Ricordo

Diossina, visita al Bosco delle Querce per ricordare quanto accaduto 45 anni fa

Gli studenti di Alisei e le associazioni ambientaliste hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione del parco.

Diossina, visita al Bosco delle Querce per ricordare quanto accaduto 45 anni fa
Pubblicato:
Aggiornato:

Diossina, visita al Bosco delle Querce per ricordare quanto accaduto 45 anni fa. Gli studenti di Alisei e le associazioni ambientaliste hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione del parco.

Diossina, 45 anni dall'incidente Icmesa

Fra meno di due mesi saranno 45 anni da quel 10 luglio 1976, quando, alle 12.37 di quel sabato, un incidente nell’azienda Icmesa di Meda causò la fuoriuscita e la dispersione di una nube tossica: era la diossina e per Seveso cambiò la storia. Fu una ferita enorme per il territorio, un trauma collettivo rappresentato da drammi individuali e familiari. Prende vita da questa consapevolezza l’iniziativa “Seveso 45. Memoria e impegno a 45 anni dal disastro diossina” di martedì 18 maggio, una visita guidata all’interno del Bosco delle Querce. “La vicenda diossina può essere raccontata in molti modi - ha esordito Giorgio Garofalo, presidente dell’Associazione Alisei che, insieme a Brianze, ha organizzato l’iniziativa - Il modo sbagliato sarebbe quello di appiattire la storia, raccontando che è andato tutto bene, ma noi non volevamo questo”.

Il racconto dei presenti

Gli organizzatori hanno ricordato il conflitto tra la multinazionale svizzera, proprietaria degli stabilimenti, e i cittadini delle zone colpite, ma anche il clima di contrapposizione ideologica tra i partiti e lo scontro tra gli abortisti e gli antiabortisti. “Anche il Bosco delle Querce è frutto di quel conflitto - ricorda Garofalo - Qui Regione Lombardia avrebbe voluto far sorgere un inceneritore e solo grazie alla mobilitazione popolare le istituzioni si convinsero a fare retromarcia”. Patrizia Colombo di Legambiente Seveso ha accompagnato il gruppo all’interno del parco regionale: “Sotto questa collinetta - spiega la volontaria - è nascosta una delle vasche in cui è stato depositato il terreno contaminato, ma ci sono anche le macerie delle case e i resti dell’Icmesa. Dovete pensare che questo posto era diventato un deserto: il terreno inquinato era stato asportato e per la realizzazione del parco si piantumarono oltre cinquemila alberi. Dopo alcuni anni anche gli animali selvatici sono tornati ad abitare questo luogo”.

"Storia di Seveso emblematica per i suoi insegnamenti"

“Abbiamo sentito il dovere di partecipare a questa iniziativa - ha aggiunto Amalia Fumagalli dei Fridays For Future Monza e Brianza - perché il nostro è un movimento attento alle tematiche ambientali a livello globale, ma siamo consapevoli di quanto sia prezioso l’impegno a livello locale: la storia di Seveso è emblematica per i suoi insegnamenti”. Presente anche una rappresentanza della Cgil di Monza e Brianza. Giulio Fossati, segretario della Camera del Lavoro di Monza, si è espresso così: “Ringrazio le associazioni per l’invito e per averci restituito il senso di una memoria che non può essere smarrita. Oggi abbiamo maggiore consapevolezza sui rischi industriali e ci battiamo quotidianamente per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro: esprimo un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini che in quegli anni fecero battaglie difficili per il riconoscimento del diritto alla salute”. All’iniziativa in commemorazione del disastro diossina hanno partecipato anche Gianni Del Pero del WWF Lombardia e l’assessore Alessia Borroni in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Seveso.

Seguici sui nostri canali
Necrologie