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A Monza impossibile riaprire subito tutti i musei

Il Comune è al lavoro per riattivare tutto, partendo da Infopoint a Musei civici

A Monza impossibile riaprire subito tutti i musei
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E’ una corsa contro il tempo quella per riaprire mostre e musei anche a Monza. Ma non è stato possibile farlo già ieri, lunedì 1 febbraio 2021, con il passaggio in zona gialla della Lombardia.

Lo sfogo dell'assessore

«Non si può andare avanti così - si sfoga subito l’assessore alla Cultura Massimiliano Longo - Siamo passati in una settimana da rossi ad arancioni a gialli e lo abbiamo sabato nel weekend. Anzi, prima si è parlato di domenica, dopo poco si è corretto con lunedì. Impossibile in questa situazione riaprire immediatamente. Ci sono dei tempi tecnici per poterlo fare nel modo corretto».
Anzitutto alcuni servizi erano stati sospesi per risparmiare, come l’affidamento dell’apertura e della chiusura dei Musei Civici a una cooperativa. «Ovviamente erano state prese decisioni volte al risparmio, ma anche per rispetto per lavoratori e partner, serve una pianificazione - ribadisce Longo - Siamo al lavoro con gli uffici per riaprire il prima possibile tutte le sale ma al momento è impossibile rendere già noto quanto».

Le prime riaperture

Il primo a riaprire è stato proprio il Museo civico Casa degli Umiliati a partire da ieri, mercoledì. «Il primo passo sarà senza dubbio aprire gli Info Point dal lunedì al venerdì. Poi dovremo pensare di riattivare l’esposizione di Letterarte prevista in Galleria civica e poi sospesa ma c’è bisogno che i promotori possano riallestire gli spazi», ha aggiunto Longo.
Per quanto riguarda Villa Reale l’apertura non era comunque prevista a breve perché c’è ancora in atto il passaggio di consegne con il concessionario (che non si concluderà prima del 19 febbraio 2021). A Lissone, invece, ha riaperto  - lunedì - il Museo d’Arte contemporanea di viale Elisa Ancona.

Hitchcock all'Arengario

Infine c’è il nodo dell’Arengario dove era stata allestita una stupenda mostra su Hitchcock di rilievo nazionale che purtroppo è rimasta visibile solo un paio di settimane prima che si chiudesse tutto per l’emergenza.
«In questo caso si tratta di una società di livello italiano che dovrà nuovamente investire sulla campagna pubblicitaria e di comunicazione. Speriamo si possa aprire e anche prorogarne la scadenza prevista, ma è l’esempio di come non si possa andare avanti così con gli “apri chiudi” a singhiozzo che rischiano di penalizzare fortemente un comparto come quello culturale», aggiunge Longo.

E se richiudono?

L’assessore stava già lavorando per una riapertura per il 7 febbraio, poi tutto è stato anticipato. Anche per questo si toglie qualche sassolino dalla scarpe. «Ormai è passato un anno dallo scoppio della pandemia, non si può continuare in questo modo, i musei non vanno più chiusi. Se si riapre deve essere definitivo, al massimo si può pensare di limitare gli accessi in caso di ulteriori peggioramenti dei dati, ma delle nuove chiusure totali ammazzerebbero ogni ripartenza. La cultura non può essere sempre l’ultimo aspetto per questo Governo».
Eppure sono ancora tante le incognite. «Apriamo e i cittadini faranno anche fatica a scoprire quando, come e con che modalità. Onestamente spero che presto possano riaprire anche i teatri, ma non in questo modo dalla sera alla mattina, serve una strategia», aggiunge Longo.

 

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