Concluso l'iter

Il Comune di Meda esce da Aeb: pronti 5,7 milioni contro le esondazioni

Con il recesso dalla società entra nelle casse comunali una cospicua somma che verrà usata per opere anti-allagamento.

Il Comune di Meda esce da Aeb: pronti 5,7 milioni contro le esondazioni
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A dicembre dell’anno scorso il sindaco Luca Santambrogio aveva annunciato che l’iter di recesso dalla società Aeb (Ambiente Energia Brianza), realtà industriale che opera nel settore dei servizi di pubblica utilità e partecipata anche dal Comune di Meda, era «quasi concluso». E a maggio è finalmente arrivata l’ufficialità: grazie alla vendita delle proprie quote il Comune incasserà circa 5,7 milioni di euro che verranno investiti per opere contro gli allagamenti e le esondazioni.

Concluso il recesso da Aeb

Si è quindi concluso un percorso avviato oltre quattro anni fa, precisamente nell’aprile 2020, quando il Consiglio comunale di Meda aveva deciso di non condividere un’operazione finanziaria, ovvero l’aggregazione tra Aeb e A2A, «che avrebbe comportato significative modifiche societarie», spiega il sindaco, precisando che «l’Amministrazione aveva deliberato il recesso da Aeb tenendo conto anche che la società non fornisce alcun servizio operativo alla città». Uscendo da Aeb il Comune avrebbe ottenuto circa 5,3 milioni di euro di spettanza e all’epoca l’idea era quella di «investire tutta la cifra per la riqualificazione del centro storico e per altre progettualità importanti per la città», aggiunge Santambrogio. L’iter di recesso aveva però subito una brusca frenata causa della bufera scoppiata sul processo di fusione tra Aeb e A2A, con gli strascichi giudiziari che ne sono seguiti.

Nelle casse del Comune entrano 5,7 milioni di euro

Nei mesi scorsi finalmente la situazione si è sbloccata e il Comune si è ufficialmente sfilato da Aeb.

«Questa scelta porta ora nelle disponibilità di cassa del nostro Comune oltre 5,3 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti circa 400mila euro di interessi legali che abbiamo preteso e ottenuto a fronte dell’attesa della liquidazione», prosegue il sindaco.

Quasi sei milioni di euro, quindi, che l’Amministrazione non utilizzerà più per la rinascita di corso Matteotti, ma per contrastare le alluvioni, come ha illustrato Santambrogio:

«In considerazione del fatto che, con l’operazione AT1, ovvero la rinascita dell’area dell’ex Medaspan, si è avviata la riqualificazione di corso Matteotti con spese a carico dell’operatore privato (Officine Mak, ndr), ritengo sia giusto individuare come ulteriori “importanti opere per la città” gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico, seguendo le risultanze della progettazione in fase di affidamento e proseguendo con interventi di deimpermeabilizzazione di rilevanti spazi della città».

Un tesoretto contro le esondazioni

Un «tesoretto», quindi, che consentirà di rendere più sicura la città in caso di abbondanti precipitazioni ed esondazioni.

«La fragilità del nostro territorio, acuita da una situazione meteo che sta portando a concentrazioni di pioggia mai avute in passato con implicazioni costanti sul torrente Tarò e sulla rete fognaria, necessita di interventi comunali aggiuntivi a quelli che metterà in atto BrianzAcque in qualità di gestore dei servizi idrici - conclude il sindaco - Questa importante somma conseguente al recesso finanzierà, quindi, interventi che ritengo prioritari per la riqualificazione, la sicurezza e la tutela del nostro territorio».

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