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Carate, marciapiede protetto sul ponte: sarà la volta buona?

Per il viadotto sul Lambro Adiconsum ha ottenuto di aprire un tavolo con la Provincia per arrivare a uno studio di fattibilità dell'opera.

Carate, marciapiede protetto sul ponte: sarà la volta buona?
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La speranza di vedere realizzato il camminamento protetto sul ponte grande di Carate Brianza si fa più concreta.

Adiconsum a confronto con il Comune di Carate e la Regione

L’obbiettivo è di arrivare ad uno studio di fattibilità tecnico-economico dopo un tavolo di confronto con la Provincia di Monza e Brianza, l’ente proprietario del manufatto.
E’ tornata sul tavolo l’ipotesi di realizzare un camminamento pedonale protetto lungo il ponte grande di via Treno e Trieste, «cavallo di battaglia» da ormai quasi dieci anni dell’associazione Adiconsum Monza Brianza-Lecco. Il segretario Marzio Galliani in settimana ha chiesto e ottenuto un incontro in Municipio con il sindaco Luca Veggian e con il consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta.

Tavolo aperto con la Provincia

I due referenti del Comune di Carate Brianza e della Regione Lombardia si sono resi disponibili ad avviare un tavolo aperto con la Provincia, che è proprietaria del viadotto sul Lambro, per arrivare alla possibilità di studiare un intervento progettuale per la sicurezza di pedoni e ciclisti. L’obbiettivo è l’allargamento dell’attuale passaggio pedonale che esiste già, ma è troppo stretto, tanto che è impossibile per due pedoni percorrerlo contemporaneamente e non è adeguatamente protetto, dato che camion e auto sfrecciano a pochi centimetri.
«Ripartiamo da qui - commenta soddisfatto Galliani - Ritengo se non altro che questo incontro possa diventare la base di partenza per arrivare a uno studio progettuale. La disponibilità dei soggetti coinvolti verrà estesa alla Provincia per un prossimo confronto».
«Il tema della mobilità debole mi sta particolarmente a cuore - spiega il sindaco - Ringrazio Adiconsum per avere riproposto questo tema legato al ponte che ho avuto modo di verificare di persona accompagnando un’amica in carrozzina lungo un tragitto pieno di insidie e pericoli. E’ chiaro che la valutazione andrà fatta coinvolgendo la Provincia di Monza e Brianza con la quale apriremo un tavolo».

La prima petizione nel 2013

Del camminamento ciclo-pedonale sul ponte che collega Besana e Carate si era iniziato a parlare nel 2013 con una petizione che aveva raccolto almeno 200 firme. Nel 2016 anche Rai Tre si era occupata della vicenda con un servizio che aveva raccontato le difficoltà dei pedoni e dei portatori di handicap specie nei giorni di pioggia. Nel 2017 il caso era finito persino in Parlamento all'attenzione del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell'Interno in seguito all'interpellanza presentata dall'onorevole della Lega, Paolo Grimoldi.
Cinque anni fa la Provincia si era espressa sulla richiesta ritenendo però eccessivamente «costosa» l’opera data l'età del ponte, costruito nel 1908, la sua altezza e la larghezza ridotta della carreggiata, fattori che rendono complicato l’allargamento della struttura.

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