Chiuse le indagini

La "Mantide" della Brianza non punge più: chiesto il rinvio a giudizio

Ancora guai per Tiziana Morandi, la 47enne di Roncello accusata di aver narcotizzato diversi uomini per poi derubarli

La "Mantide" della Brianza non punge più: chiesto il rinvio a giudizio
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La procura di Monza chiede il rinvio a giudizio per Tiziana Morandi, la 47enne di Roncello, ribattezzata "Mantide" della Brianza, accusata di aver narcotizzato una decina di uomini sciogliendo i sedativi nelle bevande, allo scopo di derubarli. L’atto è stato firmato ieri dai pm di Monza Carlo Cinque e Marco Santini. Ora si attende la fissazione dell’udienza preliminare da parte del gip.

La "Mantide" e la sua versione dei fatti

Sabato mattina, la donna si è presentata agli inquirenti, come da lei richiesto dopo l’avviso di fine indagini. La brianzola si è affidata a un memoriale scritto di suo pugno: "Nego tutto. Forse quegli uomini si aspettavano altro da me".
Il faccia a faccia fra la 47enne brianzola Tiziana Morandi e gli inquirenti di Monza, che le contestano venti capi di imputazione con accuse di rapina, lesioni aggravate possesso di stupefacenti, dura in realtà pochi minuti. La donna si è consultata con il suo legale - l’avvocato Alessia Pontenani, alla quale, poche ore prima dell’interrogatorio, ha rinnovato la fiducia che le aveva revocato in estate – e ha consegnato un memoriale nel quale respinge ogni accusa: "Non è mai successo nulla".

"Da me volevano altro"

Nessun uomo narcotizzato con le benzodiazepina, nessun furto commesso approfittando dello stato di incoscienza delle vittime. In un caso, la donna avrebbe anche negato di conoscere uno dei denuncianti.
"Volevano qualcosa d’altro da me", si è difesa Tiziana Morandi relativamente alla sua attività di massaggiatrice, che offriva attraverso i social e che era il modo in cui conosceva gli uomini che adesso la accusano. Non c’è mai stata prostituzione, secondo quanto confermato dagli stessi carabinieri di Vimercate e da alcune vittime che hanno raccontato la loro esperienza con la "mantide". Ma, secondo la donna, questi si sarebbero aspettati da lei una prestazione sessuale. Sarebbero dunque rimasti delusi e la avrebbero denunciata per una sorta di ripicca.

La richiesta degli inquirenti

Ieri, infine, i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio. Massimo riserbo sulle possibili strategie difensive. Tiziana Morandi potrebbe chiedere il rito abbreviato o scegliere di difendersi nel processo ordinario, chiamando a testimoniare le parti offese. La donna, dalla fine di luglio scorso, alterna la permanenza in carcere (dove si trova attualmente) a periodi di ricoveri ospedalieri per problemi di salute.

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