Chiede di fermare il processo e, "in cambio", di metterlo in prova nel suo Comune per estinguere il reato
Nuovo colpo di scena nella vicenda che vede coinvolto il sindaco di Ornago Daniel Siccardi, imputato di simulazione di reato.
Clamoroso nel processo che vede imputato Daniel Siccardi, accusato di simulazione di reato. Oggi, giovedì 12 gennaio 2023, in Tribunale a Monza il sindaco di Ornago ha chiedo di fermare il processo e, "in cambio", di metterlo in prova nel suo Comune per estinguere il reato. Il primo cittadino, lo ricordiamo, è accusato di aver simulato le minacce di morte ricevute nell'aprile del 2021.
Il colpo di scena all'udienza
L’istanza l’ha presentata il legale di Daniel Siccardi (assente in aula), l’avvocato Francesco Montesano, al Tribunale monocratico di Monza presieduto dal giudice Elena Sechi, che ha fissato la durata del periodo di messa in prova a 8 mesi, ma che ha rinviato l’udienza al prossimo 22 marzo, per valutare la «validità del progetto», dopo aver espresso qualche dubbio su un possibile «conflitto di interessi». Il motivo? Siccardi ha chiesto di esercitare il periodo di messa in prova nel Comune di... Ornago. In caso di esito positivo, insomma, Siccardi si lascerebbe alle spalle senza conseguenze penali la vicenda che lo vede accusato di simulazione di reato, per essersi, secondo la Procura, autoinviato minacce di morte dai suoi stessi dispositivi informatici.
Lo strumento giuridico
La sospensione del processo con messa alla prova è infatti una modalità alternativa di definizione del processo, attraverso la quale è possibile giungere ad una pronuncia di proscioglimento per estinzione del reato, laddove il periodo di prova cui acceda, ammesso dal giudice in presenza di determinati presupposti normativi, si concluda con esito positivo. Un istituto molto diffuso nei reati di minor allarme sociale. Il periodo di prova prevede lo svolgimento di attività presso vari enti esterni, secondo un progetto disposto dall’ufficio esecuzioni penali. In questo caso, il difensore ha indicato nello stesso comune di Ornago (dove l’imputato è sindaco) l’ente disponibile. Siccardi, oltre all’attività istituzionale, dovrebbe digitalizzare atti d’archivio. La decisione del giudice, che ha sollevato qualche perplessità, è rinviata a marzo.
Il comunicato di SìAmo Ornago
Nella tarda mattinata di oggi, la lista civica di Siccardi "SìAmo Ornago" ha diramato un comunicato stampa contenente le parole dello stesso primo cittadino ornaghese. Un comunicato che, tuttavia, non fa alcun cenno alla messa in prova di Siccardi: elemento, quest'ultimo, emerso invece nel corso dell'udienza in Tribunale. "Il sindaco ha provveduto a far realizzare una perizia che testimonia la totale estraneità dei suoi dispositivi di telecomunicazione dagli atti contestati", sostiene la civica.
"Ho preso questa soffertissima decisione dopo due anni terribili per me e per la mia famiglia - ha dichiarato Siccardi - Questa vicenda, che per me rimane assurda, ha assorbito energie fisiche, economiche ed emotive tali che non posso più sostenere. Non posso più sottoporre la mia famiglia a continui attacchi e offese per una vicenda in cui io sono vittima. Stento ancora a credere a tutto ciò che è successo. Prima di tutto la paura per le minacce ricevute, poi il passaggio da vittima ad accusato è stato uno shock. Non è certo l’epilogo che avrei voluto per questa assurda vicenda, ma non posso continuare con questo calvario e il relativo stillicidio che ne consegue. Voglio dedicare tutte le mie energie al mio ruolo di Sindaco, di padre e alla comunità di Ornago. Tutta la vicenda non ha a che fare con le mie mansioni da Primo cittadino che continuerò a svolgere con lo stesso spirito di servizio di sempre. Posso solo ringraziare chi in questi mesi è stato sempre al mio fianco e ha creduto alla mia versione dei fatti, che è l’unica verità. Grazie innanzitutto alla mia famiglia, alle persone e al gruppo Siamo Ornago che mi hanno sempre sostenuto".