Nova Milanese

Ex Cromotecnica, al via alla bonifica

Regione Lombardia finanzierà l’opera di risanamento del terreno del sito industriale di via Pellico. L’assessore Apostolo: «Situazione molto delicata»

Ex Cromotecnica, al via alla bonifica
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Ex Cromotecnica, al via alla bonifica. Regione Lombardia finanzierà l’opera di risanamento del terreno del sito industriale di via Pellico. L’assessore Apostolo: «Situazione molto delicata»

Ex Cromotecnica, al via alla bonifica

E’ arrivato il via della Regione Lombardia per la bonifica della ex Cromotecnica, in via Silvio Pellico 4 a Nova Milanese. "E’ un sito contaminato, bisogna agire il prima possibile" ha ricordato l’assessore all’Ecologia Andrea Apostolo.
Sono circa vent’anni che la fabbrica chimica Cromotecnica è stata chiusa ma solo oggi abbiamo un quadro più chiaro della contaminazione dei terreni. Lo ha spiegato l’assessore Apostolo: "Questa è una situazione molto delicata perché il problema non si vede a occhio nudo – ha spiegato – Lì, infatti, c’è solo un terreno recintato. Ai tempi, si pensava che i proprietari avessero bonificato i terreni nei quali erano interrate le vasche di Cromo".
La verità è emersa anni dopo: "Il Comune si è accorto che qualcosa non andava solo perché nei muri esterni di una casa adiacente al terreno sono comparse macchie colorate tendenti al giallo. Da lì sono partite le indagini" ha continuato Apostolo.

La relazione di Arpa

Solo quest’anno sono giunti al termine i sondaggi propedeutici alla bonifica del sito industriale dismesso. Come si temeva, i terreni nascondono valori pericolosi di sostanze tossiche. Nell’ultima relazione tecnica di Arpa Lombardia, si legge infatti «Il rischio sanitario per i percorsi di esposizione diretta (ingestione e contatto dermico) per i parametri Cromo VI e Nichel, per inalazioni per i parametri cianuli, rischio ambientale per il suolo superficiale e profondo per i parametri Cromo VI, Nichel e Cianuri liberi».

Regione Lombardia finanzierà l’opera di risanamento

L’intervento di bonifica è urgente. Regione Lombardia ha quindi deciso di farsi interamente carico della messa in sicurezza dell’area e del suo risanamento. A patto, però, che poi il terreno non rimanga agli attuali proprietari. "La nostra fortuna è che la quantità di terreno inquinato è piccola, la sfortuna, invece è che proprio per questo è passata inosservata – ha affermato l’assessore – Il Cromo è un metallo cancerogeno e, soprattutto, ha la tendenza a muoversi e spostarsi, salendo sulle pareti e allo stesso tempo disciogliendosi nell’acqua piovana".
Ora si attende solo l’avanzare della burocrazia: "Quei metalli non possono rimanere lì", ha concluso Apostolo.

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