Milano-Limbiate

Il tram riduce la velocità, in più tratti si viaggia a 5 km orari

Intanto Comuni, Provincia e Regione si rivolgeranno al Ministero delle Infrastrutture per chiedere di finanziare gli extra costi della riqualificazione

Il tram riduce la velocità, in più tratti si viaggia a 5 km orari
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Il tram riduce la velocità, in più tratti si viaggia a 5 km orari. Intanto Comuni, Provincia e Regione si rivolgeranno al Ministero delle Infrastrutture per chiedere di finanziare gli extra costi della riqualificazione

Il tram riduce la velocità, in più tratti si viaggia a 5 km orari

Il tram Milano-Limbiate mette il freno. Da domani, venerdì 12 agosto, i vagoni del Frecciarancio viaggeranno a passo d'uomo in diversi punti della tratta. I macchinisti dovranno  rallentare fino a 20 e addirittura 5 chilometri orari nei tratti considerati più critici: una scelta motivata da ragioni di sicurezza considerate le condizioni di degrado della linea tranviaria, per la quale è prevista la chiusura il 30 settembre se non verranno effettuati i necessari lavori di manutenzione. Di conseguenza si allungheranno oltre i 35 minuti attuali, i tempi di percorrenza del tragitto dal capolinea di Milano Comasina a quello di Limbiate-ospedale di Mombello.

“Limite a 5 km/h? Una beffa"

Una novità che sa di "beffa" secondo il   vicecapogruppo della Lega al Pirellone Andrea Monti: “Siamo sbalorditi alla notizia secondo cui sarebbe stato deciso un rallentamento a 5 km orari dei mezzi della tratta Limbiate – Milano, che di fatto si tradurrà in una chiusura effettiva del servizio dato che per i pendolari significherebbe raggiungere in un’ora il capoluogo lombardo. A questo quadro già di per sé desolante si unisce il fatto che Atm non ha ancora fornito un chiarimento sul perché a settembre la linea verrà chiusa linea. Non risulta in tal senso alcuna comunicazione ufficiale dell’Ustif. Il mistero dunque permane e continuano a non capirsi i reali motivi dell’interruzione di questo importante servizio di cui ogni giorno usufruiscono oltre tremila pendolari”.

"Pretendiamo chiarezza, il prima possibile"

Monti torna all'attacco del Comune di Milano: “Trovo scandaloso che la riunione di mercoledì scorso si sia tenuta con i sindaci del territorio ma senza i consiglieri regionali, che non sono stati invitati nonostante avessero firmato una richiesta di informazioni bipartisan sul destino della tratta ferroviaria. Da quella riunione si apprende dai sindaci presenti che non era stato annunciato rallentamento forzato della linea e che anzi l’assessore comunale Arianna Censi aveva escluso quella possibilità come soluzione percorribile. Oggi Milano dice l’esatto opposto. Se vi è una volontà, da parte di Milano, di liberarsi di questa linea, ce lo dicano. Pretendiamo chiarezza, il prima possibile. Nel rispetto dei cittadini e delle Istituzioni del territorio”.

La richiesta di fondi al Ministero

Proprio per scongiurare questa dismissione da settimane si è sollevata la protesta dei pendolari e si stanno muovendo gli amministratori locali. Ieri, mercoledì, i sindaci dei comuni interessati dalla tratta e rappresentanti della Provincia di Monza e Brianza si sono riuniti in modalità da remoto con l'assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi. L'esito della riunione è stato un impegno a coinvolgere il Governo nel finanziamento dei costi aggiuntivi del progetto di ammodernamento della linea, recentemente quantificati in circa 23 milioni di euro (ma potrebbero essere anche di più), dovuti all'aumento dei costi dei materiali. "Nei prossimi giorni chiederemo un incontro con un rappresentante dei Ministero delle Infrastrutture per chiedere di finanziare i costi aggiuntivi dell'opera - ha annunciato il sindaco di Limbiate, Antonio Romeo - sappiamo che siamo sotto elezioni ma cercheremo di trovare l'interlocutore giusto. Per una volta che come politica siamo tutti d'accordo sarebbe assurdo non riuscire a far decollare l'opera".

Il nodo delle tempistiche

Secondo Romeo, prima si avrà la certezza dei fondi dei Ministero e prima si potrà sapere quando potranno partire i lavori della metrotranvia, anche per pianificare l'intervento di manutenzione del tratto da Varedo a Limbiate che, secondo i tecnici, costa circa 7 milioni di euro e terrà chiusa la linea per un anno.  Insomma, un conto è se la riqualificazione parte tra un anno, un altro conto è se bisogna aspettarne tre o addirittura di più. "Purtroppo ci sono tanti punti da mettere in sicurezza e per ora le certezze sono ben poche - ha ragionato il sindaco di Varedo, Filippo Vergani - Chi metterà i soldi per la manutenzione? Se si fanno questi lavori e poi tra un anno parte l'ammodernamento e bisogna smantellare tutto? Sappiamo però come vanno le cose in Italia e i tempi possono allungarsi molto, vedi ad esempio la linea Milano-Desio-Seregno. Secondo me il tram Milano-Limbiate va mantenuto, come politica dobbiamo premere affinché possa partire al più presto il nuovo progetto"

 

 

 

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