I vertici di Pedemontana nella Fossa dei leoni lesmese
Serata infuocata quella andata in scena ieri sera, mercoledì 26 febbraio 2025, nella sala consigliare del Comune di Lesmo che ha ospitato una assemblea pubblica su Pedemontana
Da un lato i vertici dell'autostrada Pedemontana, arrivati a Lesmo al gran completo, con l'artiglieria pesante, per convincere la popolazione lesmese e non solo della bontà e dell'utilità dell'opera che verrà realizzata nei prossimi mesi sul territorio lesmese e arcorese ("una volta completata si potrà partire da Vimercate e raggiungere Bovisio Masciago, per esempio, in dieci minuti").
Dall'altro i cittadini di Lesmo (e non solo) che ieri sera, mercoledì 26 febbraio, hanno affollato l'aula consigliare per contrastare la realizzazione dell'opera, facendo sentire la propria voce e il malcontento ("noi questa autostrada non la vogliamo, state vandalizzando un territorio per fini economici").
Vertici di Pedemontana al gran completo
Serata scoppiettante quella organizzata dall'Amministrazione comunale guidata da Sara Dossola. Al tavolo dei relatori, dicevamo, accanto la direttore generale di Autostrada Pedemontana Lombarda Spa Sabatino Fusco, c'era l'ingegner Paolo Simonetta, l'ingegner Andrea Monguzzi in qualità di project manager, l'ingegner Pietro Nobili come direttore dei lavori e il perito Fabio Cerchiari responsabile dell'ufficio espropri. Con loro c'era anche Paola Perna, responsabile dei rapporti istituzionali della società Pedemontana, e il general contractor ("Pedelombarda nuova") rappresentato dall'amministratore delegato Fabrizio Bitonti e l'ingegner Giovannini capolotto del lotto "C".
Il passaggio dell'autostrada a Lesmo
Dopo l'esposizione del progetto dell'opera da parte dell'ingegner Monguzzi, che si è focalizzato sul passaggio dell'autostrada sul territorio di Lesmo, è stato lasciato ampio spazio agli interventi dei presenti che hanno colto l'occasione per mettere sul piatto molte criticità. Tra i temi toccati ci sono le opere di compensazione che verranno realizzate a Lesmo, la preoccupazione dei cittadini delle vie Ungaretti e Monti per il passaggio della strada vicino alle loro abitazioni. E poi ancora l'utilità di realizzare un'opera di tre corsie, la concessione di un prestito importante a Pedemontana da parte della Bei (finanziamento confermato e già depositato sul conto corrente di Pedemontana come dichiarato dallo stesso Fusco durante la serata) la banca europea degli investimenti, la preoccupazione di cosa succederà al traffico locale quando verrà terminata la tratta "C" e quali ripercussioni avrà la viabilità locale durante la fase di cantiere. E poi ancora le ripercussioni che ci saranno a seguito della chiusura del Besanino e la richiesta di aprire nuovamente la tratta ferroviaria Seregno-Carnate.
Confermato lo spostamento del cantiere davanti all'"Iperal"
Durante la loro esposizione i vertici dell'autostrada hanno confermato che lo spostamento del cantiere di Lesmo da via Galilei (in prossimità della rotonda della Yamaha) al pratone che si trova davanti al supermercato Iperal verrà inserita nella prossima variante ma che è praticamente confermata. E' stata anche confermata l'installazione di pannelli fonoassorbenti in prossimità delle abitazioni di via Ungaretti e Monti anche se, sotto questo aspetto, l'ingegner Monguzzi ha chiesto all'Amministrazione comunale di valutare bene quale tipo di pannelli installare.
"Il comune di Lesmo sta ancora dialogando con Pedemontana sulle opere di compensazione da attuare in paese - ha sottolineato Fusco - Opere che sono al di fuori delle opere di mitigazione ambientale".
I vertici dell'autostrada hanno confermato che, durante la fase di cantiere, che durerà circa 1000 giorni, nessuna strada comunale o provinciale verrà interrotta.
"Nello specifico quando inizieramo i lavori sotto la rotonda della "Yamaha", la stessa verrà spostata in maniera da poter lavorare in tranquillità senza impattare sulla viabilità locale - ha sottolineato Monguzzi - La stessa cosa varrà per il tratto di Sp7 che collega Peregallo con Lesmo e per il sottopasso che verrà realizzato in via Brianza, al confine con Arcore".
