Vimercate

Assunta dal sindaco e poi dimessasi: la vicenda spacca anche la minoranza

A seguito delle dimissioni di Margherita Brambilla il centrodestra ha ritirato l'interpellanza al sindaco, ma Fratelli d'Italia non ci sta.

Assunta dal sindaco e poi dimessasi: la vicenda spacca anche la minoranza
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Il caso Margherita Brambilla, dopo aver creato fratture nella Giunta di Vimercate, determina una spaccatura anche nella minoranza di centrodestra.

La vicenda

La vicenda è ormai nota e riguarda l'assunzione da parte del sindaco di Vimercate Francesco Cereda nel suo staff dell'amica e collega di partito (Pd) Margherita Brambilla, assessore ad Agrate. Un'assunzione con chiamata diretta e stipendio annuo superiore ai 33mila euro che aveva sollevato polemiche. Tanto che dopo un paio di settimane la diretta interessata aveva rassegnato le dimissioni. Lo aveva fatto puntando però il dito anche contro gli attacchi subiti dalle minoranze di Vimercate.

Interpellanza ritirata

In particolare il centrodestra aveva presentato un'interpellanza con la quale aveva chiesto conto al sindaco dell'assunzione. A seguito però delle dimissioni, le liste di centrodestra hanno deciso di ritirarla, come comunicato l'altro ieri, lunedì 20 giugno, durante la seduta di Consiglio dall'esponente della Lega, Matteo Trassini. In sostanza l'interpellanza sarebbe stata superata dai fatti.

"Alla luce delle dimissioni l'interpellanza non ha più ragion d'essere - ha detto Trassini in aula - anche se la persona in questione ha giustificato il suo gesto con le critiche miopi di quella che lei stessa chiama opposizione. Noi rimaniano sulla stessa linea, che non prevede gli attacchi personali. Non abbiamo gettato fango sull'Amministrazione comunale, come invece è stato detto, ma abbiamo fatto solo il nostro dovere di minoranza".

Spaccatura con Fratelli d'Italia

Una presa di posizione che però non è piaciuta al gruppo di Fratelli d'Italia che si è smarcato dalle altre forze del centrodestra e ha diffuso un comunicato molto critico a cura del consigliere comunale Massimiliano Pispisa e del coordinatore cittadino Edoardo Colzani.

 “Fratelli d’Italia è stato il primo partito a sollevare la polemica sul portavoce del Sindaco - si legge nel comunicato - Rivendichiamo con orgoglio il risultato di aver portato alle dimissione della stessa, a seguito della nostra polemica, poi rafforzata da una compatta presa di posizione di tutta la coalizione di centrodestra in Consiglio comunale - coalizione che ha saputo raccogliere e sintetizzare sapientemente lo sdegno di tutto l’elettorato di centrodestra per questa mossa della Giunta di Centrosinistra, del tutto inopportuna. Nel Consiglio comunale del 20 giugno si sarebbe dovuta discutere la relativa interpellanza, con primo firmatario Matteo Trassini della Lega. Prendiamo atto della scelta della coalizione cui apparteniamo di ritirare l'interpellanza essendo l’obiettivo di fatto stato già raggiunto con le dimissioni della portavoce Brambilla. Per spirito di gruppo abbiamo acconsentito al ritiro dell’interpellanza. Ciò nonostante, ci sarebbe piaciuto sentire la versione del sindaco in Consiglio comunale, la sua difesa rispetto a una scelta che - lo si ripete - legalmente è legittima ma politicamente è inopportuna e che avrebbe gravato sulle finanze vimercatesi (soldi pubblici) per euro 33.768,77 lordi l’anno".

Fratelli d'Italia rilancia le domande al sindaco

Fratelli d'Italia prende quindi le distanze dalla decisione del centrodestra e rilancia le domande rivolte al sindaco contenute nell'interpellanza ritirata.

"Se da un lato non possiamo rivendicare il risultato politico conseguito in maniera brillante dal centrodestra unito cui apparteniamo - prosegue il comunicato di Fratelli d'Italia -  dall’altro lato ci spiace non aver potuto interloquire in consiglio col sindaco Cereda a cui dunque chiediamo: ma se davvero era convinto della necessità di un portavoce, perché costringerlo alle dimissioni? Se davvero la procedura adottata era legittima, come del resto noi stessi abbiamo evidenziato, perché cedere alle provocazioni della minoranza e far dimettere una risorsa che fino a qualche minuto prima era ritenuta essenziale? L’Amministrazione Comunale improvvisamente non ha più bisogni di un esperto di comunicazione? o semplicemente non ha bisogno di un esperto di comunicazione a marchio Pd? Chi si occuperà dunque della comunicazione all’interno della Giunta?
Forse che la nomina del portavoce ha creato qualche dissapore all’interno della stessa maggioranza?”.

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