Scuola

Anche ad Arcore nascono i Patti Digitali, un’alleanza educativa per l'ingresso nel mondo online degli adolescenti

Aula magna della scuola Stoppani gremita ieri sera, giovedì 18 aprile, per la presentazione del progetto

Pubblicato:

Ma qual è l’età giusta per iniziare ad utilizzare un dispositivo elettronico? Per quanto tempo al giorno? Anche Arcore ha i patti digitali, una alleanza educativa finalizzata a mettere delle regole per l'ingresso nel mondo online degli adolescenti. Si tratta di un progetto che coinvolge mamme e papà di tutti gli studenti delle scuole arcoresi e che nasce dall’iniziativa dell'Amministrazione comunale e da un gruppo di famiglie  (tra i promotori troviamo Chiara Aldiri, Marzia Aloise, Lorenzo Bellini, Enrico Capuzzi, Annalisa Giacobbe, Gemma Groppelli, Elisa Lazzaroni, Luca Manni, Virna Parisi, Letizia Rossi, Federica Spreafico) che ha condiviso l’importanza di dedicare attenzione anche all’educazione digitale dei propri figli.

La soddisfazione della preside Chioffi e del sindaco Bono

"La scuola è rincuorata e rafforzata dal fatto che esiste questa importante alleanza educativa con i genitori - ha esordito Chioffi durante il suo intervento - Non possiamo rimanere a guardare il mondo che cambia senza fare nulla ma dobbiamo anche noi essere attori e mettere la nostra impronta in questo cambiamento culturale. Leggo, tra i patti della scuola primaria, che bisogna evitare la consegna del cellulare perchè ci sono altre soluzioni per avvicinarsi al digitale in totale sicurezza e con gradualità. Altre soluzioni che dobbiamo ricercare tutti insieme. Abbiamo una grande responsabilità e non possiamo fare finta di niente e girarci dall'altra parte come se il problema non esistesse".

"Era da tanto tempo che non vedevo una platea così numerosa per un incontro che riguarda la scuola e i nostri ragazzi - ha sottolineato il sindaco Bono - Grazie a voi genitori che avete voluto prendere per le corna un problema delicatissimo e profondo. Nelle lezioni che faccio a scuola parlo ai ragazzi delle medie delle pericolosità del mondo di internet. Ma la bellezza del vostro lavoro è che questa riflessione è dedicata soprattutto a noi genitori. I nostri figli sono molto svegli ma siamo noi genitori che tante volte facciamo fatica poichè viviamo nella nostra ignoranza sul comprendere e adeguarci alla tecnologia".

 

Aula magna gremita di genitori

Ieri sera, giovedì 18 aprile 2024, oltre un centinaio di genitori hanno gremito l'aula magna della scuola media Stoppani per assistere alla serata di presentazione del progetto e per sottoscrivere i patti. Ad accogliere genitori e relatori c'erano la preside Marta Chioffi e il sindaco Maurizio Bono (accompagnato dalla presidente del Consiglio comunale Laura Besana e dal consigliere comunale Pierluigi Perego). Tanti gli interventi che si sono susseguiti durante la serata, inaugurati dal professore Marco Gui dell'università Bicocca, dallo psichiatra Enrico Capuzzi dell'ospedale San Gerardo di Monza, dalla psicoterapeuta Elisa Lazzaroni e Paolo Bianco ed Elisabetta Muttarini.

Decidere insieme

"I patti si pongono diversi obiettivi, tra i quali quello di  decidere insieme il momento in cui i bambini faranno esperienza di specifiche pratiche digitali, quali contenuti sono adatti per la loro età e quali strumenti consegnare - ha sottolineato il professore Gui coordinatore del centro di ricerca “Benessere digitale” dell’Università degli studi di Milano -  E' importante partecipare con i figli a momenti di educazione digitale: organizzando incontri di approfondimento e di scambio di esperienze, anche coinvolgendo esperti e partendo dalle proposte e dai bisogni che esprime ciascuno dei gruppi promotori. Spesso i genitori concedono un accesso libero alla rete precocemente, nonostante ritengano che l’arrivo di smartphone e dei social nelle mani dei minori andrebbe posticipato, per consentire un adeguato accompagnamento all’uso dello strumento. Questo perché esiste in realtà una forte pressione sociale e commerciale all'anticipazione dell'ingresso autonomo in rete. Lo smartphone sembra anche risolvere questioni come la protezione dei figli quando sono fuori casa, l'inclusione nel gruppo dei pari e l'autonomia nello svolgimento di alcune operazioni quotidiane, spesso legate alla scuola. Soprattutto negli ultimi anni, gli esiti di una crescente ricerca scientifica, unita a pronunciamenti delle associazioni pediatriche di tutto il mondo – oltre alle norme italiane ed europee – suggeriscono un approccio più cauto sull'accesso precoce alla rete. E' tuttavia è difficile resistere da soli a queste forze, ma anche è difficile trovare occasioni di confronto per capirne di più. I patti sono nati informalmente per fare massa critica e confrontarsi tra genitori. Nel tempo è diventato sempre più chiaro che un simile impegno di progettare collettivamente l'accesso al mondo digitale dei preadolescenti si può fare solo come comunità, collaborando tra diverse agenzie educative: la famiglia, la scuola, le associazioni sportive, gli oratori, le associazioni, gli assistenti sociali".

Cosa prevedono i patti per i genitori della scuola dell'infanzia?

Cosa prevedono i patti per i genitori della scuola primaria?

Cosa prevedono i patti per i genitori della scuola secondaria di primo grado?

 

 

 

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie