Muore in bici, da una telecamera la verità: si stacca la ruota e Leonard cade in avanti battendo la testa
Tragedia in via San Bernardo, effettuata l’autopsia sul corpo del 15enne. Per lui fiori e l’abbraccio degli amici.

Da una telecamera è emersa la verità: nessuna evoluzione né un malore, ma all’improvviso si è staccata una ruota della bicicletta.
Muore in bici, da una telecamera la verità: si stacca la ruota e Leonard cade in avanti battendo la testa
Leonard Lusha è caduto in avanti e ha battuto la testa, in un punto che gli è stato fatale. Aveva solo 15 anni. Una tragedia veramente difficile da accettare. L’incidente in cui ha perso la vita il ragazzino, di origini albanesi, è avvenuto domenica 6 aprile in via San Bernardo a Desio, intorno alle 13.
Era uscito di casa, che si trova poco lontano dal punto in cui è avvenuta la tragica caduta, dove viveva coi genitori, il fratello di 17 anni e una sorellina di sei, per andare al supermercato, e non è più tornato. Era stato un passante ad accorgersi del 15enne a terra e aveva allertato i soccorsi. Le sue condizioni erano risultate da subito molto gravi, era stato portato in ospedale nel tentativo di salvarlo, purtroppo non ce l’ha fatta.
Subito sono partite le indagini dei Carabinieri per capire com’è avvenuto esattamente l’incidente, che lasciava aperti molti interrogativi.
Da una prima ricostruzione, infatti, sembrava non ci fossero altri veicoli coinvolti e che nessuna telecamera avesse ripreso la caduta. Invece, un apparecchio installato dalla parte opposta, più sul lato di Varedo, ha filmato la caduta e fornito alcune risposte ai famigliari, straziati dal dolore.
Giovedì 10 aprile è stata effettuata l’autopsia, disposta dalla Procura di Monza, ed è stata chiarita la dinamica.
«Già prima del video, dall’accesso ai luoghi di un consulente tecnico della difesa, per noi era già ragionevolmente chiara la dinamica. Sono troppi gli elementi che escludono “evoluzioni” o guasti alla bicicletta. Su quest’ultimo punto saremo tuttavia sicuri dopo aver visto la bicicletta stessa, che i Carabinieri hanno subito sequestrato e messo “in salvo” a fini probatori - spiega Teodor Nasi, il legale che assiste i genitori di Leonard - Era importante dare ai famigliari una spiegazione. Nonostante si sia trattato di un fatto che non costituisce notizia di reato in Procura, i Carabinieri hanno fatto un lavoro tale che ha permesso alla famiglia di avere alcune delle risposte che l’aiutano a elaborare il lutto. Sono sempre stati i Carabinieri a intervenire perché venga ripristinata la sbarra che impedisce l’accesso alla via. Era stata distrutta da chi fa le gare clandestine di notte in moto o in macchina, proprio in quella via».
Una tragedia che ha scosso la città
Leonard frequentava la prima superiore all’Istituto Fermi di via Agnesi: si era iscritto all’indirizzo di Meccanica. Era un ragazzo intelligente, molto studioso, serio, tranquillo. La sua morte, dovuta al violento trauma riportato, è stata una tragedia che ha scosso la città.
All’abitazione di via San Bernardo i compagni di classe, sotto shock, e gli amici hanno fatto visita ai genitori di Leonard, mamma Besiana e papà Vladimir, per mostrare il loro immenso dispiacere e testimoniare la loro vicinanza con una parola di affetto. Nel punto in cui il loro amico ha perso la vita hanno deposto dei mazzi di fiori. «Per sempre», è la scritta su un sasso lasciata dai suoi compagni di classe, accanto a delicati fiori bianchi e gialli, e candele.
Dalla scuola è stato inviato un telegramma alla famiglia. La preside, Elena Bonetti, i docenti, il personale tutto e l’intera comunità scolastica si sono stretti «con profondo dolore e sincera partecipazione al lutto della famiglia per la prematura e improvvisa scomparsa del giovanissimo Leonard. In questo momento di infinita tristezza - rimarcano - esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno». Un dramma per i genitori, in Italia da poco, che hanno voluto ringraziare le istituzioni, che hanno dimostrato la loro vicinanza attraverso l’operato dei Carabinieri, in particolare il maresciallo Giuseppe Giacalone, un punto di riferimento, come hanno tenuto a dire, durante i momenti successivi alla tragedia.
E in una circostanza così difficile da affrontare, il certificato di abitabilità per cinque persone della casa in cui alloggia la famiglia, un documento che aspettava da tempo, dal Comune di Desio è arrivato solo il giorno dopo l'incidente, troppo tardi, quando ormai non serviva più.
I funerali del 15enne si svolgeranno in Albania, nella terra che l’ha visto nascere e crescere. «Non ti dimenticheremo mai, sarai sempre nei nostri pensieri e ogni giorno ci mancheranno il tuo sorriso, la tua gioia di vivere, il tuo affetto per coloro che amavi. La tua più grande eredità sarà l’amore che ci hai donato», la dedica di chi gli vorrà bene per sempre.