Accolto il ricorso, cancellata la multa per abbandono di rifiuti
Il Giudice di pace ha dato ragione a Luca Colombo, referente locale dei pentastellati.
Il Giudice di pace ha cancellato una multa per abbandono dei rifiuti inflitta dalla Polizia Locale a Luca Colombo (referente di Seregno del Movimento 5 Stelle).
Multa per i rifiuti a Luca Colombo
I fatti risalgono al giugno dello scorso anno, quando gli agenti avevano trovato in via Marconi un sacco giallo contenente rifiuti in plastica ma anche carta, cartone e corrispondenza privata con due nominativi. Fra questi Luca Colombo, al quale era stata notificata un’ingiunzione per il pagamento di oltre 167 euro: ad aprile l’interessato, che ha sempre escluso qualsiasi responsabilità nell’accaduto, ha presentato ricorso davanti al Giudice di pace di Monza, accolto lo scorso 11 dicembre.
Accolto il ricorso: "Non vi sono prove certe"
Nelle motivazioni il giudice, Angela Bungaro, ha sottolineato che «non vi è prova certa» che la violazione possa essere attribuita a Colombo e l’agente della Polizia Locale «non ha assolto il dovere di concreta motivazione» per la quale l’infrazione non è stata contestata nell’immediato, in modo da risolvere «a monte possibili equivoci» e consentire al cittadino «un immediato esercizio del diritto di difesa», ancora prima dell’avvio del contenzioso. Nelle motivazioni si aggiunge che il ricorrente non è stato cercato dalla Polizia Locale subito dopo il ritrovamento del sacchetto abbandonato in strada e nel rapporto «non si traggono gli elementi minimi» per attribuire la responsabilità dell’infrazione, in assenza del trasgressore come si era giustificato il vigile urbano.
Abbandono a quattro chilometri dalla sua abitazione
Nel ricorso Colombo aveva spiegato che l’abbandono non era avvenuto presso il domicilio dove viene recapitata la corrispondenza personale, bensì a distanza di oltre quattro chilometri e «va da se che la posta possa essere stata rinvenuta da terzi e abbandonata alla meno peggio in altro luogo». A margine della vicenda, Colombo - di professione commerciante - ha presentato anche un esposto «perché nel verbale è stato richiamato un articolo (il numero 42) del Regolamento di polizia urbana che riguarda gli schiamazzi e i rumori molesti in area pubblica e non l’abbandono dei rifiuti. Pare che non sia l’unico caso e la maggior parte dei cittadini paga comunque la sanzione per non avere scocciature», ha concluso il referente locale dei pentastellati.