Succede a Ornago

Drappi arcobaleno sulle finestre del Municipio, la Lega attacca l'Amministrazione

Il sindaco Daniel Siccardi non ha mai nascosto il suo pieno appoggio al Ddl Zan.

Drappi arcobaleno sulle finestre del Municipio, la Lega attacca l'Amministrazione
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Drappi arcobaleno sulle finestre del Municipio, la Lega di Ornago attacca l'Amministrazione comunale. Il Carroccio contro l'iniziativa promossa dal sindaco Daniel Siccardi a sostegno del Ddl Zan.

"Il Comune è la casa di tutti"

La scelta di appendere alcune bandiere arcobaleno fuori dalle finestre del Municipio, dopo l'affossamento al Senato del Ddl Zan, non è piaciuta alla sezione ornaghese della Lega. Nella serata di sabato 30 ottobre 2021, il Carroccio ha diramato una dura nota contro l'iniziativa presa dalla Giunta guidata dal sindaco Daniel Siccardi. Quest'ultimo si è sempre speso in prima persona a sostegno del disegno di Legge, criticandone senza mezzi termini l'affossamento nei giorni scorsi.

"Passando dalla strada antistante al municipio, avrete sicuramente notato la presenza di drappi arcobaleno sui davanzali delle finestre del primo piano, in corrispondenza dell'ufficio del sindaco. Vista la concomitanza dell'esposizione dei drappi arcobaleno con l’approvazione da parte del Senato della richiesta di non passaggio agli articoli del ddl Zan, l’associazione è immediata. Ci chiediamo se il sindaco è a conoscenza che la casa Comunale è luogo di riferimento civile per tutti i cittadini, indipendentemente dalle scelte politiche che ognuno singolarmente è libero di esercitare. Pertanto sicuramente una parte della cittadinanza potrebbe essere favorevole a tale iniziativa, come sicuramente un’altra parte di concittadini ne è contraria. Riteniamo quindi sicuramente inopportuno rendere di parte il luogo dove tutti gli ornaghesi civilmente si identificano. Inoltre entrando nel dettaglio di ciò che il Ddl Zan prevedeva, vorremmo sottolineare una delle molteplici motivazioni che hanno portato i nostri Senatori con una democratica votazione svoltasi nel luogo stesso dove i cittadini esprimono democraticamente le proprie opinioni, attraverso i propri rappresentanti democraticamente e liberamente scelti mediante libere votazioni. L’articolo 4, che si riporta integralmente, prevedeva “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.” Pertanto il disegno di legge prevedeva che fatti salvi tutti i comportamenti ed idee legittime e lecite, essi sono ammesse purché (?). Quindi secondo il disegno di legge la libertà di espressione, di opinione, e di condotte lecite ed ammesse dalla Costituzione e dalle Leggi ordinarie, avrebbero dovuto avere la necessità di un patentino per essere praticate? E chi avrebbe dovuto rilasciare tale patentino? Con quale titolo? Ci chiediamo pertanto se chi ha espresso il proprio dissenso all’esito di una democratica votazione del Senato, abbia letto e compreso ciò che il Senato ha votato e se ritiene corretto coinvolgere l’istituzione comunale, in disprezzo della parte di cittadinanza che sicuramente è favorevole all’esito della votazione".

La replica del sindaco

L'affossamento, avvenuto con voto segreto, in Senato del Ddl non era andato giù al sindaco di Ornago Daniel Siccardi, che nelle ore successive aveva pubblicato un duro sfogo sulla propria pagina Facebook. Il primo cittadino ha quindi voluto replicare alla Lega.

"Viviamo in un mondo dove vige la libertà di pensiero, di parola, di stampa e di voto - ha dichiarato il primo cittadino ornaghese - Viviamo in un mondo dove è ancora possibile esprimere il proprio parere senza dover aver paura di avere delle ripercussioni. Da quando sono sindaco ho sempre portato avanti molte campagne, tra cui il sostegno alle persone LGBTQ. Non per questo abbiamo anche aderito nel 2019 alla rete RE.A.DY e nel 2020 abbiamo installato una panchina arcobaleno. Le bandiere “incriminate” sono già comparse fuori dalle finestre del mio ufficio e non solo in questi giorni. Sostengo fortemente, insieme alla mia Giunta, il Ddl Zan, ma soprattutto sostengo che non ci sarebbe bisogno di una legge se a questo mondo le persone rispettassero le leggi ed avessero un po’ di amore verso il prossimo. La realtà invece, mi sta dicendo che sia necessaria. Nessuno vuole vietare a qualcuno di esprimere un proprio parere o comunque un voto diverso dal mio, ma vedere ciò che è successo in aula al Senato, con quei cori da stadio, è questo che mi fa capire che di strada ce ne sia ancora molta da fare, che di battaglie per conquistare quello che deve essere un diritto di tutti ce ne saranno ancora tante".

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