Ricorrenza

Cento anni fa il titolo di Città: buon compleanno Desio

Fu assegnato in seguito all’emissione del Regio Decreto del 24 febbraio 1924. Per tutto l’anno sulla facciata del Comune sarà esposto uno stendardo, in programma anche un cartellone di eventi.

Cento anni fa il titolo di Città: buon compleanno Desio
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Cento anni fa, nel 1924, il titolo di Città: buon compleanno Desio. Li compirà il 24 febbraio. Si avvicina una di quelle ricorrenze che fanno la storia di una comunità: il ricevimento del titolo di “Città di Desio” e la conseguente concessione della corona d’oro turrita sullo stemma civico.

Il titolo di Città di Desio

Il titolo di Città di Desio fu assegnato in seguito all’emissione del Regio Decreto del 24 febbraio 1924, in cui si riconoscevano ufficialmente il ruolo e l’importanza del Comune di Desio, che fu protagonista di una progressiva crescita economica e che ebbe un’importante accelerazione nel periodo immediatamente successivo all'Unità d'Italia, quando aprì i battenti il setificio "Egidio & Pio Gavazzi", che nel giro di pochi anni divenne uno dei principali setifici a livello mondiale.

"Una tappa importante nella storia della nostra comunità"

Dichiara il sindaco, Simone Gargiulo:

“Il Centenario di Desio Città è una tappa importante nella storia della nostra comunità, un’occasione per celebrare e riflettere sulla nostra identità e sullo spirito più autentico della desianità, cioè lo sforzo e la capacità di intraprendere, offrendo una possibilità di crescita, che oggi rendono Desio una realtà attrattiva, capace di conquistare chi la vive e la frequenta.  In questo anno organizzeremo diversi momenti di rievocazione: è vero che l’input del Centenario deve partire dall’Amministrazione comunale, ma questa celebrazione deve essere il più possibile partecipata dalla comunità, per cui accoglieremo idee e proposte anche dei cittadini, che fanno la ricchezza della nostra Città. Un grazie in anticipo a chi, sotto ogni forma, contribuirà alla riuscita di questa speciale ricorrenza”.

In programma una serie di eventi

Un cartellone di eventi per celebrare la ricorrenza, tra cui una serie di incontri sulle vicende storiche della città.

“E’ per noi un onore celebrare questa ricorrenza con una serie di eventi all’insegna dei Cento anni di ‘Desio Città’ – racconta l’assessore alla Cultura, Eventi e Marketing Territoriale Samantha Baldo - Tra le varie iniziative in cantiere possiamo anticipare un ciclo di incontri sulle vicende storiche dell'abitato desiano e un nuovo logo che utilizzeremo per tutto l’anno. Possiamo preannunciare che graficamente farà da sfondo la Basilica dei Santi Siro e Materno, che contribuì alla concessione del titolo di Città, grazie anche all'influenza di un suo eminente cittadino, Achille Ratti, divenuto Papa con il nome di Pio XI. In questo voglio ringraziare calorosamente i Campanari della Basilica di Desio per il loro appassionato supporto nel ricordare questo prestigioso riconoscimento e celebrare la storia della nostra comunità”.

Lo sviluppo economico

Oltre al settore tessile, Desio conobbe un grande sviluppo anche nel settore meccanico e in quello del mobile. Da fine Ottocento la comunità cittadina si impegnò per ampliare l'antica chiesa prepositurale attraverso la costruzione di una grande cupola. La chiesa venne solennemente riconsacrata dall'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nell'agosto del 1895. E in breve tempo la città vide una vertiginosa crescita, al punto che già nel 1924 ottenne il riconoscimento del titolo di città. Con il boom economico del secondo dopoguerra, Desio si trovò in una nuova fase di espansione con la creazione di insediamenti produttivi, primo tra tutti lo stabilimento automobilistico dell’Autobianchi.

Le iniziative per l'importante onorificenza

A partire dal 24 febbraio, per tutto l’anno, sulla facciata del Comune sarà esposto uno stendardo per ricordare l'importante ricorrenza, oltre a un logo che sarà svelato a breve. Sabato 24 febbraio alle 18 sarà la volta di un concerto a cura dei Campanari della Basilica di Desio, seguito dalla Messa alle 18.30 nella Basilica dei Santi Siro e Materno. In primavera sono inoltre in programma un ciclo di incontri sulla storia della Città di Desio in  biblioteca, dal titolo: “Dal villaggio celtico al villaggio globale - Evoluzione urbana di Desio”, a cura del professor Massimo Brioschi, desiano doc, esperto conoscitore della storia locale e non solo. Questi gli incontri:

-  20 marzo 2024 - Le origini, la scelta del sito, la rete viaria, l'abitato celtico originario, l'insediamento romano, l'organizzazione del territorio e la centuriazione, l'abitato tardo-antico;
- 17 aprile 2024 - I quartieri medioevali. I centri religiosi, insediamenti extraurbani, cascine, edicole e cappelle, la toponomastica rurale, cartografia moderna;
- 15 maggio 2024 - Lo sviluppo "moderno", formazione nuovi quartieri, toponomastica e creazione di nuove vie. Dall'agricoltura all'industria ed al terziario.

