Trent'anni fa la rapina con sparatoria alle poste di Lentate
L'episodio che valse la medaglia d'argento al valor militare al brigadiere eroe Mauro Baccoli.
Oggi, 2 agosto 2023, ricorre il trentesimo anniversario della rapina con sparatoria alle poste di Lentate sul Seveso. Un gravissimo fatto di cronaca riportato anche dalla cronaca nazionale, un episodio che è rimasto ben impresso nella mente di molti lentatesi. E che valse la medaglia d'argento al valor militare al brigadiere eroe Mauro Baccoli.
Trent'anni fa la rapina alle poste di Lentate
Erano circa le 10.30 di una bella giornata di sole, in piena estate. Transitando da via Papa Giovanni XXIII, dove all'epoca si trovava l'ufficio postale, una pattuglia con a bordo un Carabiniere e un brigadiere della Compagnia dei Carabinieri di Seregno nota di fronte all'ingresso una Thema turbo diesel verde ferma, con le frecce d'emergenza accese e un uomo al volante, in attesa. All'interno due rapinatori a volto scoperto e con in pungo due pistole calibro 7.65, stanno seminando il panico, tenendo sotto tiro una quindicina di clienti e dieci impiegati. Uno dei due si è fatto consegnare dal direttore la chiave della cassaforte, messi in una grande busta insieme a quelli sottratti dai cassetti. In totale il bottino ammonta a circa 28 milioni di lire.
L'inseguimento con sparatoria
Dopo aver messo a segno il colpo, i due banditi escono per salire sulla Thema, che parte subito dopo sgommando. A quel punto i Carabinieri si lancia all'inseguimento e dopo poco tempo inizia la sparatoria. A esplodere i colpi, dal sedile posteriore dell'auto, Giuseppe Bertolino, quasi trent'anni, già noto alle Forze dell'ordine. Poi gli spari dei militari, mentre le auto imboccano la centralissima via Garibaldi.
Un bimbo e una donna feriti
Una sparatoria in pieno giorno, che semina il terrore tra i passanti. I colpi rimbalzando sull'asfalto colpiscono alla coscia un bimbo di quasi cinque anni a spasso con il nonno, Stefano Orsenigo, e al torace a al braccio una 23enne, Norma Brenna. Soccorsi dai passanti, sono trasportati all'ospedale di Desio, fortunatamente in condizioni non gravi.
L'auto dei rapinatori finita in una strada sterrata
Intanto la folle fuga dei malviventi continua, con l'auto che si infila in un tunnel in costruzione che sbuca su una strada sterrata, nel punto dove si stanno concludendo i lavori di prolungamento della Superstrada Milano-Meda. Dopo aver urtato contro uno spartitraffico, con le gomme bucate dai proiettili, i delinquenti sono costretti a fermare la loro corsa. Bertolino è già morto sul sedile posteriore della Thema, colpito da un proiettile che ha forato la carrozzeria. Il passeggero a fianco al guidatore, Luciano Biemmi, apre la portiera e inizia a sparare contro i suoi inseguitori ma viene colpito all'addome dai Carabinieri: successivamente verrà trasportato in elicottero in gravissime condizioni all'ospedale Niguarda di Milano. Massimo Quaranta, l'autista, 23enne incensurato, tenta la fuga armato di una 38 a tamburo, ma non spara. Il brigadiere eroe si è messo a inseguirlo e dopo una violenta colluttazione il bandito ha alzato le mani e si è arreso. Le armi vengono sequestrate e la refurtiva recuperata.
"Nonno, perché mi hanno sparato?", il ricordo di Stefano Orsenigo
A distanza di trent'anni il ricordo della rapina con sparatoria è ancora vivido nella mente dei lentatesi e soprattutto in quella di Stefano Orsenigo, il bambino di quasi cinque anni rimasto colpito a una coscia mentre era a passeggio con il nonno. Oggi ha 34 anni ed è molto conosciuto in città, dove da tempo è un punto di riferimento del Comitato locale della Croce Rossa, che si trova proprio in via Garibaldi, la strada su cui stava passeggiando con il nonno Carlo quando si era trovato nel bel mezzo della sparatoria.
"Sono passati esattamente 30 anni da quella mattina d'estate e ricordo tutto perfettamente, come se fosse ieri - ha detto mostrandoci una foto dell'epoca, di quando era in ospedale dopo essere stato ferito - Non appena capii quello che era successo mi rivolsi a mio nonno dicendogli "Nonno, perché mi hanno sparato? Io non ho fatto niente". Se dopo tutti questi anni posso raccontare quei momenti, lo devo anche ai militari in servizio in quella mattinata di agosto del 1993".
Medaglia d'argento al valor militare a Mauro Baccoli
E il pensiero va in particolare al brigadiere eroe Mauro Baccoli, morto il 24 marzo 2022 a soli 57 anni dopo una lunga malattia, che proprio per quell'episodio ricevette un importante riconoscimento, la medaglia d'argento al valor militare, per aver dimostrato "sprezzo del pericolo, elevato coraggio e alto senso del dovere", come si legge nella motivazione.