Dimissioni, chiarimento con i "dissidenti" o sfiducia? Ecco tutti gli scenari della crisi arcorese
Tutti gli scenari che potrebbero portare ad una "tregua natalizia" nella maggioranza di centrodestra o a elezioni anticipate
Una vigilia natalizia così turbolenta il sindaco di Arcore Maurizio Bono non l'aveva certamente immaginata nè tantomeno sperata. Il clima natalizio intriso di corse per i regali, acquisti all'ultimo minuto per il cenone, telefonate di auguri e brindisi istituzionali hanno ben presto lasciato il posto a lunghi incontri, riflessioni e dubbi sui passi da compiere. Il primo cittadino è consapevole che la sopravvivenza del suo Esecutivo è veramente appesa ad un filo.
La situazione del centrodestra
E così è stato per tutta la giornata di ieri, giovedì, che ha visto Bono trascorrere gran parte del tempo nel suo ufficio di Largo Vela, impegnato in lunghe telefonate e colloqui con i suoi più stretti collaboratori. La situazione, dicevamo, è delicata. La crisi chiede risposte meditate e al tempo stesso immediate e non permette, soprattutto, passaggi a vuoto o tentennamenti. Se ormai sembra quasi impossibile far rientrare il malcontento dei due consiglieri di Fratelli d'Italia dissidenti (Giovanni Timpano e Fabio Varrecchia, fedelissimi di Pino Tozzi), sembrerebbe meno difficoltoso, sulla carta, far rientrare il malcotento palesato dal consigliere comunale di "Viviamo Arcore" Daniela Sperti. D'altronde proprio quest'ultima, a chiusura del suo intervento in Assise, aveva sottolineato la volontà di mettersi a disposizione per lavorare diversamente.
Le divisioni del centrosinistra
Potrebbe "usare" la crisi del centrodestra e presentare una mozione di sfiducia al sindaco con successo, ma per che fare subito dopo? Al momento Pd, ImmaginArcore e Prospettiva civica non hanno un chiaro progetto comune di città e neppure un candidato sindaco condiviso. Pesano ancora molto le divisioni di un passato che fatica ad essere dimenticato. Le due liste civiche hanno iniziato a dialogare in maniera più profiqua tra loro ma è un percorso agli inizi.
Poi presentare una mozione di sfiducia non conseguente a giudizi politici, bensì a faide interne alla destra (che di politico hanno poco) e, per di più, insieme a componenti della destra che fa riferimento a Pino Tozzi e alla sua storia qualche perplessità la sta creando negli ambienti del centrosinistra.
Stasera, venerdì, conferenza stampa di tutto il centrosinistra
E allora chi oggi potrebbe riunire oggi tutte le anime del centrosinistra arcorese in caso di elezioni anticipate? I nomi sul tavolo sono tanti (da Paola Palma a Marco Raimondi, da Luca Monguzzi a Simone Sgura e fino ad arrivare ad Alessandro Ambrosini fino al clamoroso ritorno di Carlo Zucchi e Raffaele Mantegazza) ma il tempo è veramente risicato e i veti incrociati molteplici. Nel frattempo l'ex sindaco Rosalba Colombo rimane alla finestra. Lei ha sempre dichiarato di aver concluso la sua esperienza politica con la fine della precedente legislatura ma... A tal proposito stasera, venerdì, tutte le forze di centrosinistra hanno convocato una conferenza stampa per chiarire la propria posizione sulla crisi di Giunta.
Mozione di sfiducia sì, mozione di sfiducia no...
Per portarla in discussione in aula, magari tra Natale e Capodanno, basterebbero una mozione firmata da 7 consiglieri. Sulla carta potrebbe essere una formalità se pensiamo che ai sei consiglieri di opposizione (Calloni e Caiello del Pd, Bove, Palma e Gaye per Prospettiva, Monguzzi per ImmaginArcore) si aggiungerebbero senza troppi problemi, con tutta probabilità, Timpano e Varrecchia. Poi, però, per far cadere l'Esecutivo bisognerebbe convincere anche Sperti a votare la sfiducia in Assise in maniera da poter arrivare alla fatidica quota di 9 voti. Però in casa centrosinistra sanno che l'obiettivo di Sperti, in questo momento, non è quello di sfiduciare il sindaco. Per questo motivo, con tutta probabilità l'ipotesi della mozione si sfiducia, al momento, è accantonata.
Ma cerchiamo di analizzare tutti gli scenari possibili e cosa potrebbe succedere da qui a pochi giorni.
1) La tentazione di tornare alle urne
Mandare tutti a quel paese e ritirarsi dalla politica, lasciando la destra in una situazione davvero difficile oppure rilanciare, dimettendosi e ricandidandosi sostenuto da liste civiche di centrodestra, ma anche, perché no, di centrosinistra. Una unicum trasversale che non dispiacerebbe al primo cittadino. Le chances di successo potrebbero non essere poche, viste le difficoltà del fronte opposto, della buona popolarità comunque conservata e del non alto peso elettorale dei dissidenti nel suo campo. La tentazione c'è ed è molto forte. Bono l'ha fatto capire a chiare lettere e in più occasioni e non ha intenzione di farsi rosolare a fuoco lento da nessuno, nè dai partiti che lo sostengono, nè dai tre consiglieri che al momento gli stanno facendo mancare i numeri per governare. Il sindaco ha già pronte le lettere di dimissioni. Per il momento sono congelate nel cassetto della sua scrivania. Ma è pronto a sbatterle sul tavolo nelle prossime ore se la crisi non dovesse risolversi in tempi brevi
2) Ricomporre la frattura con Sperti (e Nava)
In questo momento la logica impone un incontro chiarificatore tra lo stesso primo cittadino e il consigliere Daniela Sperti. Quest'ultima, ricordiamo, ha iniziato a manifestare il proprio malcontento sul discorso riguardante la riqualificazione di piazza Pertini, giudicata troppo onerosa. Secondo rumors di palazzo un tentativo di chiarimento potrebbe avvenire già nei prossimi giorni. Un confronto al quale parteciperà anche l'ex sindaco Antonio Nava, consigliere politico di Sperti.
Quale sarà il risultato del vertice? Anche in questo caso si apre un ventaglio di possibilità che svaria dalla semplice richiesta di Sperti di diminuire drasticamente la spesa per piazza Pertini fino alla richiesta di entrare in Giunta o di ottenere qualche delega (per esempio Servizi Sociali?). Sotto questo aspetto potrebbero aprirsi le porte per un rimpasto di Giunta ma al momento questa eventualità sarebbe tutta da sviluppare e non di facile attuazione.
3) La maggioranza si allarga?
Per molti è fantapolitica. Ma è bene segnalare anche questa ipotesi che è stata sicuramente presa in considerazione da più di un esponente della maggioranza che ritiene ormai irrecuperabile il rapporto di fiducia che è venuto a mancare nei confronti dei tre dissidenti. Mancanza di voti in Assise che potrebbe essere sopperita con un allargamento della maggioranza verso... sinistra. O meglio verso gli esponenti delle due civiche (ImmaginArcore e Prospettiva Civica) che attualmente siedono nei banchi della minoranza. Il dialogo sui singoli progetti che interessano la città, oppure la condivisione di percorsi, come quello sul Pgt appare possibile, almeno con una parte della opposizione.