La commemorazione

Arcore non dimentica il sacrificio del maresciallo Sebastiano D'Immè

Grande commozione ieri mattina, domenica 25 maggio, in Sala del Camino, all'interno del municipio arcorese, dove è stato scoperto il ritratto del maresciallo dei carabinieri Sebastiano D’Immè. Si tratta di un evento organizzato all’interno della Settimana della Legalità

Arcore non dimentica il sacrificio del maresciallo Sebastiano D'Immè
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Arcore  non dimentica uno dei suoi eroi, ucciso barbaramente mentre era in servizio il 7 luglio del 1996 a Locate Varesino. Grande commozione domenica mattina in Sala del Camino, all'interno del municipio arcorese,  dove è stato scoperto il ritratto del maresciallo dei carabinieri Sebastiano D’Immè.
Si tratta di un evento organizzato all’interno della Settimana della Legalità arcorese.

Chi era il maresciallo D'Immè

La memoria del maresciallo Sebastiano D’Immè continua a vivere nel cuore della città. Medaglia d'Oro al Valore alla Memoria il maresciallo, ricordiamo, ha sacrificato la propria vita per difendere i valori che tutti noi consideriamo fondamentali.  Sono passati quasi 29 anni da quel maledetto 6 luglio del 1996, eppure la ferita provocata dall'omicidio del valoroso carabiniere ancora fatica a rimarginarsi. Il maresciallo, ricordiamo,  era in servizio al comando di Como quando venne barbaramente ucciso da un killer a cui stava dando la caccia a Locate Varesino.
Quel giorno D’Immè si trovava in servizio per svolgere attività inerenti una delicata indagine su un gruppo di malviventi che da tempo con le loro rapine avevano insanguinato il Comasco. Verso mezzogiorno D'Immè, a bordo di una Fiat «Punto» civile, aveva individuato una Fiat «Croma» con due membri della banda a bordo, tra i quali Luigi Bellitto, autore di un efferato omicidio commesso un anno prima ai danni di un negoziante.

Ucciso a colpi di kalashnikov

Mentre il Carabiniere era vicino all'auto dei banditi, questi ultimi, accortisi della «Punto» con due uomini a bordo, temendo forse il peggio iniziarono ad agitarsi. I malviventi esplosero una ventina di colpi di kalashnikov in direzione dei Militari. Sceso immediatamente dall'auto, il maresciallo D'Immè venne raggiunto da altri colpi, ma rispose con coraggio al fuoco nel tentativo di fermare la banda. Al termine del conflitto a fuoco, il 31enne venne trasportato d’urgenza all’ospedale di Circolo di Varese, dove morì il giorno seguente proprio a causa delle profonde ferite riportate.

Il maresciallo era sposato solamente da un anno insieme alla moglie Laura Tentori, con la quale viveva in un appartamento di Arcore.  Proprio a due passi da dove, oggi, sorge anche via D’Immè, intitolata al coraggioso Carabiniere. Il cui carattere estremamente buono e generoso, anche nella tragedia, riuscì a emergere come un seme prnto a dare frutto, quello della vita. Già, perché i suoi organi vennero espiantati e donati ad altre persone, proprio come da suo desiderio.

La cerimonia di domenica

Ieri mattina, domenica, dicevamo, nella sala del Camino, una cerimonia molto intima ma suggestiva che ha visto la partecipazione di alcuni  rappresentanti dell'Amministrazione comunale (c'era il sindaco Maurizio Bono, il presidente del Consiglio comunale Laura Besana, l'assessore Luca Travascio oltre ai consiglieri comunali Michele Bertani e Pierluigi Perego), della moglie Laura, dell'artista Carla Colombo Sala che ha donato il ritratto, dell'amico Colonello Pantaleo e di una rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri.  Il Sindaco ha ricordato l'importanza del valore di uomini che dedicano la loro vita alla sicurezza di tutti. Che Arcore con questo gesto vuole tenere sempre alto il ricordo dei suoi eroi.

"Questa commemorazione serve come promemoria della devozione e del sacrificio che ispirano le generazioni future a vivere con onore e a perseguire i valori per cui i nostri eroi hanno dato la loro vita - ha sottolineato il primo cittadino Bono - Un ringraziamento da parte mia e di Laura, anche a tutte le artiste che si sono messe a disposizione inviando i bozzetti per il ritratto. Tra questi bozzetti la moglie ha scelto quello che più le ricordava Sebastiano".

La settimana della legalità

Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 29 maggio, alle 16:30: nella Sala Giardino d’Inverno di Villa Borromeo, si terrà il convegno «La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi – L’ecoansia e la Costituzione: riflessioni e prospettive», a cura dell’Associazione Ius et Vis, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Monza. La mattinata del 30 maggio 2025 sarà interamente dedicata al dialogo tra studenti e legalità, grazie alla collaborazione con l’Associazione «Libera», da anni punto di riferimento nel contrasto alle mafie e nella promozione della giustizia sociale. Gli operatori dell’associazione incontreranno gli alunni della Scuola Media Stoppani di Arcore, nell’Aula Magna dell’Istituto. Invece alle 15, nella Sala del Camino, si terrà l’incontro pubblico sull’intelligenza artificiale a cura di Pierluigi Redaelli.
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