Caso chiuso

Celebrò la Messa in mare, niente processo per don Mattia

Così si è espresso il Tribunale di Crotone, archiviando l'accusa nei confronti del sacerdote cresciuto a Cesano Maderno. 

Celebrò la Messa in mare, niente processo per don Mattia
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Non andrà a processo don Mattia Bernasconi, il sacerdote cresciuto a Cesano Maderno indagato per vilipendio alla religione dopo aver celebrato una Messa in mare, la scorsa estate, in Calabria. A sette mesi dalla celebrazione, si è espresso così il Tribunale di Crotone, archiviando l'accusa.

Celebrò la Messa in mare, niente processo

Don Mattia Bernasconi,  vicario della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, aveva celebrato Messa una domenica di fine luglio, in una Calabria "soffocata" da un caldo torrido, nelle acque del mare di Capo Colonna, vicino a Cotrone. Era la fine dell'esperienza di volontariato sulla legalità con i ragazzi del suo oratorio, nei beni confiscati alla mafia e gestiti da Libera.

L'accusa: offesa alla religione

Un costume da bagno al posto della stola e un materassino come altare. Le immagini della celebrazione eucaristica avevano fatto in fretta il giro del web e dei social, scatenando reazioni e polemiche in tutta Italia. All'indomani della Messa il  procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia rendeva noto che il suo ufficio aveva aperto un fascicolo ed avviato indagini per "offesa a una confessione religiosa". Gli accertamenti erano stati delegati alla Digos di Crotone.

"Buone intenzioni macchiate da troppa ingenuità"

Don Mattia Bernasconi aveva fatto subito mea culpa, scrivendo in una accorata lettera aperta all'Arcivescovo di Milano Mario Delpini e ai fedeli tutti: “Spero che possiate comprendere le mie buone intenzioni, macchiate da troppa ingenuità, e accettare la mia sincera richiesta di perdono”. Ora la vicenda si chiude anche dal punto di vista giudiziario.

 

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