Quadreria

L'ultimo regalo di Berlusconi alla "sua" Arcore

Nel 2020 l’ex premier avanzò all’allora primo cittadino Rosalba Colombo la volontà di realizzare una quadreria aperta a tutti all’interno del parco di Villa San Martino. Il progetto subì una brusca frenata ma ora potrebbe concretizzarsi

L'ultimo regalo di Berlusconi alla "sua" Arcore
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In attesa di capire quando verrà aperto il testamento, l’ultimo regalo di Silvio Berlusconi alla città di Arcore potrebbe essere la pinacoteca, promessa all’allora sindaco Rosalba Colombo ma mai realizzata: un patrimonio artistico unico nel suo genere dal valore di oltre 3 milioni di euro.
Ed ora a sperare nella magnanimità dei figli dell’ex presidente del Consiglio, scomparso lo scorso 12 giugno, è il primo cittadino in carica, Maurizio Bono.

"Chiamerò Pier Silvio dopo l'estate... "

"Sicuramente dopo l’estate prenderò contatti con Pier Silvio Berlusconi per capire se da parte della famiglia c’è la volontà di dare seguito a quello che era un vero pallino del padre - ha spiegato Bono - Ovviamente noi saremmo ben felici di poter avere la sua immensa collezione di quadri. Per il momento, però, è prematuro aggiungere altro. Vedremo tra qualche mese. Posso dire che parecchie persone mi fermano per la strada e mi chiedono se abbiamo in mente di dedicare una via o una statua per Berlusconi. La notizia della sua scomparsa è ancora molto attuale e in questo momento si rischierebbe di ragionare troppo di pancia. E poi, comunque, ci sono dei regolamenti da rispettare. Non possiamo intitolare strade o monumenti a nostro piacimento, vedremo... ".

Il progetto quadreria

Il progetto quadreria, ricordiamo,  affonda le sue radici una decina di anni fa, quando lo stesso Berlusconi iniziò ad acquistare quadri di valore al fine dei creare una collezione unica nel suo genere. Secondo i ben informati l’ultimo acquisto milionario di Berlusconi risale a qualche mese prima dello scoppio della pandemia e riguarda un capolavoro di Tiziano. Si tratta de "Il Ritratto di Ippolito dei Medici", proveniente dal museo di Cleveland e datato 1533: un olio su tela, del valore di circa 5 milioni di euro.

Una collezione unica

Questo dipinto, insieme a tanti altri, nelle intenzioni del fondatore di Mediaset, sarebbe dovuto entrare a far parte di una collezione unica che lo stesso Berlusconi voleva "donare" alla città attraverso la realizzazione di una quadreria che avrebbe accolto altri pezzi importanti come la copia dell'Antea del Parmigianino, una "Monna Lisa nuda" dall'incerta provenienza ma molto somigliante alla nota opera di Leonardo.

E ancora un bellissimo ritratto della Marchesa Casati Stampa, ovvero Anna Fallarino, opera di Pietro Annigoni, artista milanese. Ma le opere non finiscono qui: troviamo anche una parte di "Gioia tirrena", ritratto del mito della danza, Isadora Duncan.

La proposta all'ex sindaco Colombo e ...

Una volontà che Berlusconi, attraverso il suo geometra di fiducia Francesco Magnano, aveva manifestato, come detto, all’allora sindaco Rosalba Colombo. Agli inizi del 2020 la società "Idra", l'immobiliare di casa, avanzò la richiesta di poter realizzare una struttura avveniristica di circa 3.200 metri quadrati. La quadreria sarebbe dovuta sorgere in una porzione ben definita dell’immenso parco di Villa San Martino. Si tratta di un pratone che si trova a Nord del Cinema Apollo, incastrato tra l’ingresso della lussuosa dimora e via Monte Bianco.

Una esposizione aperta a tutti

La pinacoteca sarebbe stata messa a disposizione di tutta la cittadinanza e, soprattutto, agli studenti di tutte le scuole, oltre al pubblico e ai privati. Un progetto faraonico che sicuramente avrebbe creato anche molto indotto per tutto il commercio. Nelle previsioni dell’Esecutivo di centrosinistra c’era la richiesta, a Berlusconi, di realizzare un parcheggio ad uso pubblico lungo via Monte Bianco, all’altezza dell’acquedotto, vicino all’ex cinema Apollo, che poteva essere utilizzato sia da coloro che avrebbero visitato la pinacoteca, sia per tutti quelli che si sarebbero recati in centro città o in Villa Borromeo.

La retromarcia

Nel maggio del 2021 arrivò la doccia fredda; Berlusconi formalizzò la sua retromarcia sul progetto pinacoteca. Alla base del dietrofront la variante al Piano di Governo di Territorio che avrebbe complicato l’iter di realizzazione della struttura avveniristica, e la pandemia.
Per fare chiarezza sugli aspetti urbanistici l’allora Esecutivo di centrosinistra aveva dato un incarico agli avvocati Fabio Pellicani e Alessandra Ferrari da Grado per un parere legale in merito alla richiesta della società Idra. L’incarico di consulenza prevedeva l’analisi dell’istanza di permesso di costruire e doveva fare luce sull’inquadramento giuridico dell’intervento, sulla compatibilità o meno con le previsioni del Piano di Governo del Territorio, sulla rilevanza del progetto rispetto alla riqualificazione urbanistica dell’intero ambito AR11 prevista dal Pgt e sulla valutazione dell’ammissibilità o meno, nel caso di specie, del modulo del permesso di costruire convenzionato. Ora non è detto che il progetto non possa essere attuato, magari con qualche correttivo. Sarebbe l’ultimo regalo di Berlusconi alla sua Arcore.

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