Grande soddisfazione

Alessandro Lanza ce l'ha fatta: partito in bici da Cavenago, è arrivato a Parigi

Si è conclusa l'avventura del giovane ciclista cavenaghese.

Alessandro Lanza ce l'ha fatta: partito in bici da Cavenago, è arrivato a Parigi
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Alessandro Lanza ce l'ha fatta: partito in bici da Cavenago, è arrivato fino a Parigi. Si è conclusa la splendida avventura del giovane ciclista cavenaghese, che prima di partire aveva dato vita a una fortunata raccolta fondi per la lotta contro il cancro.

La partenza due settimane fa

Mercoledì 19 luglio: questa la data della partenza da Cavenago di Alessandro Lanza, direzione Parigi. Alle prime luci del giorno lo studente cavenaghese aveva dato i primi colpi di pedale verso la capitale francese. A salutare l'inizio del suo viaggio era presente anche il sindaco di Cavenago Davide Fumagalli. Un'avventura, quella di Lanza, dai risvolti benefici: il 24enne, infatti, durante le settimane di preparazione al viaggio, aveva avuto la possibilità di incontrare e conoscere "Oltre la Curva", associazione che si occupa di aiutare la ricerca contro i tumori, e di unire l'aspetto sportivo/turistico a quello solidale. Lanza, lo ricordiamo, ha attraversato la Svizzera per poi raggiungere la Francia, coprendo in bicicletta gli oltre 1.200 chilometri che separano la "sua" Cavenago dalla capitale transalpina. Nel corso del suo viaggio, il giovane ha tenuto un vero e proprio "diario di bordo", aggiornando giornalmente i tanti amici e conoscenti che ne hanno seguito le gesta tramite social network.

L'arrivo a Parigi

Il post più emozionante, tutta, è stato ovviamente pubblicato poche ore fa, quando Alessandro Lanza ha commentato il suo ingresso a Parigi. La capitale transalpina, luogo magico, ha regalato al 24enne emozioni indescrivibili.

"Finita la colazione mi preparo e verso le 9.30 parto per la mia ultima fatica, piove ancora ma è diminuita l’intensità, il vento resta ma è leggermente più calmo - si legge sulla pagina Facebook di Alessandro - Inizio con grande entusiasmo e fiducia voglioso di chiudere questo grande viaggio nel migliore dei modi e la mia allegria sembra essere ripagata da un piccolo accenno di bel tempo che un po’ va e un po’ viene, nel frattempo smette di piovere ma Eolo continua imperterrito a soffiare. La strada è tutta un su e giù continuo per le colline, dopo le brutte esperienze di ieri con Komoot ho rifatto tutta la traccia stando attento a non andare ad avventurarmi in situazioni assurde così sto prevalentemente su asfalto".

Finalmente, dopo tanta fatica e centinaia di chilometri macinati a colpi di pedale, ecco la splendida Parigi:

"La strada prosegue praticamente invariata rispetto a prima fino a quando arrivo all’imbocco con la Eurovelo 3, quella ciclabile che porta direttamente a Parigi. La prendo e per 25 km circa è un’agonia di fatica, voglia di arrivare e vento, è talmente forte che spingo come un animale e sto sotto i 16km/h e ho difficoltà a tenere bene la bici dritta quando ci sono raffiche forti e improvvise. Non si arriva mai, non si arriva mai, sulla mappa Parigi è sempre lì e sembra non esserci mai traguardo. Finalmente entro in città, sono eccitatissimo, seguo la ciclabile ed arrivo a Place de la Concorde dove ho tanti bei ricordi, è un posto della città che amo particolarmente, alzo la testa e vedo in lontananza la Tour Eiffel, ho i brividi sulla pelle alti due dita… L’adrenalina mi fa trovare forze che non so neanche di avere e comincio a pedalare all’impazzata verso il mio obiettivo, passo davanti a Les Invalides e tiro dritto, fino a quando… Le emozioni sono indescrivibili, mi viene da piangere e da ridere allo stesso tempo, realizzo che sono arrivato perché lo vedo ma non lo realizzo davvero, mi servirà tempo per capire meglio, nel frattempo mi godo il momento e contemplo la torre per una mezz’ora, non è mai stata così bella, c’è anche un po’ di sole allora ne approfitto per la foto di rito e poi a mangiare (in tutto ciò sono quasi le 15 e sono a digiuno). Il mio viaggio finisce qua, voglio ringraziarvi tutti per il supporto, siete stati fondamentali, non vedo l’ora di rivedervi tutti e di riabbracciare la Francesca. Per un cammino che termina ce n’è un altro che continua, è quello del nostro cuore e non si fermerà mai… grazie ancora tutti, vi voglio bene".

 

 

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