigurante piazza Vittorio Veneto

Oltre all’attestato di cittadina onoraria, a Tragni è stata donata una medaglia in metallo ricoperta da uno strato d’oro raffigurante piazza Vittorio Veneto, il riconoscimento che da qualche anno viene realizzato dall’architetto medese Riccardo Cassina per i benemeriti. In segno di riconoscenza per la sua carriera esemplare, le sue qualità umane e la sua capacità di ascolto, Cassina ha voluto omaggiare Tragni anche con un suo disegno a china della piazza Vittorio Veneto, «il luogo più bello di Meda e non solo, un luogo che abbraccia chi vi entra, che rappresenta l’abbraccio di tutta la città a Laura».

Il disegno a china di piazza Vittorio Veneto realizzato dall’architetto Riccardo Cassina

“Ho cercato di vivere il mio lavoro con i valori respirati nella mia città d’origine”

Intenso il discorso del magistrato, che ha ringraziato la città di Meda, ricordando con aneddoti le sue origini ed evidenziando i valori portanti della sua professione, che richiede ascolto ed equilibrio nell’assicurare il rispetto della legge, con umanità e saggezza:

«A Meda affondano le mie radici, qui hanno vissuto i miei genitori, i miei nonni e i miei famigliari, fino a quell’Abbondio Tragni, soprannominato “Dutur Rus” per il colore dei capelli, che fu il primo medico condotto della città e che ha avuto una grande influenza su di me». Un legame, quello con la sua Meda, che non si è mai spezzato e anzi «è suggellato dalla cerimonia di oggi, con la quale la comunità medese riconosce il mio percorso, nel quale ho sempre cercato di portare i valori respirati nella mia città d’origine. Ho vissuto questi 40 anni di magistratura non solo applicando le norme, ma con equilibrio e preparazione. Un buon magistrato deve agire con rigore, ma senza dimenticare l’ascolto, con fermezza, ma anche con umanità nel valutare le singole storie che arrivano sui tavoli».
Ha quindi ringraziato «la mia famiglia d’origine, le mie figlie Beatrice e Costanza, che sono la mia forza, e tutti coloro che hanno intrecciato il loro cammino con il mio».

Il telegramma dell’allora sindaco Enrico Tagliabue

Impresso nella sua mente il gesto compiuto dall’allora sindaco Enrico Tagliabue, «che il 10 marzo 1986, quando avevo da poco superato il concorso di magistratura, mi inviò un telegramma per congratularsi. Ebbene, quel telegramma lo conservo da 40 anni».

Gli auguri all’ex assessore Boga, neo magistrato

«Un tempo si spedivano telegrammi, oggi i complimenti si fanno con un post su Facebook», ha detto il sindaco con un sorriso, salutando l’ex assessore Andrea Boga, che dopo aver superato il concorso da magistrato ha iniziato un tirocinio proprio alla Corte d’Appello di Milano, avendo il piacere di incontrare la dottoressa Tragni, che gli ha augurato «un percorso ricco di soddisfazioni, come è stato il mio».