Ucciso in Congo

Attanasio, ai funerali di Stato l'invito ad essere costruttori di pace

Conclusa la cerimonia solenne a Roma, il feretro dell'ambasciatore è in viaggio verso Limbiate dove è stato proclamato il lutto cittadino

Attanasio, ai funerali di Stato l'invito ad essere costruttori di pace
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Attanasio, ai funerali di Stato l'invito ad essere costruttori di pace. Conclusa la cerimonia solenne a Roma, il feretro dell'ambasciatore è in viaggio verso Limbiate dove è stato proclamato il lutto cittadino

Attanasio, ai funerali di Stato l'invito ad essere costruttori di pace

Una cerimonia solenne alla presenza delle più alte cariche dello Stato, il premier Mario Draghi, il mistro degli Esteri Luigi di Maio, i presidenti di Camera e Senato e tutti i componenti del Governo. Questa mattina, giovedì 25 febraio, la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma era gremita per i funerali di Stato all'ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi lunedì mattina in Congo. Durante i funerali, trasmessi in diretta su Rai Uno, è stata ricordata anche la terza vittima, l'autista Mustapha Milambo.

I feretri portati a spalla dai Carabinieri

I feretri dei due connazionali, avvolti dal tricolore, sono entrati in chiesa portati a spalla dai Carabinieri del 13esimo Reggimento Friuli Venezia Giulia, di cui faceva parte il 30enne Iacovacci, che avrebbe concluso la sua missione in Congo il 10 marzo. Ad accoglierli il picchetto interforze. All'interno, oltre alle numerose autorità civili e militari, i genitori del 43enne Attanasio con la moglie del diplomatico e le figliolette, i genitori di Iacovacci con la fidanzata

"Sentiamo l'angoscia di tre famiglie"

Nella sua omelia, il cardinale e arcivescovo, Angelo de Donatis,  vicario generale del Papa a Roma, ha esortato a diventare costruttori di pace. "In questi giorni sentiamo l'angoscia di tre famiglie e di due nazioni perché manca la pace tanto desiderata - ha premesso - Ancora troppi uomini invaghiti dal denaro tramano contro i propri fratelli. Luca e Vittorio sono stati strappati al mondo da una violenza stupida e feroce che non porta giovamento, ma solo altro dolore. Nell'angoscia prò, vediamo Dio come desidera consolarci"

"Ci uniamo al pianto di parenti e amici"

Il cardinale ha quindi esaminato le letture condivise all'inizio della celebrazione. La prima, in cui si parla di Ester, la regina che salvò  dallo steminio il popolo ebraico. "Non chiede a Dio di intervenire, ma il coraggio per agire e di sporcarsi le mani - ha ricordato il cardinale - Padre, dacci il coraggio per dire che la violenza non è fatalità, che possiamo fare qualcosa di giusto, per smascherare il seme dell'indifferenza. Questi nostri fratelli hanno deciso di compromettersi con l'esistenza di altri, anche a costo della loro vita. Oggi ci uniamo al pianto di parenti e amici di questi fratelli e al dolore di tanti missionari e congolesi che hanno ricevuto il loro aiuto. E' il pianto di un popolo, quello del Congo, devastato dalla violenza contro i suoi figli"

"Ciò che hanno seminato è nella memoria di Dio"

Commentando poi la seconda lettura, l'arcivescovo ha aggiunto: "Amare senza cercare monete di contraccambio, perché vale sempre la pena di amare,  ciò che hanno seminato questi fratelli è nella memoria di Dio. Che oggi sia un giorno in cui tutti ci sentiamo chiamati ad essere costruttori di pace"

Camera ardente e celebrazione con Delpini

Al termine delle esequie, un lungo applauso ha salutato i feretri sulla piazza della basilica prima del viaggio verso i paesi di origine: Attanasio a Limbiate e Iacovacci a Sonnino, in provincia di Latina. A Limbiate è stato proclamato il lutto cittadino. Questa sera è stata organizzata una veglia di preghiera che verrà trasmessa in streaming sul canale You Tube dell'oratorio San Giorgio dalle 20,45. Domani, venerdì, camera ardente allestita nel Palazzo Comunale dalle 10 alle 19 e sabato  alle 10 celebrazione dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini dal centro sportivo di via Tolstoj

 

 

 

 

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