Verano Brianza

Corruzione e turbativa d'asta: rinvio a giudizio per l'imprenditore Tallarita

Udienza preliminare a luglio

Corruzione e turbativa d'asta: rinvio a giudizio per l'imprenditore Tallarita
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Richiesta di rinvio a giudizio per Francesco Tallarita, l’imprenditore 50enne di Verano accusato per corruzione e turbativa d’asta sui lavori di manutenzione del verde per enti pubblici in Brianza.

Il processo va avanti

Prosegue il processo per l'imprenditore veranese Francesco Tallarita e  per gli altri imputati coinvolti nell’indagine della Guardia di Finanza di Monza.  E' stata infatti avviata la richiesta  di rinvio a giudizio.  Alcuni degli imputati (una dozzina in tutto), secondo quanto emerso nei mesi scorsi, potrebbero patteggiare la pena, o chiedere di essere giudicati con il rito abbreviato. L’udienza preliminare davanti al gup Francesca Bianchetti è stata fissata il prossimo 3 luglio.

Cinque le persone raggiunte da misure ristrettive

A maggio scorso, erano stati 5 in tutto le persone raggiunte da misura restrittiva con accuse di corruzione, turbativa d’asta, e falso (tutti agli arresti domiciliari). Oltre al veranese Tallarita, anche Francesco Bonasera, residente a Bovisio Masciago, in servizio all'ufficio tecnico di Desio; Angela Galbiati, cittadina biassonese, funzionaria dell'ufficio Lavori pubblici del comune di Pessano con Bornago, il caratese Giovanni Mancini, capo del Settore gestione territorio presso l'amministrazione di Biassono, e Stefano Buccino, architetto milanese, dipendente presso la Provincia di Monza e Brianza.

Profitti illeciti  per circa 260mila

Uno «spaccato criminale allarmante e inquietante» secondo gli inquirenti, quello emerso dall’inchiesta su Tallarita, incensurato, il quale, secondo il pm Carlo Cinque, ha creato una rete di contatti grazie alla quale riusciva ad accaparrarsi molti appalti di piccola o media rilevanza (totale stimato due milioni e mezzo di euro, per un profitto illecito di circa 260mila euro) attraverso tre società a lui riferibili, utilizzate a turno per aggirare il principio di rotazione di affidamenti. Tecnici e funzionari «stabilmente asserviti» agli interessi del privato. Fatti contestati avvenuti nei comuni di Biassono, Desio, o presso gli uffici della Provincia di Monza, di Brianzacque.

 

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