Si accende lo scontro politico

Rossi mostra l’avviso di garanzia, ma Trezzi e Mariani lo attaccano: "Sulle accuse non ha saputo rispondere"

Si accende lo scontro politico per l’inchiesta della Procura sull’integrazione societaria fra Aeb e A2A.

Rossi mostra l’avviso di garanzia, ma Trezzi e Mariani lo attaccano: "Sulle accuse non ha saputo rispondere"
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Cinque pagine con gli articoli del Codice penale dei reati contestati, il luogo e il periodo in cui si sarebbero consumati, l’elenco degli indagati e tutte le informazioni sul diritto di difesa, con l’invito a nominare un avvocato di fiducia.
E’ il contenuto dell’informazione di garanzia notificata al sindaco, Alberto Rossi, dalla Procura di Monza nell’ambito dell’inchiesta sull’aggregazione fra Aeb e A2A: corruzione e turbata libertà della scelta del contraente le ipotesi di reato al vaglio dei pm Stefania Di Tullio e Salvatore Bellomo.

Rossi mostra l’avviso di garanzia

Il primo cittadino ha messo a disposizione dei giornalisti (compreso chi scrive) l’intero documento, con la sola omissione dei nomi dei co-indagati per motivi di privacy, «così che possano farsi autonomamente una idea su quanto ho ricevuto e sul fatto che nulla di minimamente rilevante sia stato omesso nella comunicazione alla città», durante l’ultimo Consiglio comunale.
Giovedì mattina, a Palazzo Landriani, Rossi ha invitato il capogruppo della Lega, Edoardo Trezzi (accompagnato da Tiziano Mariani, Noi per Seregno) per prendere visione dell’informazione di garanzia, a seguito dell’interpellanza con cui il Carroccio chiedeva al sindaco di renderla pubblica in maniera integrale per questioni di trasparenza.
«Non penso fosse dovuto, ma non avendo nulla da nascondere l’ho mostrato in estrema trasparenza», ha spiegato Rossi.

Trezzi e Mariani lo attaccano: "Sulle accuse non ha saputo rispondere"

Il confronto, tuttavia, non ha soddisfatto le attese dei consiglieri di minoranza, perché «a una esigenza di estrema trasparenza il sindaco ha presentato un atteggiamento opaco e tutt’altro che aperto alla chiarificazione», hanno commentato in una nota. Trezzi e Mariani nutrono «serie perplessità sul fatto che un’informazione di garanzia in concorso non contenga i fatti per la quale è stata notificata» e alla domanda sui principali capi d’accusa «il sindaco non ha saputo rispondere, un fatto inaccettabile soprattutto nell’interesse pubblico di tutti i cittadini onesti e trasparenti».

Secondo i capigruppo di minoranza, nella fotocopia dell’avviso di garanzia prodotta dal sindaco non sarebbe stato riscontrato nulla dell’addebito provvisorio e delle norme di Legge che s’intendono violate. «Ci auguriamo che il sindaco non voglia tenere un comportamento omissivo, nascondendo qualcosa su un fatto così importante. Sarebbe molto grave che il primo cittadino si rendesse protagonista di simile atteggiamento, in particolare dopo aver sostenuto con determinazione l’esigenza di totale trasparenza nel rispetto dei cittadini».
Trezzi e Mariani, che continuano a lamentare la mancanza di trasparenza dell’Amministrazione, «sollecitano nuovamente il rispetto per gli inquirenti che ogni giorno lavorano per far rispettare la Legge e per i cittadini ai quali si deve correttezza e chiarezza».

E il sindaco medita una querela

Il comunicato stampa dei capigruppo di minoranza Edoardo Trezzi (Lega) e Tiziano Mariani (Noi per Seregno) è all’attenzione dei legali del sindaco per «valutare una possibile querela relativamente alla gravità delle assurde insinuazioni».
Lo dichiara proprio il primo cittadino, Alberto Rossi, in una nota diffusa nella serata di venerdì per replicare alle affermazioni dei consiglieri, che hanno espresso perplessità «su quanto hanno letto» nell’incontro di giovedì mattina a Palazzo Landriani.

Rossi evidenzia le «illazioni sul fatto che abbia potuto tenere un comportamento omissivo» rispetto al documento mostrato a Trezzi e Mariani, «in definitiva adombrando il sospetto che possa aver mostrato loro qualcosa di contraffatto, o tagliato ad arte, o falsificato».
In ordine alla notifica dell’informazione di garanzia, «secondo l’opposizione quando avviso per primi i capigruppo, quando comunico tutto pubblicamente il giorno stesso, quando comunico in Consiglio sono sempre e comunque poco trasparente, anche quando visionano direttamente gli atti».

Il primo cittadino si definisce «basito e allibito da queste affermazioni, che vanno oltre quanto ero in grado di immaginare», confermando di aver dato mandato ai propri legali di valutare una possibile querela per diffamazione nei confronti dei due consiglieri.

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