Oltraggio alla panchina rossa di Seveso: vile attacco alla senatrice Liliana Segre
Un biglietto infamante tra i mazzi di fiori posati in piazza 4 Novembre. Sdegno in Consiglio comunale.
Oltraggio alla panchina rossa in via 4 Novembre a Seveso: un biglietto con una frase infamante nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre, deportata nei campi di concentramento, è stato trovato dalla consigliera comunale del Pd Anita Argiuolo.
Oltraggio alla panchina rossa: sdegno in Consiglio comunale
L'episodio è stato portato all'attenzione del Consiglio comunale martedì 26 novembre 2024, all'indomani delle celebrazioni per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: lunedì mattina, infatti, in tanti si sono raccolti attorno alla panchina rossa per il flash mob degli studenti del laboratorio teatrale dell'Istituto Milani e i discorsi delle autorità.
Un biglietto infamante tra i mazzi di fiori
Oltre al mazzo di fiori posato dal sindaco Alessia Borroni, nel corso della giornata ne sono stati posati altri, come omaggio alle donne vittime di violenza. Ma ad uno di questi era attaccato un messaggio oltraggioso, che mirava ad attaccare la senatrice Segre. Accanto al marchio di un noto detersivo era scritta la frase:
"Liliana Segre all'anno guadagna 240mila euro. Quante persone si potevano lavare nel mondo".
Il commento del sindaco
“Gesto ignobile non solo contro la panchina, ma contro una donna specifica presa di mira - ha dichiarato il sindaco in Consiglio comunale - La Polizia Locale è stata allertata immediatamente, ma interverrà nelle indagini anche la Digos".
La condanna della Lega
Immediata la condanna da parte della Lega, che all'indomani del Consiglio, tramite il segretario Christian Miotti, ha dichiarato:
"La deturpazione della panchina rossa, simbolo delle donne vittime di violenza, avvenuta proprio il giorno successivo alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, rappresenta un gesto spregevole e inqualificabile. Un atto vile che unisce la mancanza di rispetto per le donne all'odio antisemita, in quanto prende di mira la figura della senatrice Liliana Segre, testimone diretta della Shoah e simbolo della memoria storica di quella tragedia inumana. L'insulto non si è fermato a un semplice atto di vandalismo: l'immagine della senatrice è stata accostata al simbolo del sapone, utilizzato spesso dai giustificazionisti degli orrori compiuti dai nazisti. Questo gesto ha una matrice antisemita e si inserisce in un contesto storico preoccupante, in cui l'odio contro gli ebrei esploso dopo il pogrom del 7 ottobre, sta crescendo e anche in Occidente e in Italia, dove purtroppo abbiamo già visto prendere di mira Liliana Segre o altre persone di religione ebraica, durante manifestazioni violente o con atti simili a quelli accaduti a Seveso. La sezione locale della Lega condanna con fermezza questo gesto ignobile, che mina i valori fondamentali di civiltà e rispetto per le donna vittime di violenza e per la memoria storica di quella pagina oscura che sembrava ormai far parte del passato. Ci auguriamo che la Digos e le Forze dell'ordine coinvolte riescano al più presto ad individuare e punire il responsabile di questa azione vile".
Non è la prima volta che a Seveso viene presa di mira la panchina rossa
Non è la prima volta che la panchina rossa viene presa di mira: due anni fa, sempre poche ore dopo la celebrazione del 25 Novembre, la targa era stata imbrattata con la scritta "La violenza ci piace", poi rimossa.