Villasanta

"Incontrerò l’Imam per capire le loro intenzioni su Villasanta"

Il primo cittadino Luca Ornago ha annunciato che nei prossimi giorni è in programma una riunione con Seibou Maman dell’associazione "Daawa"

"Incontrerò l’Imam per capire le loro intenzioni su Villasanta"
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo gli esponenti del centrodestra anche il sindaco Luca Ornago vuol vederci chiaro sull’approdo di un centro islamico a Villasanta.
E così nei prossimi giorni il primo cittadino, per sua stessa ammissione, incontrerà l’imam Seibou Maman, esponente dell’associazione culturale islamica "Daawa" di Giussano. Quest’ultima, ricordiamo, lo scorso mese di aprile, perfezionò l’acquisto di parte di un capannone di via Mattei, al confine tra Villasanta e Monza. A darne notizia in anteprima fu il Giornale di Vimercate che lo scorso 29 agosto fornì i dettagli della compravendita.

Un capannone di via Mattei

Parte dell’edificio acquistato dall’associazione Daawa, dicevamo, si trova al confine con Monza, all’interno di un capannone dismesso di via Mattei.
Si tratta di una struttura composta da 15 vani, ubicata al secondo piano di un immobile industriale dell’ex area Lombarda Petroli. Tutto questo sarà possibile grazie all’associazione islamica "Daawa" che ha la sua sede a Giussano, in via Cavour, da parecchi anni e che qualche mese fa, ad aprile precisamente, ha perfezionato l’acquisto di parte dell’immobile di proprietà del "Fallimento lombarda petroli". Non è ancora chiaro se l’acquisto del capannone villasantese sia propedeutico alla decisione di abbandonare definitivamente Giussano per trasferirsi in paese. La cifra di acquisto dello stabile è top secret.

"Siamo riusciti ad entrare in contatto con i vertici dell'associazione"

Qualcuno ha parlato della realizzazione di una moschea. In realtà l’immobile acquistato non ha una destinazione a luogo di culto; per questo motivo, al momento, l’uso dei locali non contemplerebbe attività religiosa. Una vicenda molto simile a quanto accaduto a Giussano a partire dal 2010, quando l’associazione culturale prese in affitto un bar. Una decisione che aveva scatenato una dura battaglia legale tra il sodalizio e l’Amministrazione comunale giussanese.

"Confermo che siamo riusciti, seppur con difficoltà, ad entrare in contatto con l’imam e ci incontreremo a breve - ha spiegato Ornago - Vogliamo capire quali sono le loro intenzioni a maggior ragione visto che siamo in variante del Piano di Governo del Territorio. Resta un punto fermo: nella parte di capannone che hanno acquistato possono svolgere solo attività economica, produttiva, vendita all’ingrosso o deposito e nient’altro. Non può essere un luogo di culto e non può essere sede di una associazione culturale. E poi vorrei capire bene cosa c’è scritto nel loro statuto?".

Il centrodestra vuol vederci chiaro

"Interrogheremo prontamente sindaco e Giunta per capire in che modo intenderanno monitorare i futuri sviluppi dell’acquisto - avevano sottolineato i consiglieri della Lega Federico Cilfone e Antonio Cambiaghi - Come verificatosi in situazioni analoghe, questo spazio sarà destinato alla preghiera, trasformandosi in una moschea non autorizzata. In Italia, è bassa la percentuale luoghi di culto islamici riconosciuti".

Seguici sui nostri canali
Necrologie