Scontro istituzionale

D breve Pedemontana, sindaci contro Apl e Regione: "Inutile, ombre sulla condotta e sulle finalità"

Durissimo documento firmato da 10 primi cittadini del Vimercatese dopo l'annuncio dell'avvio del procedimento per l'approvazione definitiva del progetto

D breve Pedemontana, sindaci contro Apl e Regione: "Inutile, ombre sulla condotta e sulle finalità"
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Un comunicato durissimo, che ribadisce ancora una volta la contrarietà delle Amministrazioni del territorio al progetto della tratta D breve di Pedemontana. E lo fa puntando il dito contro la società Autostrada Pedemontana Lombarda e contro la Regione accusate di aver scelto ancora una volta la strada dell'imposizione e della comunicazione a cose fatte, senza alcuna volontà di dialogo con il territorio.

Un progetto che i sindaci non esitano a definire come "avvolto da un'ombra sulla condotta adottata e sulle finalità perseguite".

Il documento firmato da 10 sindaci

Parole pesanti e nette quelle messe nero su bianco nella nota diffusa nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 4 agosto 2023, dai sindaci dei Comuni interessati dalla tratta D breve di Pedemontana, da Vimercate ad Agrate. Il documento è stato sottoscritto da Francesco Cereda (Vimercate), Simone Sironi (Agrate), Mauro Colombo (Bellusco), Andrea Esposito (Bernareggio), Angelo Mandelli (Burago), Monica Buzzini (Caponago), Rosella Maggiolini (Carnate), Davide Fumagalli (Cavenago), Daniel Siccardi (Ornago), Carla Della Torre (Sulbiate).

Avvio del procedimento in piena estate

"Nella mattinata del 3 agosto Autostrada Pedemontana ha informato le scriventi Amministrazioni Comunali dell’imminente avvio del procedimento per l’approvazione definitiva della variante Tratta D-Breve - scrivono i primi cittadini - Si tratta di un passaggio fondamentale e che – in piena coerenza con la condotta omissiva e la postura non collaborativa dell’attuale governo di Regione Lombardia – viene attivato nel cuore dell’estate, in un momento in cui l’attenzione della cittadinanza è più bassa".

"Attività disinformativa da parte di Autostrada Pedemontana"

"È bene premettere che le scriventi Amministrazioni Comunali faranno tutto quanto è possibile per proteggere il territorio e rappresentare al meglio l’interesse delle comunità che lo abitano - proseguono i sindaci -  A tal proposito, anche a fronte di un’attività disinformativa perpetrata da Autostrada Pedemontana e dai vertici politici della Regione sulla stampa locale, si ritiene doveroso rimarcare le gravi e diffuse criticità unanimemente rilevate dai Sindaci e dagli amministratori del territorio".

La manifestazione dello scorso dicembre contro Pedemotnana

"La D breve è del tutto inutile"

"Sul piano trasportistico, nessuna delle relazioni tecniche depositate agli atti è in grado di dimostrare l’effettiva utilità dell’opera - ribadiscono ancora una volta i sindaci -  Al contrario, l’analisi commissionata dalla Provincia di Monza e della Brianza al Centro Studi PIM dimostra inequivocabilmente che la variante D-Breve è del tutto inutile, non apporta alcuna miglioria viabilistica e anzi potrebbe contribuire a peggiorare le criticità rilevate sull’asse est-ovest. A tal proposito, restano del tutto irrisolti i nodi legati al sovraccarico della provinciale SP2 e dell’attraversamento dell’Adda, problematiche che il progetto originario di Pedemontana si prefiggeva di concorrere a mitigare e che oggi appaiono completamente trascurate. Su questi punti – ormai ben documentati e definitivamente acquisiti – né i vertici politici di Regione Lombardia, né i responsabili tecnici di Autostrada Pedemontana hanno dato alcun riscontro alle scriventi Amministrazioni Comunali. Sul piano economico, sebbene l’operazione sia interamente retta dall’impiego di ingentissime risorse pubbliche, restano ampiamente irrisolte le criticità economico-finanziarie".

"Un debito per le future generazioni"

I sindaci bocciano l''operazione anche da un punto di vista economico.

"Come recentemente ribadito dalla Corte dei Conti, le relazioni e gli studi agli atti non sono in grado di provare la fattiva sostenibilità dell’operazione - prosegue il comunicato dei 10 sindaci - L’elevatissimo pedaggio previsto potrà comportare un significativo sottoutilizzo dell’infrastruttura, con la conseguente impossibilità di rientrare degli investimenti effettuati, sicché le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia non potranno che tradursi in un significativo debito per le future generazioni. A tal proposito, ribadiamo come l’analisi del Centro PIM sottolinei chiaramente come le previsioni utilizzate da Pedemontana nel quadro dell’Analisi Costi-Benefici risultino sovrastimate. Anche su questo né i vertici politici di Regione Lombardia, né i responsabili tecnici di Autostrada Pedemontana hanno dato alcun riscontro alle scriventi Amministrazioni Comunali".

"Enorme impatto ambientale, saranno consumati 44 campi di calcio"

"Sul piano ambientale, ribadiamo come la variante D-Breve preveda 4 corsie per senso di marcia – corsia di emergenza compresa – con una sezione ordinaria complessiva di oltre 32 metri e un consumo di suolo complessivo di circa 300.000 mq, l’equivalente di circa 44 campi da calcio - insistono i sindaci -  Il tutto a danno del Parco Agricolo del Nord Est, una delle poche aree agricole di pregio rimasteci e per le quali le scriventi Amministrazioni Comunali hanno investito risorse e attivato in passato i doverosi meccanismi di tutela. A tal proposito, preoccupa seriamente il continuo intento disinformativo con cui i vertici di Autostrada Pedemontana dipingono un’autostrada green e
ambientalmente sostenibile".

"Mai preso in considerazione l'innesto della tratta C sulla Tangenziale Est"

"Le scriventi Amministrazioni Comunali rilevano come al momento né i vertici politici di Regione Lombardia, né i responsabili tecnici di Autostrada Pedemontana abbiano esaminato la possibilità di innestare la Tratta C di Pedemontana nella Tangenziale Est - aggiungono i primi cittadini ribadendo che un alternativa ci sarebbe - Questa soluzione progettuale, tecnicamente fattibile per stessa ammissione dello studio preliminare commissionato da Autostrade Pedemontana, ha trovato sostegno anche nelle risultanze dello studio trasportistico del Centro PIM. Questa soluzione eviterebbe la costruzione di un’autostrada parallela alla tangenziale e a soli 2 km di distanza, con enormi risparmi sul piano economico e sul fronte del consumo di suolo".

"Un'ombra sulla condotta adottata e sulle finalità perseguite"

"Dal punto di vista delle scriventi Amministrazioni Comunali, il fatto che questa opzione non sia stata oggetto di un adeguato approfondimento di merito getta un’ombra sulla condotta adottata e sulle finalità perseguite finora - conclude la nota -  A tal proposito, avvertiamo la responsabilità – tanto sul piano politico quanto sotto il profilo etico – di dare seguito all’impegno preso con i cittadini, per proteggere il territorio e preservare la qualità della vita della comunità" .

L'incarico a un legale

Come noto proprio in queste settimane le Amministrazioni dei Comuni coinvolti hanno dato incarico al Comune di Vimercate di ingaggiare un legale specializzato nel settore "grandi opere" per vagliare tutte le strade ancora percorribili per provare a fermare l'opera.

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