Sport in lutto

Lentate perde il suo campione Sergio Ottolina

L'ex velocista aveva compiuto 80 anni lo scorso novembre. Nel 2022 era diventato cittadino benemerito.

Lentate perde il suo campione Sergio Ottolina
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Estroso, ironico, talvolta pungente, aveva una straordinaria capacità di sdrammatizzare e di non prendersi mai troppo sul serio. Qualità che gli sono servite a rialzarsi dalle cadute, sulla pista di atletica e anche nella vita. Lentate sul Seveso in lutto per il suo campione Sergio Ottolina, ex velocista che a novembre aveva tagliato il traguardo degli 80 anni. Si è spento venerdì 28 aprile 2023 dopo un periodo di malattia.

Addio a Sergio Ottolina, cittadino benemerito

Un campione nello sport e nella vita, per i valori che ha saputo trasmettere, un lentatese da prendere come esempio per la grinta e la determinazione con cui ha saputo raggiungere risultati straordinari. Per questo, nel gennaio 2022, il sindaco Laura Ferrari aveva conferito la benemerenza civica al camnaghese. (Nella foto di apertura il momento della consegna del riconoscimento).

Un campione di atletica

Il due volte campione italiano nei cento e duecento metri, detentore del record europeo dei duecento metri dal 1964 al 1973 e partecipante a due finali olimpiche, al momento del conferimento dell’onorificenza, con l’ironia che lo ha sempre caratterizzato, aveva dato una bella lezione di vita, sottolineando che al di là del successo e della fama, «che poi passano», lo sport gli ha insegnato «il rispetto delle regole e degli altri, il valore del sacrificio e della lealtà».

Protagonista alle Olimpiadi con Berruti e Preatoni

Un brianzolo che spiazzava per la sua capacità di restare umile nonostante gli altissimi livelli raggiunti e che è entrato nella storia dell’atletica leggera anche per le sue battute. Classe 1942, insieme a Livio Berruti ed Ennio Preatoni fu protagonista delle Olimpiadi di Tokyo 1964 e Città del Messico 1968.

Gareggiò in tutto il mondo

E proprio parlando della sua esperienza giapponese, in cui aveva gareggiato come finalista nei 200 metri, aveva ricordato: «Pensavo di ottenere una medaglia, invece così non è stato. Però mi ero allenato poco, avevo problemi al ginocchio». E così era arrivato ottavo, «anzi “ottimo”», aveva precisato con un sorriso. Nella staffetta 4x100 fu invece settimo (con Berruti, Preatoni e Pasquale Giannattasio), stesso piazzamento conquistato quattro anni dopo a Città del Messico.

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