Appello al Prefetto

“Fermiamo le stragi nelle case di riposo”

I sindacati confederali: "Bisogna agire con urgenza affinché in tutte le Rsa del nostro territorio si adottino le protezioni".

“Fermiamo le stragi nelle case di riposo”

“Fermiamo le stragi nelle case di riposo”. Questo l’appello di Cgil, Cisl e Uil della Brianza, che chiedono un incontro urgente al Prefetto Patrizia Palmisani.

“Fermiamo le stragi nelle case di riposo”

Cgil, Cisl e Uil con le rispettive categorie dei Pensionati e delle Funzioni Pubbliche chiedono un incontro urgente al Prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani per arginare il diffondersi del coronavirus nelle Rsa della Brianza: “Necessario intervenire con tempestività”.

“Con il diffondersi dell’infezione da Covid-19 – scrivono in una lettera aperta e tre organizzazioni sindacali – è apparso subito chiaro che uno dei luoghi più critici sarebbero state le Rsa (Residenze sanitarie assistenziali). Per la condivisione degli spazi, per le attività e per le relazioni sociali che le caratterizzano, per l’età media e in molti casi per le multipatologie pregresse di cui possono essere affetti gli ospiti.

Case riposo coronavirus Cgil“L’attuale situazione all’interno delle Rsa della Brianza risulta essere non omogenea – continuano i rappresentanti dei sindacati confederali –  Dovunque si registrano casi di positività tra gli ospiti, ma il numero dipende dai tempi di reazione della singola struttura: i tempi di ‘blocco’ delle visite, la tempestiva adozione di misure organizzative di contenimento e isolamento, la protezione e l’addestramento del personale hanno certamente potuto incidere e fare la differenza. L’iniziale sottovalutazione della gravità e della capacità di diffusione del virus e la difficoltà a reperire idonei Dpi (Dispositivi di protezione individuali) ha determinato rischi importanti per gli ospiti, per i familiari e per i dipendenti delle Rsa“.

Ricordiamo a tal proposito che già in diverse Rsa si sono pianti alcuni anziani, la prima a vivere una situazione di criticità è stata la Rsa San Giuseppe di Vimercate, ma altre sono purtroppo seguite.

Per  arginare possibili contagi i sindacati avevano già chiesto di intervenire. Ora lanciano un altro appello: “Se non vengono effettuate le analisi tramite tampone neanche in presenza di una sintomatologia compatibile, è ancora più difficile ricostruire una effettiva mappa del contagio che permetta di adottare misure organizzative di prevenzione e di maggiore sicurezza.

“Gli stessi Dpi ai dipendenti sono stati distribuiti in quasi tutte le strutture in ritardo e ancora oggi risultano gravemente insufficienti in alcune di esse. In qualche caso ci risulta un forte ritardo nel definire procedure interne e misure organizzative adeguate per la gestione dell’epidemia e anche quando siano state prodotte manca una sufficiente informazione, formazione e condivisione con il personale“.

Quindi la presa di posizione: “Per questo Cgil, Cisl e Uil con le rispettive categorie dei Pensionati e delle Funzioni Pubbliche hanno chiesto un confronto urgente con la Prefettura di Monza e chiedono a tutte le autorità preposte di agire con urgenza affinché in tutte le Rsa del nostro territorio, si adottino le protezioni, le soluzioni organizzative e le procedure necessarie per arginare il contagio e per garantire il diritto alla salute e alla sicurezza degli ospiti e del personale“.

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