I medici di famiglia lasciano Veduggio
Dal primo febbraio le dottoresse Magni, Rigamonti e Martino non prestano più servizio negli ambulatori di via Sant’Antonio al civico 6
Dal primo giorno di febbraio i medici di medicina generale convenzionati con Ats non prestano più servizio a Veduggio. Le professioniste - Roberta Rigamonti, Daniela Magni e Maria Grazia Martino - hanno infatti fatto le valigie e lasciato l’ambulatorio di via Sant’Antonio al civico 6, di proprietà comunale, dove è rimasta al suo posto solo la pediatra Elena Arosio (confermata anche la presenza dello sportello dei Pensionati della Cisl). I pazienti veduggesi dovranno quindi raggiungere gli studi di Briosco (nelle vie Pasino e Parini) e Renate (via Roma), negli abituali giorni di ricevimento, per visite e ricette.
I medici di famiglia lasciano Veduggio
Che i locali di via Sant’Antonio, al piano terra del condominio «Gli Aceri», non fossero idonei al servizio è cosa nota da tempo. Nel 2020, sfruttando l’occasione di un corposo finanziamento del Governo, la Giunta Dittonghi aveva messo sul tavolo la ristrutturazione degli spazi, mirata precipuamente all’abbattimento delle barriere architettoniche, risultata però tecnicamente impossibile tanto che i soldi a bilancio per il cantiere erano rimasti nel «portafoglio».
Da qui l’obiettivo di una nuova sede, al centro dei programmi di centrodestra e centrosinistra nell’ultima campagna elettorale. Centrodestra che puntava al primo piano della palazzina bar del centro sportivo, una volta ristrutturato (intervento economicamente impegnativo, in programma solo nel 2026) e centrosinistra a uno spazio all’interno del nuovo Municipio.
Lo scorso maggio, Comune e medici di famiglia avevano comunque siglato la convenzione per l’utilizzo dell’ambulatorio fino al 31 dicembre del 2025, con un rimborso forfettario delle spese annuali a carico delle dottoresse pari a 4 mila e 875 euro. Dalla quale, si legge sulle carte, «le parti si riservano la facoltà di recedere in qualsiasi momento». Facoltà sfruttata da Martino, Rigamonti e Magni «come ci è stato comunicato un paio di settimane fa - ha spiegato il sindaco Luigi Dittonghi - Atteso qualche giorno e, vista la mancanza di avvisi rivolti ai pazienti da parte delle professioniste, giovedì (30 gennaio, ndr) abbiamo deciso di pubblicare la notizia dell’imminente “trasloco” sul sito internet del Comune».
Le alternative
«I medici hanno ragione: è necessario trovare una nuova collocazione per l’ambulatorio - ha proseguito - Abbiamo quindi proposto due strade percorribili a stretto giro».
Un’area riservata del nuovo Municipio da una parte, dall’altra i locali sopra la farmacia «Rizzi» di via Monte Grappa messi a disposizione dai titolari della rivendita di farmaci.
«Le condizioni economiche sarebbero rimaste le stesse di quelle previste dalla convenzione in essere - ha garantito il primo cittadino - Sia in un caso che nell’altro, la nuova ubicazione avrebbe però richiesto un investimento da parte del Comune: abbiamo quindi chiesto ai medici una presenza maggiore sul territorio».
Richiesta, dice Dittonghi, rimandata al mittente. «Ci hanno invece annunciato la prossima riduzione degli orari di ricevimento in paese - ha concluso - I medici di famiglia sono liberi professionisti e non hanno alcun vincolo di presenza, ci mancherebbe, ma noi, come amministratori, dobbiamo pensare alle esigenze dei veduggesi quando investiamo soldi pubblici».
Un addio definitivo quindi?
«Io sono disposto fin da subito a riaprire il dialogo...».
«Non aver fatto nulla ha portato ad una perdita per tutti»
Il rammarico di Maria Antonia Molteni, capogruppo della civica di opposizione «Veduggio Domani»:
Con grande rammarico apprendiamo della scelta dei medici di base di non operare più negli ambulatori di Veduggio, proseguendo la propria attività nei paesi limitrofi: Briosco e Renate.
In Consiglio comunale avevamo espresso la nostra preoccupazione in merito alla possibilità che i medici di base abbandonassero i locali degli ambulatori di Veduggio perché ambienti non idonei, individuando un’altra sede per esercitare. Chiederemo al sindaco le motivazioni alla base di questa decisione e perché l’Amministrazione comunale abbia fatto poco o nulla per garantire il servizio all’interno del paese.
La riduzione dei servizi territoriali è sempre una sconfitta, soprattutto se riguarda una figura fondamentale come il medico di base. L’Amministrazione invece si è limitata a rimandare ogni proposta a data da destinarsi, in vista di una ricollocazione presso il centro sportivo. Nel nostro progetto di ristrutturazione del nuovo municipio era sin da subito previsto di collocare gli ambulatori negli spazi nel seminterrato, soluzione che avrebbe permesso di non spostare un servizio così importante in una zona decentrata. Da qui la decisione di votare contro il DUP (documento unico di programmazione).
E ora? Possiamo solo prendere atto della scelta dei medici? Certo non aver fatto nulla ha portato ad una perdita per tutti.
(in copertina l’ingresso degli ambulatori di via Sant’Antonio, dal primo febbraio usati solo dalla pediatra)