Seregno

"Condanniamo la violenza ma c'è disperazione"

Salvatore Bongiovanni, referente regionale del Movimento imprese ospitalità, prende le distanze dagli scontri durante la protesta dei ristoratori a Roma: "Cerchiamo il dialogo"

"Condanniamo la violenza ma c'è disperazione"
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"Condanniamo la violenza ma c'è disperazione fra i ristoratori". Sono le parole di Salvatore Bongiovanni, titolare dello Shaker Club Cafè di via Medici a Seregno e referente regionale del Movimento imprese ospitalità, dopo gli scontri durante la manifestazione di commercianti e ristoratori a Roma.

Il Mio condanna la violenza in piazza

Dal Mio - Movimento imprese ospitalità una ferma condanna agli episodi di violenza contro le forze dell'ordine in occasione della manifestazione di protesta dei commercianti e dei ristoratori, che chiedono la riapertura dopo le misure anti-Covid. Gli scontri ieri, martedì 6 aprile, a Roma. "Come delegato regionale del Movimento imprese ospitalità e portavoce locale del movimento Bar ristoranti uniti
condanno e prendo le distanze da quei venti ristoratori, su una piazza di 10mila persone di vari movimenti e associazioni, che hanno cercato lo scontro con le forze dell’ordine", commenta Salvatore Bongiovanni.

"Fra i ristoratori c’è molta disperazione"

Salvatore Bongiovanni aggiunge che "c'è molta disperazione nel nostro settore e per i nostri dipendenti, che potrebbero trovarsi tra pochi mesi senza lavoro come noi ristoratori. Ma restiamo ristoratori che protestano e cercano il dialogo ai tavoli, non gli scontri. E non vogliamo essere strumentalizzati da nessuna parte politica". Prima di Pasqua, il Movimento aveva lanciato la provocazione di riaprire da martedì 6 aprile le attività dei  settori alberghiero e della ristorazione: "l'unica possibilità per sopravvivere ed evitare il definitivo tracollo".

L'intervento del presidente nazionale del Mio

«Mio Italia condanna fermamente, come ha sempre fatto, gesti estremi che possono portare a disordini sociali - ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente del Movimento imprese ospitalità - Però è evidente che in piazza, e la politica non può girare il capo fingendo di non vedere, c'erano centinaia di persone disperate, di tutta Italia: imprenditori che hanno perso tutto a causa delle chiusure. E ora non hanno più nulla da perdere: non si doveva arrivare a questo punto».

 

 

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