La testimonianza

Padre Corrado, una vita tra i poveri delle Ande

Intervista al missionario arcorese Padre Corrado Spada, 57 anni, tornato in città per qualche mese dal "suo" Perù

Padre Corrado, una vita tra i poveri delle Ande
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Una vita piena vissuta tra i poveri delle Ande peruviane: è questa la fede che ricostruisce ponti e va incontro agli ultimi. Padre Corrado Spada, 57 anni, missionario fidei donum, è tornato da qualche settimana ad Arcore e vi rimarrà per quattro mesi dopo un lungo periodo trascorso a Huacaybamba, nel cuore delle Ande peruviane.


Una pausa solo apparente, scandita da incontri, testimonianze e nuovi progetti per il missionario, nato ad Arcore nel 1968, è cresciuto tra le mura dell’oratorio maschile.

"Mi sono sempre sentito molto arcorese", ha raccontato Padre Corrado, bernatese d'origini,  con un sorriso pieno di luce, raggiunto telefonicamente nei giorni scorsi dalla redazione del Giornale di Vimercate.  Il ritorno a casa lo ha emozionato: ha rivisto volti amici della Casati, della Polisportiva Bernate (è stato anche un atleta del sodalizio oratoriano) e della Piramide, i luoghi che lo hanno formato e quel senso profondo di comunità che gli ha dato radici e direzione.

Una vocazione maturata grazie al Mato Grosso

Proprio ad Arcore ha maturato la vocazione, grazie all’esperienza portata avanti con l’associazione Mato Grosso, che lo ha portato prima in Perù (a Marcarà), poi in Brasile e infine di nuovo in Perù, dove da quasi cinque anni guida una parrocchia estesa e difficile, che raccoglie 70 comunità montane sparse su un territorio vastissimo. Alcune di esse si raggiungono solo dopo dodici ore di viaggio in jeep.

"Non ho mai avuto una giornata tipo - ha spiegato il missionario - Oltre alla messa domenicale, ho cercato sempre di rispondere alle esigenze che via via si sono presentate: campesinos (contadini, ndr) in cerca di battesimi, aiuto, medicine. L’ospedale più vicino è a cinque ore, e per cure serie bisogna andare a Lima. Ma servono soldi che spesso mancano... ".
Anche la canonica si è trasformata in un rifugio: donne maltrattate o abusate vi hanno trovato accoglienza e protezione. Il contesto in cui ha operato è complesso: povero, isolato e segnato dalla presenza del narcotraffico.

Piantagioni di Coca nascoste ovunque

"Ci sono piantagioni nascoste di coca ovunque, autobus che viaggiano vuoti ma pieni di sacchi zeppi di foglie di Marjuana diretti a Lima. Tutti lo sanno, ma nessuno ne parla. Anche a messa si fa finta di niente. È un sistema accettato, coperto purtroppo». Eppure, la fede ha continuato a trovare spazio nel suo cuore: «Mi sono sentito impotente, tante volte. Ma mi sono affidato. Ho cominciato con i ragazzi, poi sono arrivato ai genitori. Lì c’è un bisogno profondo di qualcosa che vada oltre questo mondo. Anche chi si dice ateo, quando vede proposte autentiche, ti segue. Paradossalmente, proprio i non credenti sono quelli che mi hanno aiutato di più", ha continuato padre Corrado.
In questi anni, padre Corrado ha lavorato con due giovani insegnanti di religione, una laica consacrata e alcune ragazze del posto. Insieme hanno gestito doposcuola, attività per gli anziani, e costruito case in fango e paglia per chi non ne aveva.

Chi dopo Papa Francesco?

Hanno accolto anche volontari italiani: «Non più raccoglitori di carta, ma muratori e imbianchini». Tutto il ricavato è andato a sostegno delle missioni. Nel 2024 ha celebrato i suoi 25 anni di sacerdozio.

Nessun rimpianto: "Solo un pò di preoccupazione per mia madre, ormai anziana. Ma il mio posto è là. La vita frenetica di questo mondo occidentale non fa per me".  Ora, in questo periodo storico segnato da grandi cambiamenti, Padre Corrado si augura che alla guida della Chiesa ci sarà una pontefice in grado di stare al passo di Papa Francesco.

"La notizia della morte di Papa Bergoglio mi ha profondamente colpito - ha concluso il missionario - Era un punto di riferimento, soprattutto per noi missionari che viviamo tra i poveri e nelle periferie del mondo, accanto agli ultimi. Personalmente, l’ho sempre considerato una guida rivoluzionaria, un uomo dalla mente aperta, capace di parlare al cuore delle persone semplici come dei grandi della terra. Ha avuto il coraggio di toccare temi scomodi, di rompere schemi, di mettere davvero gli ultimi al centro della Chiesa. Ha saputo mostrare che la fede non è solo dottrina, ma vita concreta, fatta di misericordia, ascolto e giustizia. Spero con tutto il cuore che chi prenderà il suo posto possa continuare questa strada, con lo stesso coraggio e la stessa umanità. Il mondo, e soprattutto la Chiesa, hanno bisogno di pastori così. Papa Francesco ci ha insegnato che la Chiesa può essere davvero una casa per tutti. E questo non possiamo dimenticarlo".

Ora padre Corrado si trova in città, dove ha già riempito l’agenda: testimonianze, campi di lavoro, incontri con giovani e comunità. Con lo sguardo sempre rivolto al mondo che ha lasciato, e un cuore che continua a battere per i bisognosi.

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