«Gigante»: il Consiglio di Stato conferma il no al polo produttivo

Anche l’ultimo grado di giudizio ha respinto il ricorso dell’azienda

«Gigante»: il Consiglio di Stato conferma il no al polo produttivo
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L’infinita partita a scacchi tra «Gigante» e Amministrazione comunale di Villasanta potrebbe essere arrivata alle battute finali.

«Gigante»: il Consiglio di Stato conferma il no al polo produttivo

L’ultima puntata dell’infinita telenovela è stata scritta nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio, che ha dato ragione all’Amministrazione comunale nella causa intentata da «Rialto» confermando quanto aveva già stabilito il Tar due anni fa: nessun risarcimento danni per il «no» del Comune alla realizzazione del centro di produzione su un terreno al confine con Arcore.

La società di Giancarlo Panizza, ricordiamo, aveva impugnato davanti al tribunale amministrativo sia il piano di governo del territorio (Pgt) del 2012, sia la variante del 2019 che, di fatto, avevano mantenuto il vincolo verde sulla porzione di terreno villasantese di proprietà di «Rialto» (al confine con Arcore, nella frazione di Cascina del Bruno, tra la ferrovia Milano-Lecco e la Sp45).

La restante parte situata sul lato arcorese dell’appezzamento di terra, invece, era già stato dichiarato edificabile. Motivo per cui l’azienda aveva chiesto la possibilità di insediare un nuovo stabilimento produttivo che fosse in continuità con la galleria esistente. Ma mentre l’Amministrazione di Arcore si è sempre detta disponibile ad accogliere la richiesta, quella di Villasanta le ha negate con l’approvazione dei sopra citati Pgt. Da qui i ricorsi, che prima il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno tuttavia rigettato.

«Siamo soddisfatti, ma onestamente non sorpresi della sentenza visto che c’è sempre stata la consapevolezza di aver agito correttamente da parte nostra e della Giunta che ci ha preceduto - spiega il sindaco Lorenzo Galli - Da parte nostra, comunque, non cambia nulla; la visione è rimasta la stessa e i terreni in questione rimarranno vincolati a verde. Anche perché su quell’area insistono dei vincoli sovracomunali posti dal Ptcp provinciale e recepiti a suo tempo dal Comune. La sentenza del Consiglio di Stato chiude questa controversia, ma non il dialogo con la società, che invece è sempre stato positivo e prosegue ancora oggi».

Da sottolineare anche il fatto che, nel frattempo, «Rialto» ha provveduto a realizzare il proprio comparto logistico produttivo altrove, nel Pavese. Eppure ciò non toglie che la società possa tornare nuovamente a bussare alle porte del Municipio. Anzi, in realtà lo avrebbe già fatto. Non solo presentando un nuovo ricorso che prende in esame la variante al Pgt approvata nel 2024 (sempre per le stesse motivazioni già respinte dai giudici, ndr), ma anche per valutare la possibilità di allargare il Centro commerciale su altre aree. E in particolare su quelle del parcheggio, che oggi risulta sovrastimato e potenzialmente disponibile a ospitare nuove edificazioni.

un render del centro produttivo che sarebbe dovuto essere costruito in Brianza
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