La viabilità durante il cantiere
Sempre l'ingegner Monguzzi ha rassicurato i presenti sul fatto che durante la cantierizzazione sarano circa un centinaio i camion che usciranno dallo stesso cantiere per raggiungere i punti di deposito terra.
"Giusto per darvi un'idea stiamo parlando di una decina di camion all'ora che utilizzerebbero una strada, la Sp7, che nel suo orario di punta sopporta il passaggio di circa 2mila veicoli all'0ra".
La posizione contraria del Comitato "No Pedemontana"
"I motivi della nostra contrarietà all'opera sono noti. Noi ci santiamo vandalizzati e deturpati del nostro territorio. Quello che sta accadendo nei nostri boschi ha dell'incredibile - ha sottolienato Massimo Stucchi del comitato lesmese - Le chiediamo un maggior ascolto dalle richieste che arrivano dai territori e dai nostri amministratori. Inoltrate la nostra richiesta al vostro azionista di maggioranza che è da sempre latitante. Vorremmo che le grida di dolore dei cittadini vengano prese in considerazione perchè vanno tutte in un unica direzione: migliorare la qualità della vita dei nostri comuni".
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"Noi quest'opera non l'abbiamo richiesta e non la vogliamo"
"Noi questa opera, questa autostrada, non l'abbiamo mai richiesta e non la vogliamo" hanno sottolineato molti presenti in aula consigliare in coro. "L'autostrada costerà troppo e in pochi la utilizzeranno - hanno incalzato altri - Perchè andare a realizzare una autostrada di tre corsie se il traffico che la percorrerà sarà ridotto? Nemmeno la Verona-Mantova ha tre corsie".
"Pedemontana finirà nei Boschi di Bernate?"
Particolarmente applaudito l'intervento dell'arcorese Roberto Sala, anima delle associazioni ambientaliste, che ha puntato il dito su un aspetto non secondario.
"La questione più drammatica di tutta questa vicenda è il fatto che nessuno lo dice ma Pedemontana terminerà nei Boschi di Bernate di Arcore - ha sottolineato Sala - Oggi non esiste alcun progetto concreto di connessione tra Pedemontana e l'autostrada. Questo è un dramma per Lesmo, Arcore e Vimercate. Stiamo parlando di un atteggiamento non tollerabile. Prima del termine della tratta C bisognerebbe capire dove andrà a defluire quel traffico. Se non verrà realizzata la tratta D bisognerà far defluire il traffico in Tangenziale Est. Ma se tra mille giorni termineranno i lavori della Tratta C quel traffico dove andrà? Ci sarà un impatto devastante sulla viabilità interna dei nostri comuni".
"Noi stiamo lavorando per realizzare la tratta D in tempi tali per poter minimizzare i tempi tra la fine della tratta C e l'inizio della D - ha risposto Fusco - Potrebbe esserci un ritardo di tre anni tra la fine dei lavori della C e della D".
"Cosa succederà al Besanino?"
L'autostrada, ricordiamo, arriverà in territorio lesmese direttamente dalla vicina Biassono. In particolare il tracciato transiterà sopra il fiume Lambro e sotto la linea ferroviaria Monza-Molteno-Lecco. Per permettere questo doppio passaggio sarà necessario chiudere il "Besanino" per circa un anno, indicativamente da settembre 2026 a settembre 2027.
"Questo perchè la linea ferroviaria andrà alzata di circa 5 metri rispetto al livello attuale e leggermente traslata verso Est - ha sottolineato Monguzzi - Per questo motivo abbiamo previsto di chiudere la tratta dalla stazione di Macherio/Canonia a quella di Lesmo/Biassono. In realtà, però, a seguito degli incontro con Regione Lombardia, abbiamo capito che la linea verrà interrotta da Triuggio a Villasanta. Nei prossimi giorni ci saranno delle riunioni con Rfi e Regione Lombardia per definire al meglio le modalità di sostituzione del treno. Al momento è stata prevista l'introduzione di una navetta che accompagnerà i pendolari nelle due stazioni".