Cerimonia

"Felice Cappellini è tornato a Meda": posata la pietra d'inciampo

Stamattina alla presenza di tantissimi studenti delle scuole, il sindaco: "Ora tocca a voi fare memoria".

"Felice Cappellini è tornato a Meda": posata la pietra d'inciampo
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"Felice Cappellini oggi è tornato a casa, nella sua Meda". Così il sindaco Luca Santambrogio ha concluso la toccante cerimonia di stamattina, venerdì 26 gennaio 2024, in piazza Della Repubblica, dedicata alla posa della pietra d'inciampo per Felice Cappellini, morto a soli 23 anni dopo essere stato fatto prigioniero dai tedeschi a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

Una pietra d'inciampo per Felice Cappellini

Alla cerimonia in occasione della Giornata della Memoria hanno partecipato rappresentanti dell'Amministrazione comunale, dell'Arma locale, dell'Anc, della Protezione civile, del Gruppo Alpini, dell'Anpi e della Polizia Locale, oltre a tantissimi studenti delle scuole di ogni ordine e grado: il Centro di formazione professionale Terragni, l'Istituto Milani (rappresentato dalla dirigente Maria Alberti), le secondarie di primo grado Traversi e Anna Frank e le primarie San Giuseppe e San Pietro. Presenti anche le cugine di Felice Cappellini, Felicita e Rachele, che l'anno scorso avevano ritirato la Medaglia d'onore in Prefettura a Monza.

Presenti tanti studenti delle scuole

"E' bello vedere così tanti ragazzi, perché la memoria deve passare a voi e poi alle generazioni future - ha esordito il sindaco - Attraverso questa pietra d'inciampo, una delle 35 che quest'anno verranno posate nella Provincia di Monza e Brianza, riportiamo simbolicamente a casa Felice. Attualmente l'artista promotore di questo progetto per ricordare chi venne deportato e ucciso nei campi di sterminio, Gunter Demnig, ne ha realizzate 100mila in tutta Europa e in ogni città potete geolocalizzarle e conoscere la storia che si nasconde dietro ai nomi incisi".

Ed è possibile farlo anche per le sei pietre d'inciampo posizionate a Meda: in piazza della Repubblica prima di quella di Felice erano state posizionate quelle dedicate ai militari Luigi Cattaneo e Leonardo Cazzaniga, mentre in piazza Municipio ci sono quelle che ricordano i partigiani Antonio Busnelli, Rinaldo Giorgetti e Vincenzo Meroni.

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Francesco Mandarano: "Ragazzi, ricordate e raccontate. Adesso tocca a voi"

La parola è poi passata a Francesco Mandarano, uno dei membri del Comitato per le pietre d'inciampo, che attraverso un intenso lavoro di ricerca ha ricostruito la storia di Felice Cappellini ed è riuscito a rintracciare le due cugine:

"Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 venne catturato a Zara e caricato su un treno, con destinazione Germania. Di giorno era impiegato nell’industria bellica con turni massacranti, mentre la sera veniva rinchiuso all’interno del reticolato in una baracca di legno, dove viveva in condizioni disumane - ha spiegato il professore seregnese - Più volte i tedeschi hanno lusingato lui e altri militari italiani, promettendo loro che li avrebbero fatti tornare in patria se si fossero arresi e schierati dalla loro parte. Ma Felice, così come tanti altri, ha risposto sempre no, pagando con la morte".

In base alle informazioni raccolte, Cappellini morì il 25 novembre 1943 all’ospedale di Lüdenscheid a causa di un incidente sul lavoro. Ora riposa nel cimitero militare italiano a Francoforte, dove le cugine si sono recate a fargli visita, rimanendo impressionate dall'enorme distesa di cippi dedicati ai soldati deceduti durante la Seconda guerra mondiale.

I contributi dei ragazzi delle scuole

E' toccato poi agli studenti condividere le loro riflessioni sulla memoria, con pensieri e poesie, come "Un paio di scarpette rosse" di Joyce Lussu, cinque celebri frasi di Anna Frank, un contributo sui Giusti e sui giardini a loro dedicati, ma anche sul significato della pietra d'inciampo, su cui soffermarsi: "Se mentre cammini mi trovi, fermati e prova a pensare al passato, poi riprendi a camminare".

Dopo la pietra d'inciampo la posa dei fiori e un minuto di silenzio

A conclusione della cerimonia, il sindaco, con cazzuola e cemento, ha posato il blocchetto quadrato, ricoperto di ottone lucente, a memoria di Cappellini. Le cugine, emozionate, hanno poi deposto i fiori, contente di avere ora un luogo fisico dove ricordare il loro Felice:

"La Medaglia d'onore è stato un bel riconoscimento, ma nostro cugino sarebbe stato ricordato solo da noi famigliari - hanno commentato - Con la pietra d'inciampo, invece, tutti possono imbattersi nella sua storia".

L'evento è terminato con un minuto di silenzio dedicato a tutti i militari vittime della furia nazista.

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Apprensione per uno studente colto da malore

Durante la manifestazione si sono vissuti attimi di apprensione per un giovane studente colto da malore. Sono stati attivati i soccorsi e sul posto è giunta un'ambulanza. Fortunatamente il ragazzino si è presto ripreso.

 

 

 

 

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