La "Mantide della Brianza" condannata a 16 anni di carcere
La sentenza di primo contro grado Tiziana Morandi, la 48enne di Roncello accusata di aver narcotizzato e derubato una decina di uomini
Condannata la "Mantide della Brianza: 16 anni e cinque mesi, quasi 11mila euro di multa, e tre anni di libertà vigilata, una volta espiata la pena. E' la pena inflitta in primo grado in tribunale a Monza dal collegio presieduto dal giudice Patrizia Gallucci, che ha superato la richiesta a 15 anni formulata dal pm Carlo Cinque nei confronti di Tiziana Morandi.
Aveva narcotizzato e derubato uomini
La 48enne di Roncello è accusata di aver narcotizzato nove uomini, versando di nascosto dei tranquillanti nelle bevande che offriva loro dopo averli conosciuti via Facebook, proponendosi come esperta di "massaggi rilassanti", oppure approcciandoli nei bar dei paesi del Vimercatese. Lo scopo, secondo il pubblico ministero, era quello di derubarli di somme di denaro, oggetti personali, e carte di credito. Accuse che sono valse all’imputata il soprannome di "Mantide della Brianza".
Oltre venti imputazioni
La donna è imputata di 21 capi d’accusa, per presunti reati di rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti, indebito utilizzo di carte di credito, e procurato stato di incapacità. I fatti contestati risalgono all’estate del 2021. Morandi è detenuta al carcere di San Vittore dalla fine di luglio 2022, dopo le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Vimercate, che avevano raccolto le denunce di uomini di tutte le età, dai 27 agli over 80, finiti al pronto soccorso per ingestione di sedativi.
Le denunce
I primi fascicoli arrivati in procura rischiavano di essere archiviati, ma quando le denunce hanno cominciato a crescere, l’inchiesta ha preso forma. In aula sono state sentite persone che si sono messe alle guida in stato di semi incoscienza, altre cadute dalla bicicletta, o che hanno avuto incidenti in auto. L’unica parte civile, assistita dall’avvocato Barbara Giulivi, è un ventottenne di Trezzo sull’Adda (che ha ottenuto il diritto al risarcimento) che si è ritrovato privo di sensi al volante, andando a sbattere con l’auto contro l’ingresso di una villetta, nel cortile dove di solito, come emerso successivamente, giocavano dei bambini.
"Faremo ricorso"
L'avvocato difensore Angelo Leone ha già annunciato ricorso in appello:
"Insisteremo perché la mia assistita venga sottoposta a perizia psichiatrica, per valutare la sua capacità di stare in giudizio, ed eventualmente la capacità di intendere e volere al momento dei fatti".