Saranno coinvolte tutte le istituzioni scolastiche, le associazioni e altre realtà del territorio nella realizzazione di ulteriori eventi e iniziative che si sviluppino nel corso dell’anno, per culminare in un momento celebrativo di rilievo in occasione della Festa di Desio e proseguire sino a fine anno.

 

UN PO' DI STORIA DI DESIO IN PILLOLE

a cura del professor MASSIMO BRIOSCHI

Desio, un'ara celtica. L'origine dell'abitato di Desio sembra risalire all'epoca preromana; quasi sicuramente i primi abitatori furono popolazioni celto-liguri. Di queste epoche più antiche sono rimasti pochi documenti, tra cui un'ara sacrificale con un'interessante iscrizione di dedica a divinità locali. In particolare sul territorio sono identificabili alcune tracce della centuriazione romana, cioè del sistema per tracciare i confini delle diverse proprietà agricole. Nel VII secolo l'arcivescovo di Milano S. Giovanni Bono edificò a Desio una chiesa, dedicandola ai Santi Siro e Materno; la sua costruzione deve essere collegata all'opera di conversione delle popolazioni longobarde. Questo edificio religioso, una basilica articolata su tre navate, divenne in epoca medioevale il centro di un vasto comprensorio politico-religioso, la pieve di Desio, che comprendeva oltre quaranta parrocchie. I documenti testimoniano inoltre la presenza nel Duecento di altri edifici sacri, che furono successivamente smantellati o trasformati e di cui oggi non rimane alcuna traccia. Esistono parecchi documenti che attestano per tutto il Medioevo la presenza di una vivace comunità cittadina che, essendo residenza del feudatario e centro religioso, si pose come una sorta di capoluogo per i centri minori del circondario.

La battaglia di Desio

Un evento che ha cambiato la storia di Milano. Il 21 gennaio 1277, tra le fortificazioni del borgo, ebbe luogo lo scontro definitivo tra le forze dei Visconti e dei Torriani per il controllo della città di Milano. La battaglia fu vinta da Ottone Visconti, che divenne in tal modo signore di Milano, dando così inizio alla dinastia viscontea che sarebbe durata fino al 1450. Sempre nel Duecento fu fondato a Desio un piccolo convento francescano che rimase attivo fino al 1777. Nello stesso periodo era inoltre presente un insediamento dei frati Umiliati che affiancavano alla preghiera la lavorazione della lana. Nel Trecento Desio divenne una delle residenze preferite di Bernabò Visconti che, oltre a scavare un canale artificiale, fece erigere un castello al centro di una vasta area destinata a riserva di caccia. Slegatasi dall'amministrazione della città di Milano, Desio e la sua pieve furono concesse in feudo a diverse famiglie patrizie. Dal Cinquecento, fino quasi all'epoca napoleonica, Desio fu retta dai Mendoza de Leyva.

L'incendio

Nel XVI secolo il borgo sconvolto dai Lanzichenecchi, che nel 1511 saccheggiarono la città e diedero fuoco al borgo. Testimone dell'avvenimento fu Leonardo da Vinci, che fissò la scena dell'incendio in un disegno oggi conservato nelle Collezioni Reali inglesi. Per tutto il corso del secolo il borgo fu ripetutamente colpito da ricorrenti epidemie di peste che ridussero la popolazione a 500 anime. Ad aggravare la situazione economica contribuirono inoltre le ricorrenti spese per l'alloggiamento delle truppe appartenenti ai diversi eserciti che in quest'epoca attraversarono il territorio. San Carlo Borromeo riordinò la vita religiosa del borgo e sostenne il progetto, pare affidato all'architetto Pellegrino Tibaldi, di realizzare una nuova chiesa. Il cantiere iniziò solo nel 1652 e si concluse solo nel 1744 con la consacrazione della nuova chiesa, ad opera dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli.

La Villa Tittoni

Il primo incarico affidato nel Settecento al Piermarini. Già a partire dall'epoca dell'imperatrice Maria Teresa, si ebbe una fase di lenta, ma sensibile ripresa demografica ed economica. Nel Settecento il marchese Cusani, proprietario a Desio di numerosi fondi, affidò al Piermarini l'incarico di erigere una sontuosa residenza suburbana. L'edificio avrebbe poi subito profonde trasformazioni verso il 1840, quando la villa fu nuovamente ampliata, secondo i nuovi gusti del secolo, dall'architetto bolognese Pelagio Palagi. A completamento dell'opera, fu realizzato un grandioso parco all'inglese che divenne in breve tempo uno dei più rinomati dell'epoca. La lenta crescita economica conobbe una brusca accelerazione nel periodo seguente all'unità nazionale, quando iniziò la propria attività il Setificio Egidio e Pio Gavazzi, che divenne in breve tempo uno dei maggiori stabilimenti del settore serico a livello mondiale. Tra Otto e Novecento, a fianco dell'industria tessile, sorsero numerosi opifici nel settore meccanico ed in quello tradizionale del mobile. La comunità cittadina alla fine del secolo scorso si impegnò in profondi lavori di ampliamento della chiesa prepositurale che prevedevano la costruzione di una grande cupola. Nell'agosto 1895 la chiesa fu solennemente riconsacrata dall'arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari. Negli stessi anni furono inoltre realizzate molteplici opere pubbliche, dotando l'abitato di tutti i servizi tipicamente cittadini.

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