Il Prefetto Palmisani bacchetta sindaco e assessore: «Il rispetto è alla base del confronto democratico»
Dopo la segnalazione di Pietro Aceti, al quale in Consiglio Marco Mastrandrea aveva dato del drogato
Dopo le pesanti accuse in Consiglio comunale a Seveso è arrivata la risposta del Prefetto di Monza Patrizia Palmisani, che ha invitato «ad adottare iniziative utili a garantire un sereno confronto democratico».
Cosa è successo in Consiglio comunale il 9 gennaio
Tutto era nato nel corso del Consiglio comunale del 9 gennaio con parole forti tra l’assessore alla Polizia Locale Marco Mastrandrea e il consigliere Pietro Aceti (Civica Butti), durante la discussione sulla sicurezza e, in particolare, sul rinnovo della convenzione con la Provincia di Monza e Brianza e il Comune di Meda per le attività di Polizia Locale e l’ampliamento dell’accordo al Comune di Limbiate.
L’assessore aveva di fatto dato del drogato al consigliere della civica Butti, dopo che questi gli aveva detto di non essere in grado di comprendere una frase. Da lì Aceti aveva deciso di segnalare il tutto alla Prefettura di Monza. Una decisione presa «non tanto per difendere la mia persona, quanto per difendere il Consiglio e il vivere democratico all’interno dell’aula», aveva spiegato.
«Vorrei capire con questa convenzione quali strumenti andiamo a utilizzare per un pattugliamento del Parco o per rendere questa zona più sicura. Quali sono le intenzioni dell’Amministrazione per tutelare i cittadini? La Polizia Locale non può entrare nel Parco, ma si possono presidiare uscite ed entrate», aveva sottolineato Aceti durante la seduta. Così Mastrandrea in replica: «A volte mi chiedo se qualcuno ci è o ci fa. Il problema delle Groane fa parte di un altro progetto, che lei ben dovrebbe conoscere». Da qui i toni si sono fatti molto più caldi: «Oltre alle basi matematiche, le mancano strumenti per comprendere un testo letto o una frase - aveva rubattuto Aceti - Ho fatto più volte richieste su questo argomento e lei mi risponde sostanzialmente che tutta questa convenzione è inutile». La replica di Mastrandrea non si era fatta attendere: «La prossima volta le darò i nominativi degli spacciatori che verranno presi, così magari cambierà il suo».
Il sindaco Alessia Borroni aveva provato, nei giorni successivi al Consiglio, a minimizzare: «Sicuramente i toni devono essere più tranquilli. Detto questo la scaramuccia che c’è stata in Aula non mi sembra un valido motivo per disturbare il Prefetto».
Il Prefetto Palmisani bacchetta sindaco e assessore
Prefetto che, però, ha inviato una lettera di risposta, di fatto bacchettando sindaco e assessore. Palmisani ha invitato gli amministratori a porre «l’attenzione ad adottare iniziative utili a garantire un sereno confronto democratico», sottolineando che «il rispetto della persona e del ruolo dalla stessa ricoperto è condizione di base per il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo».
Aceti si è detto al tempo stesso soddisfatto, ma dispiaciuto: «Sono contento perché un Ente sopra le parti, come la Prefettura, è intervenuto per riconoscere la necessità di ristabilire un clima rispettoso della persona e delle istituzioni all’interno dell’aula di Consiglio comunale. Dispiaciuto per lo spettacolo osceno a cui sono state obbligate ad assistere l’aula e la cittadinanza e ancor più dispiaciuto perché si sia reso necessario l’intervento del Prefetto per avere in assise rispetto ed educazione, elementi che si imparano, o almeno bisognerebbe imparare, nei primi cinque anni di vita».