Ornago

Lo scontro tra consiglieri comunali finisce in Tribunale

Due esponenti della maggioranza hanno querelato per diffamazione i membri di opposizione Gustinetti e Villa: botta e risposta a colpi di comunicati.

Lo scontro tra consiglieri comunali finisce in Tribunale
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Lo scontro tra consiglieri comunali finisce in Tribunale. Succede a Ornago, dove l'assessore esterno Stefano Galbusera e la consigliera Alessandra Donato hanno querelato per diffamazione gli esponenti di "Progresso e Solidarietà" Giuseppe Gustinetti e Maria Giulia Villa. A scatenare la reazione dei membri di maggioranza un duro comunicato stampa letto dall'opposizione durante il Consiglio comunale dello scorso 25 gennaio 2023. Nei giorni scorsi il Pm ha deciso di procedere con l’archiviazione per tenuità del fatto.

Le parole dei consiglieri Gustinetti e Villa

Ad annunciare la querela ricevuta sono stati i consiglieri di minoranza Giuseppe Gustinetti e Maria Giulia Villa, attraverso un comunicato stampa diramato nella giornata di oggi, mercoledì 6 settembre 2023, dalla civica "Progresso e Solidarietà". Nella nota l'opposizione ha ripercorso quanto accaduto negli ultimi mesi, che hanno visto il sindaco Daniel Siccardi al centro di una lunga querelle giudiziaria, conclusasi con la "messa in prova" del primo cittadino ornaghese, accusato dalla Procura di essersi auto-inviato delle minacce di morte.

"Vi “rubiamo” solo qualche minuto per raccontarvi una storia che, come tutte le storie, ha in se qualche pillola di tristezza, quella malinconia che poi ci porta a riflettere e meditare un pochino, sugli accadimenti e il senso della vita - scrive "Progresso e Solidarietà" - Siamo in un paesino di 5300 anime e due anni fa circa, il primo cittadino, viene bersagliato (lui e la sua famiglia) da minacce piuttosto pesanti attraverso i canali social e delle lettere inviate in Comune. Una situazione disdicevole che raccoglie la solidarietà di tutti i cittadini, oltre che delle istituzioni tutte e dei sindaci di moltissimi paesi. Solidarietà che sfocia in una manifestazione silenziosa di molti sindaci che si presentano davanti al Comune del piccolo paese manifestando la loro solidarietà e sostegno al Sindaco oggetto di minacce. Ovviamente in parallelo alla solidarietà partono anche le indagini per individuare i responsabili di queste minacce, indagini che purtroppo però arrivano alla conclusione che nessuno ha minacciato il Sindaco, ma è stato lui stesso ad organizzare il tutto: necessità di recuperare della popolarità? Narcisismo? Chi lo sa! Sta di fatto che il Magistrato decide di procedere con l’accusa di simulazione di reato contro il Sindaco che, prima smentisce con forza la teoria del Magistrato, ma poi chiede la messa in prova per estinguere il reato, in cambio della digitalizzazione delle pratiche comunali. Digitalizzazione che viene concessa e fatta nel Comune di residenza dove il sindaco è oltre che oggetto della richiesta è anche esecutore e relatore del risultato: incredibile! Le opposizioni in Consiglio comunale, ma anche fuori, protestano per una situazione che ammetterebbe una sola azione/soluzione per difendere il buon nome di Ornago e dei suoi cittadini: le dimissioni del Sindaco e di tutto il suo gruppo".

La querela presentata dai consiglieri di maggioranza

Dimissioni che il sindaco ha deciso di non presentare, scatendando la dura reazione della civica di minoranza nel Consiglio comunale dello scorso 25 gennaio, culminato con l'abbandono della seduta da parte del capogruppo Gustinetti e della consigliera Villa. Non prima, però di aver letto un durissimo comunicato indirizzato a Siccardi e ai membri di maggioranza.

