Futuro ex Olivetti, Comune e POLI.design tracciano il percorso
L'Amministrazione di Arcore ha affidato alla società del Politecnico di Milano uno studio di fattibilità per individuare la miglior destinazione d'uso per lo storico edificio, partendo da un ragionamento su uno studentato moderno

Scrivere il futuro dell'ex Olivetti, dando nuovi significati e funzioni a un edificio simbolo della storia di Arcore; ma al contempo cercare di trasformarlo in un ecosistema urbano integrato, sostenibile e vivo. Questo l'obiettivo dell'Amministrazione comunale del sindaco Maurizio Bono, che nel corso di una conferenza stampa andata in scena nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 10 giugno, ha illustrato questo ambizioso programma.
Futuro ex Olivetti, Comune e POLI.design tracciano il percorso
Un piano per il quale l'Esecutivo arcorese ha scelto un partner d'eccellenza: POLI.design, società consortile del Politecnico di Milano, specializzata in innovazione e formazione nel campo del design, a cui il Comune ha commissionato con un affidamento da 40mila euro, uno studio di fattibilità per iniziare a tracciare un primo canovaccio per il futuro della struttura.
Il punto di partenza è l'idea già annunciata da tempo dall'Amministrazione di trasformare l'intero comparto, e non solo l'edificio centrale che un tempo ospitava la scuola superiore e la biblioteca, in uno studentato. Oggetto del progetto saranno infatti anche le altre tre strutture limitrofe: l'ex sede dell'Avis, l'ex sede degli uffici di Ats, e l'attuale sede del Consultorio (che verrà invece trasferito non appena sarà pronta la Casa di Comunità all'interno dell'ex asilo San Giuseppe).
È bene però sottolineare che l'idea di partenza della Giunta non è quella di uno studentato classico e canonico, bensì di un edificio moderno, che sappia inserirsi nel contesto storico che stiamo attraversando e che possa essere quindi aperto alla cittadinanza. Un luogo capace di ospitare attività di formazione, residenze temporanee, produzione, cultura e servizi. Insomma un luogo multifunzionale in dialogo con il territorio, in grado di generare valore sociale, economico e culturale.
Questa idea nasce dal fatto che Arcore è situata in posizione strategica rispetto a poli universitari (Milano, Monza, Lecco, Bergamo) e potendo sfruttare un collegamento come quello ferroviario, si presterebbe a diventare un punto di riferimento per giovani e studenti: un hub urbano capace di attrarre energie, competenze e iniziative culturali.
Un progetto condiviso e aperto al territorio
Ma nulla al momento è ancora scritto, perchè come spiegato proprio dal sindaco Bono, l'iter che accompagnerà la scelta della destinazione d'uso, oggetto del progetto di riqualificazione, sarà infatti il «prodotto di una visione condivisa e aperta al territorio».
«Non vogliamo imporre una visione precostituita. Il percorso sarà partecipato e orientato anche alle esigenze dei nostri giovani e al confronto con realtà esterne al Comune - prosegue il primo cittadino - Vogliamo che sia un progetto in cui la cittadinanza possa riconoscersi e contribuire attivamente, affinché diventi un motore di nuova vitalità per il paese. Per avere una visione precisa di quello che sarà il futuro e la destinazione d'uso dell'area dovremo attendere la fine dello studio di POLI.desing».
Lo studio che verrà condotto da POLI.design, prevede infatti un percorso articolato in più fasi. Si partirà dall’analisi del contesto locale sino ad arrivare al confronto con modelli nazionali e internazionali, passando poi per laboratori di co-design e momenti di ascolto con cittadini, giovani, aziende e associazioni.
«L’obiettivo è costruire un documento condiviso, che guiderà le fasi successive della progettazione - spiegano invece la presidente di POLI.design Anna Barbara e Pietro Lenzerini, referente del team - Agiremo su più livelli: coinvolgendo le reti locali di cittadini e realtà sociali, attivando il tessuto produttivo e imprenditoriale del territorio, e valorizzando la rete accademica internazionale per portare visioni e buone pratiche da altri contesti urbani. L’ex edificio Olivetti ha un forte valore simbolico per Arcore: da scuola dismessa a possibile spazio generativo per la comunità. Il nostro impegno è accompagnare questo passaggio con competenza, metodo e ascolto».
L’Amministrazione, con il supporto di POLI.design, esplorerà poi anche le possibili fonti di finanziamento e partnership pubbliche e private, a partire dal coinvolgimento delle università, per garantire una gestione sostenibile nel tempo.
«Siamo convinti che per garantire un futuro all’ex Olivetti sia fondamentale un approccio strutturato e guidato, che coinvolga la cittadinanza ma guardi anche oltre i confini comunali - afferma invece l’assessore al Bilancio e al PGT Serenella Corbetta - Vogliamo porre le basi per un progetto capace di creare valore per tutta la comunità. Ricordiamo inoltre che sulla struttura dell'ex Olivetti è già in corso un importante intervento per la sistemazione del tetto, per il quale la nostra Amministrazione ha ottenuto un contributo da 600mila euro. Un'opera fondamentale per la conservazione della struttura».
L'orizzonte temporale
La stessa assessore Corbetta, ha poi dato un riferimento temporale per quanto riguarda questo percorso esplorativo con POLI.design che punta a presentare le linee guida da seguire per chi poi si occuperà della redazione del progetto vero e proprio.
«Il percorso di studio e partecipazione si concluderà entro dicembre 2025, con una restituzione pubblica dei risultati e la consegna di un documento guida contenente le proposte di riqualificazione, i possibili usi degli spazi e i programmi funzionali da attivare - continua Corbetta - Sarà il primo passo concreto verso la rinascita di un luogo che, da edificio dismesso, potrà tornare a essere un motore di cambiamento per Arcore».
Alla scadenza di fine anno, poi il primo cittadino Bono ha rilanciato, sottolineando l'auspicio della sua Giunta per il progetto:
«La speranza è quella che, per la fine del nostro mandato (primavera 2027 ndr.), sia possibile individuare il partner per la realizzazione del progetto - conclude il sindaco - Sarebbe un grande passaggio sia nel caso dovessimo essere riconfermati per un secondo mandato, sia come eredità per un altro sindaco».


