Inaugurazione

La sarda rivoluzione del 1794 in mostra a Monza

Una mostra in omaggio a Giomaria Angioy ma anche a Michele Obino e Canonico Frassu che all'epoca lottarono per l'indipendenza della Sardegna.

La sarda rivoluzione del 1794 in mostra a Monza
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E' stata inaugurata a Monza nel weekend la mostra sulla sarda rivoluzione del 1794.

La sarda rivoluzione del 1794 in mostra a Monza

Una mostra in omaggio a Giomaria Angioy ma anche a Michele Obino e Canonico Frassu che all'epoca lottarono per l'indipendenza della Sardegna.

La mostra è stata inaugurata, come le altre nelle settimane scorse, dal Circolo Culturale Sardegna di Monza, Concorezzo e Vimercate e dal suo presidente Salvatore Carta che ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione.

Monza - l'Isa e la Sardegna

Una bella iniziativa nel corso della quale sono stati anche ricordati tre grandi artisti sardi che studiarono all'Isa di Monza: Costantino Nivola, Salvatore Fancello e Giovanni Pintori, oltre al già più volte citato nel corso degli appuntamenti del Circolo, Carlo Vittone, docente dell'istituto artistico monzese, scomparso nel 2013.

La storia di tre grandi personaggi

Costantino Nivola, Salvatore Fancello e Giovanni Pintori si conobbero proprio all'ISA di Monza nel 1931.
Nel 1934 Nivola venne sospeso per sei mesi dall'ISA per aver rifiutato di fare il saluto romano .. Lo volevano espellere ma fu salvato da Gianni Ticca, imprenditore sardo, per il quale Nivola realizzò molte opere e affreschi per la sua villa di Cala Gonone.

Al suo rientro Nivola conobbe Ruth Guggenheim, anche lei allieva dell'ISA e la sposò poi nel 1937. A seguito delle leggi razziali emigrò in America con la moglie ebrea e negli anni successivi alla guerra le sue opere lo resero famoso in tutto il continente americano oltre che in Europa.

Giovanni Pintori invece è famoso per la sua tecnica pubblicitaria per le macchine da scrivere dell'Olivetti. Nel 1984 la rivista Giapponese IDEA, lo pone tra i 30 Designer più influenti del 20esimo secolo. Sino al 1988 ha grandi successi con le sue opere mentre negli ultimi anni si dedica esclusivamente alla pittura. Scompare a Milano nel 1999.
Meno fortunata la storia di Salvatore Fancello, nato a Dorgali nel 1916. Artista della creta, all'Isa emerge immediatamente per le sue enormi capacità, unanimemente riconosciute dai suoi docenti e dagli stessi compagni di studio compresi Nivola e Pintori.

Molti dei suoi lavori fanno parte delle raccolte d'arte del Comune di Monza e sono esposte nei Musei Civici cittadini. Ha molto successo sino al 1941, successivamente viene richiamato in guerra in Albania, dove  purtroppo muore. Nel 1942 lo celebra la Pinacoteca di Brera e nel 1947 gli viene conferita la medaglia d'argento al Valor Militare. Nel 1962 ,le sue spoglie vengono riportate in Sardegna e riposano nel Camposanto di Dorgali.

Gli interventi

Nel corso della presentazione della mostra sono intervenuti Eva Giori, vedova dello scomparso Carlo Vittone, il professor Giorgio Majoli, membro di Legambiente di Monza, che ne ha illustrato l'impegno per Monza e per la valorizzazione del Parco, e ancora il professor Claudio Consonni, che insegnò all'Isa per tre anni e fu amico di Vittone stesso.

Infine ha preso parola anche il dottor Franco Paleari, Funzionario del Ministero dei Beni culturali di Roma, nonché grande amico di Carlo Vittone e grande estimatore della città di Monza, della Regina Margherita e del Re Umberto I di cui possiede una collezione di costumi reali dell'epoca che vorrebbe esporre prossimamente con il Circolo Culturale Sardegna in un convegno ad hoc.

Le foto

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