"Questo non avviene nemmeno dopo che in un Consiglio comunale di Gennaio, il gruppo di opposizione legge una forte comunicazione a spiegazione della propria decisione di abbandonare per protesta il Consiglio comunale in corso. La vita del paese prosegue nella piu’ assoluta indifferenza. Qualche mese dopo i due consiglieri relatori della protesta nel Consiglio di Gennaio, ricevono una lettera raccomandata da un legale che rappresenta una consigliera comunale del gruppo di maggioranza e un assessore esterno sempre del gruppo di maggioranza, lettera dove si invitano i due consiglieri autori della dichiarazione in Consiglio a non reiterare toni e accuse espresse durante quel Consiglio comunale, altrimenti si sarebbero dovuti tutelare procedendo con azioni giudiziarie. Tutto procede senza scossoni fino a quando due giorni fa (settembre 2023) i due consiglieri di minoranza ricevono una raccomandata da parte della Procura della Repubblica di Monza dove il Pubblico Ministero informa le persone sottoposte ad indagini e le persone offese, che ha presentato richiesta di archiviazione per indagini preliminari per particolare tenuità del fatto. Che strano paese questo, dove offendere l’immagine e la dignità dei cittadini è quasi un merito mentre alzare un monito e far riflettere sulla situazione è meritevole di indagine perché offensivo".

"Progresso e Solidarietà" non cita i querelanti ma si tratta, come detto, di Stefano Galbusera (unico assessore esterno presente in Giunta) e di Alessandra Donato, in precedenza membro del gruppo "Insieme per Ornago - Lega" e successivamente passata in maggioranza nell'agosto del 2021 dopo le dimissioni dell'allora vicesindaco Annalisa Bianchini e dei consiglieri Paola Vicari e Piera Tremolada. Ora i due avranno dieci giorni di tempo per impugnare la decisione della Procura di non procedere nei confronti di Gustinetti e Villa.

Lo scontro nel Consiglio comunale di gennaio

La decisione di Galbusera e Donato, come detto, sarebbe maturata dopo l'infuocato Consiglio comunale dello scorso 25 gennaio, in cui il capogruppo di minoranza Giuseppe Gustinetti aveva letto il seguente, durissimo, comunicato.

"Noi del gruppo Progresso e Solidarietà riteniamo inaccettabile sedere in Consiglio comunale con un sindaco oggetto di azioni giudiziarie a tutti ben note e con le persone conniventi che compongono il resto della maggioranza - ha dichiarato Gustinetti - Quella messa in scena durante le sedute è una brutta rappresentazione teatrale, un teatrino, fatto di falsità e omertà, due condizioni che non ci sentiamo di sostenere con la nostra presenza. Eticamente e istituzionalmente quello che sta accadendo a Ornago non è più sostenibile; è scorretto ed è una presa in giro alle istituzioni, al loro valore simbolico, ma soprattutto è una presa in giro dei citadini. Continuate pure nella vostra realtà fatta di falsità, di poca chiarezza, nessuna trasparenza e soprattutto in assenza assoluta di senso di responsabilità. Signor sindaco, ma a questo punto ci rivolgiamo anche a tutti i componenti del gruppo SìAmo Ornago: non siete degni del ruolo che ricoprite perché egoisti, irrispettosi dell'istituzione che siete chiamati a condurre. Per questo abbandoniamo questa seduta del Consiglio comunale".

La replica di Stefano Galbusera e Alessandra Donato

Pochi minuti fa l'assessore esterno Stefano Galbusera e la consigliera Alessandra Donato hanno replicato al comunicato diramato da "Progresso e Solidarietà".

