Decennale

L'arcivescovo Delpini a Nova per la festa di San Bernardo

Prima la benedizione della chiesetta, poi la Messa.

L'arcivescovo Delpini a Nova per la festa di San Bernardo
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A Nova Milanese l'Arcivescovo Mario Delpini ha celebrato la festa di San Bernardo: prima la benedizione della chiesetta, poi la Messa.

L'Arcivescovo a Nova: benedetta la chiesetta

"Essere figli della luce vuol dire essere operatori di pace". Questo il messaggio dell’Arcivescovo Mario Delpini, che domenica 3 settembre è stato ospite della parrocchia San Bernardo per la grande festa in occasione dei dieci anni dalla consacrazione della nuova chiesa di via Venezia. Prima l’Arcivescovo ha benedetto la vecchia chiesetta di San Bernardo di via Favaron.  Accolto sul sagrato della chiesetta, l’Arcivescovo ha ricevuto i saluti di tutti i sacerdoti tra cui il parroco don Luigi Caimi e del sindaco Fabrizio Pagani:
"La chiesetta e l’oratorio sono stati fulcro del rione di San Bernardo. Qui tante generazioni hanno coltivato la propria fede ed è cresciuta la nostra comunità - il messaggio del sindaco - Eccellenza ci aiuti ad essere una comunità che cresce nella fede e che sia punto di riferimento per gli altri, per chi è lasciato solo".
A presentare la storia della chiesetta, la cui prima menzione risale al 1604, ci ha pensato Marco Cattaneo. L’intervento di ristrutturazione è costato 300mila euro e ha visto la riqualificazione completa, dal tetto agli intonaci. Poi una piccola processione ha portato i fedeli fino alla chiesa nuova, dove è stata celebrata la Messa.
Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo
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Nova Milanese: l'Arcivescovo e il sindaco

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo
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Nova Milanese: Delpini sul sagrato della chiesetta

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo
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Nova Milanese: la benedizione nella chiesetta di San Bernardo

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo

Il rimando ad essere luce

Nel corso della funzione Delpini ha ripreso le letture e in particolare la lettera di San Paolo agli Efesini:
"Paolo ci rimanda a essere luce, a lasciare un segno per ciò che facciamo, ma anche per quello che non facciamo – ha affermato monsignor Delpini – Anche Gesù ci ha invitato ad essere luce nel mondo. Un mondo che ha bisogno in primis di riconoscere l’opera e la presenza di Dio. Un mondo che ha bisogno di luce. Noi siamo consapevoli che la grazia di Dio data durante il nostro Battesimo è un dono che ci libera dal peso e dall’oscurità dei peccati, è una luce che ci avvolge. Come si esprime questa luce? Con la gioia. Irradiando la gioia della presenza di Dio. La cui luce che ci rende capaci di comprensione e benevolenza, fino al perdono. Essere figli della luce vuol dire essere operatori di pace e le chiese, come questa, sono luogo in cui incontrare il Signore".
Delpini ha poi voluto mandare un messaggio di ringraziamento a tutti i fedeli presenti, ma anche alle tante associazioni che hanno presenziato alla Messa, oltre alla banda, ai chierichetti e ai sacerdoti.
Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo
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Nova Milanese: Delpini con i chierichetti

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo
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Nova Milanese: Delpini e la Giunta

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo
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Nova Milanese: un momento della celebrazione

Nova Milanese: Delpini per la festa di San Bernardo

"La chiesa non è un museo"

Anche il parroco ha preso parola e ha sottolineato come sia la chiesetta che la nuova chiesa saranno aperte ai fedeli:
"La chiesetta di San Bernardo resterà aperta ogni mattina, mentre la nuova chiesa tutti i pomeriggi. Per permettere l’incontro con Dio. Perché la chiesa non è un museo, ma è la fontana da mettere al centro del villaggio – ha spiegato – Oltre a ricordare una data storica, visto che l’inaugurazione fu il 1 settembre 2013, vogliamo dire ai bambini che qui devono crescere e far crescere la propria fede, che però si impara in famiglia. La chiesa non vive perché c’è il parroco, ma perché c’è il popolo di Dio, per cui grazie a tutti i presenti, dalle autorità civili alle associazioni, fino ai chierichetti".
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