Omaggio a Luciano Grella, stilista internazionale
Emozionante cerimonia in Villa Reale a Monza per ricordare il maestro della moda attraverso un libro e un docufilm, opere dei figli.
Una bellissima pagina di vita scritta in omaggio al noto stilista internazionale di Triuggio, Luciano Grella.
Omaggio allo stilista internazionale
Ricca di emozioni la cerimonia nel salone da ballo della Villa Reale di Monza, dedicata al maestro della moda, scomparso improvvisamente nell’agosto scorso. Una carrellata di ricordi, raccontati in prima persona dai numerosi ospiti intervenuti alla mattinata organizzata dai figli Umberto e Diletta. Al loro fianco anche la mamma Irma, sposata con Luciano da 59 anni. Un’occasione per presentare il romanzo dal titolo «Hai reso più bello il mondo: ora dovrai rifare il guardaroba degli angeli», scritto da Umberto in ricordo del papà, e il docufilm «Luciano Grella. Maestro di di eleganza, promotore dell’artigianato italiano», realizzato da Diletta.
Il profilo del maestro
Nell'introduzione, il moderatore Maurizio Losa, ha sottolineato quanto «sia doveroso rendere omaggio allo stilista, veronese di origine ma triuggese di adozione, proprio nel luogo (la Villa Reale) che ha ospitato nel 1995 la sua mostra “100 anni di moda in Italia”». Losa ha poi tracciato un profilo del maestro, «dalla proverbiale e innata ironia, che ha sempre dedicato una grande attenzione ai giovani. Lo ricordiamo attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto».
I ricordi
Per primo il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, «padrone di casa», che ha dato il benvenuto agli ospiti in un «luogo che vuole rappresentare un’idea di bellezza consona alla persona che oggi vogliamo ricordare. Un uomo con una forte intuizione, umiltà e intelligenza di fondo tipica dei nostri imprenditori brianzoli». «Celebriamo un grande brianzolo che ha fatto grande l’artigianato lombardo» ha sottolineato il consigliere regionale Alessandro Corbetta. «Un esempio che ha portato l’artigianato e il made in Italy in tutto il mondo» ha dichiarato Claudio Rebosio, vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza. Il presidente Confartigianato Imprese, Marco Granelli, non potendo essere presente alla cerimonia, ha inviato un video nel quale ha sottolineato la storia esemplare di Grella: «Oggi più che mai abbiamo bisogno di questo esempio». «Un grande maestro, un visionario già proiettato nel futuro, sempre disponibile e col sorriso - il ricordo di Giovanni Mantegazza, presidente Apa Confartigianato Milano-Monza Brianza - L’associazione, per la quale ha ricoperto ruoli importanti, era la sua seconda casa. Un pilastro del mondo artigiano». Particolarmente emozionato il sindaco di Triuggio, Pietro Cicardi: «Un esempio di eccellenza e imprenditorialità, che ha avuto il grande merito di saper dialogare col territorio».
Il docufilm
Il docufilm sulla vita di Luciano, realizzato da Diletta insieme ad Alex Gusella, è una sorta di «testamento spirituale - ha spiegato la figlia - Papà credeva tanto nella bellezza, citava spesso la frase di Ernest Hemingway: "Il giorno in cui vorrò ricordare tutto di me, aprirò l'armadio e sfoglierò i miei vestiti come un album di fotografie". L’insegnamento più grande che ci ha lasciato è il saper usare qualsiasi cosa tu abbia e trasformarlo perché diventi la cosa più bella». Proseguendo con i ricordi, Marco Franzoni, sindaco di Cerea, paese dove il 12 ottobre 1939 nacque Grella, ha annunciato che «avremo modo di valorizzare Luciano anche in occasione di una cerimonia nel suo paese d’origine». «Grazie per tutto quello che hai dato alla moda e per tutti i cuori che hai toccato» il messaggio di Michele Giovanardi, presidente Confartigianato Novara. Due professori universitari, Luigi Pastorelli e Alessandro Capocchi, hanno ricordato la scintilla creativa di Luciano e l’insegnamento verso i giovani, mentre Antonio Falanga della Camera della Moda di Roma, ne ha sottolineato l’eleganza. Ivano Motta, del consorzio Alcalain, ha tracciato un profilo dello stilista anche designer di arredi. Francesca Zucchero e Isabella Cremonese hanno sottolineato la sua passione per il teatro e il sociale. Un saluto arrivato direttamente da New York è stato quello dell’attore Dave Callegati, che ha ricordato il grande amore che Luciano aveva per il cinema.
Il romanzo dedicato allo stilista internazionale
Gran finale con la presentazione del libro di Umberto, che dal padre ha eredito il gusto del bello e per la memoria. In un dialogo con Alessandro Galimberti, vicedirettore de Il Sole 24 Ore, Umberto ha descritto l’immagine del padre associata all’allegria: «Aveva un talento unico, irripetibile, anche per come è sorta la sua vocazione. Per sette anni ha vissuto in una cascina con sole donne sarte, il padre era in guerra. Non ha mai improvvisato nulla, dietro ogni progetto, come l’uomo in gonna, c’era tutto uno studio. Aveva inoltre una grande capacità di entrare nella psicologia delle persone, per le quali nutriva un profondo rispetto. Decisiva è stata la figura di mia madre, con la quale c’è stata un’immediata sintonia. Lui faceva gli abiti, lei i ricami. Per il futuro stiamo ragionando di creare uno spazio espositivo, come avrebbe voluto lui per le sorelle Fontana. Mio papà ci ha lasciato una grande eredità che non va assolutamente dispersa».
Il servizio completo è pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 17 dicembre 2024.