"Mesi fa a seguito di offensive e scandalose e dichiarazioni effettuate in Consiglio comunale, abbiamo proceduto a diffidare e querelare due esponenti del gruppo di minoranza che avevano definito i membri dell'Amministrazione con termini lesivi della nostra dignità personale. Dichiarazioni di questo tipo oltre che oltraggiose vanno ben oltre i limiti della critica politica e sono lesive alle nostre persone - dichiarano l’Assessore Stefano Galbusera e la Consigliera di maggioranza Alessandra Donato - Negli scorsi giorni abbiamo ricevuto la comunicazione che il Pm ha deciso di procedere con l’archiviazione per tenuità del fatto. Avremmo voluto attendere gli ulteriori sviluppi prima di commentare la vicenda ma, dato che Progresso & Solidarietà ha pubblicato un comunicato in merito, riteniamo doveroso chiarire alcuni punti. In primo luogo, con l’archiviazione per “particolare tenuità del fatto”, il P.M. ha ritenuto che si sia, comunque, in presenza di un fatto che possiede tutti gli elementi costitutivi del reato denunciato ma che, ciononostante, possa essere per questa volta archiviato, in quanto ascrivibile alla categoria dei fatti ‘bagatellari’. La ricostruzione ampiamente faziosa fatta da Progresso & Solidarietà nel loro comunicato, arriva al punto di sostenere che “tutto procedeva senza scossoni” mentre in realtà in quella fase contro il Sindaco e il nostro gruppo fioccavano parole al vetriolo. È chiara la volontà di fare vittimismo, ma noi ricordiamo bene i mesi di offese a mezzo stampa, con cartelloni, a mezzo social e addirittura in Consiglio Comunale. Vogliamo ricordare alcune delle parole utilizzate: “compagni di merende”, “conniventi”, “omertosi” per fare giusto alcuni esempi. Noi non siamo nè mafiosi, nè criminali, nè tantomeno degli assassini; dichiarare questo è vergognoso e dannoso nei confronti della persona. La stessa opposizione, che crede ciecamente nella tesi della Procura contro Daniel Siccardi, definisce “Incredibile!” (con tanto di punto esclamativo) la decisione del Giudice. La solita fiducia a targhe alterne nella magistratura. Il nostro gruppo ha più volte ribadito che la bagarre politica è più che ben accetta, ma ci sono dei limiti ed è per questo che abbiamo deciso di tutelare la nostra persona dalle offese e dalle diffamazioni che impunemente andavano avanti senza alcun limite da mesi".

"Li avevamo diffidati in più occasioni"

"Abbiamo più volte diffidato dall’utilizzo di termini e toni che avvelenano il dibattito ed hanno il solo scopo di offendere. Nonostante ciò si è proseguito come se nulla fosse. Casualmente dopo la nostra diffida Progresso & Solidarietà ha effettivamente smorzato i toni, ciò dimostra che abbiamo fatto bene a procedere con la querela e con la diffida. Se effettivamente si sentono innocenti e reputano lecito il comportamento avuto, ricordiamo ai Consiglieri di opposizione in questione che hanno la facoltà di opporsi alla richiesta di archiviazione, per dimostrare in giudizio la propria completa innocenza. Così come, se vogliono, possono presentare le proprie dimissioni, nello stesso spirito con cui hanno chiesto quelle del sindaco. Per mesi hanno infatti continuato a chiedere al nostro Sindaco di dimettersi e immolarsi per certificare l’innocenza, ora si trovano di fronte alla prova dei fatti, hanno la possibilità di fare in prima persona ciò che chiedono a lui. Lo faranno? Crediamo proprio di no. Sappiamo che Progresso e Solidarietà ha tra le mani uno e un solo tema per attaccarci - concludono Donato e Galbusera- Ed è ovvio che continueranno ad utilizzarlo soprattutto in campagna elettorale, ma siamo fiduciosi che da questo momento si farà maggiore attenzione nella scelta dei termini, poiché noi non rinunceremo mai alla nostra dignità e al diritto di difendere le nostre persone da accuse infamanti e meschine che non fanno onore alla nostra comunità. Ricordiamo infatti come l’art. 131bis c.p., introdotto per ridurre il carico sui Tribunali, esclude la punibilità dell’autore di quei fatti che, sebbene astrattamente costituiscano reato, risultano espressione di un grado di offensività particolarmente tenue per le caratteristiche accertate. Tenuità che la norma esclude però nell’ipotesi in cui il comportamento illecito risulti abituale".

 

 

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