Un cesanese sul podio dell'Opera di Marsiglia
Il messaggio del maestro Michele Spotti, 29 anni, ai giovani: "Abbiate coraggio e credete in voi stessi".
Si è esibito per la prima volta davanti a un pubblico, al violino e al pianoforte, nella Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno con la Civica accademia di musica sperimentale. Per la stagione 2023/2024 Michele Spotti, cesanese classe 1993 e cittadino benemerito dal 2014, sarà il direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra filarmonica di Marsiglia.
Un cesanese sul podio dell'Opera di Marsiglia
L’incarico, annunciato nei giorni scorsi dal sindaco della cittadina francese, gli è stato offerto dopo aver diretto con successo il Guglielmo Tell di Rossini che ha aperto la stagione 2021/2022 del teatro e il concerto sinfonico dello scorso dicembre.
"Con l’orchestra, il coro e le maestranze è stato amore a prima vista - racconta Spotti rispondendo al telefono da Basilea, dove è impegnato con il Rigoletto - È un grandissimo onore accogliere questa nomina e ringrazio il sindaco Benoît Payan, il direttore generale dell’Opéra di Marsiglia Maurice Xiberras e il teatro tutto. Affronteremo repertori eterogenei, sia in ambito operistico che sinfonico, verso una identità sonora ancora più forte, valorizzando le enormi potenzialità presenti. Mi impegnerò anche per garantire una diffusione capillare della programmazione sul territorio, anche con l’intento di avvicinare il pubblico di ogni fascia d’età".
Il messaggio ai giovani
Il 29enne direttore d’orchestra diplomato al Versari di via Calabria e al Conservatorio Verdi di Milano è stato avviato alla musica dalla sua famiglia, in particolare da nonna Anna Maria Sarasso, appassionata docente alla Fermi e alla Salvo D'Acquisto oltre che indimenticata direttrice della corale parrocchiale alla Sacra Famiglia.
"A 22 anni mi sono trasferito all’estero per completare gli studi - spiega il maestro, che da alcuni anni vive ad Acireale con il figlio e la moglie - Inizialmente è stato difficile, ma l’indipendenza, il coraggio di osare e di abbandonare la propria zona di comfort sono stati preziosi: per un musicista non c’è niente di peggio della sedentarietà. È quello che consiglio anche ai più giovani, insieme al credere sempre in se stessi. Da questo punto di vista sono stato fortunato perché la mia famiglia mi ha sempre supportato e spinto a rischiare, inoltre io stesso ho sempre avuto fiducia nelle mie capacità".