Addio a Camillo Sala, il decano di Meda
Il 3 giugno aveva compiuto cent'anni, lunedì i funerali.
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A giugno dell'anno scorso aveva festeggiato il secolo di vita nella sua abitazione in via Stelvio, circondato dai suoi famigliari, dagli amici più intimi, dalla dottoressa Antonia Carmela Chirico, don Angelo Fossati e dal sindaco Luca Santambrogio. Si è spento oggi, venerdì 14 febbraio 2025, Camillo Sala, decano di Meda.
Addio a Camillo Sala, decano di Meda
Originario di Pobiga, località di Besana in Brianza, nato il 3 giugno 1924 da Angelo Sala e Valeria Galbiati, era il secondo di quattro figli, tutti maschi, ed è l’unico rimasto in vita.
«Ho potuto frequentare le elementari fino alla quarta ed ero il più bravo della classe - ci aveva raccontato in occasione della sua festa - Se avessi voluto continuare sarei dovuto andare a piedi scalzo fino alla scuola del centro, dato che allora non c’erano nemmeno i soldi per comprare le scarpe».
Fondò la ditta "Fratelli Sala"
Ma l’interruzione del percorso scolastico non gli impedì di costruire una brillante carriera imprenditoriale proprio a Meda, dove si trasferì negli anni ‘50 e iniziò a produrre molle per tappezzieri nello stabile costruito in periferia nell’area dopo la Cascina Belgora. Un’attività molto richiesta, dato che erano tanti i tappezzieri della zona: il lavoro divenne tanto e impegnativo e così Camillo coinvolse anche il fratello Luigi fondando la ditta «Fratelli Sala», che divenne un punto di riferimento per la Brianza. Con il tempo e con l’avvento del progresso, la richiesta di molle diminuì e quindi i fratelli convertirono la produzione nella realizzazione di fusti in ferro per divani letto, venduti in tutta Italia, che continuò fino alla cessione dell’azienda, nella seconda metà degli anni ‘70.
La famiglia
Nel frattempo Sala si era costruito la sua bella famiglia: nel 1953, infatti, si sposò con Ada Pozzi, anche lei besanese, con la quale il 10 ottobre 2023 aveva festeggiato i 70 anni di nozze, 14 giorni prima della morte della moglie. Dal matrimonio sono nati due figli, Valeriano e Bruno, che hanno allietato le giornate dei genitori rendendoli nonni di Paola e Valentina il primo, e di Gaia, Marco e Valeria il secondo. E la gioia è aumentata con la nascita dei pronipoti Giulia, Davide e Vittoria.
La passione per le bocce e per le carte
Una delle sue più grandi passioni era il gioco delle bocce, che praticava prima nelle bocciofile medesi e poi nella bocciofila cabiatese, di cui era stato sostenitore e per un periodo anche presidente. E anche per il gioco delle carte, in particolare la scala 40, a cui dedicava un paio d’ore ogni giorno.
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana
Con grande orgoglio ci aveva mostrato il quadretto che incornicia l’attestato di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana che gli aveva conferito il 27 dicembre 2003 l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
I funerali del decano lunedì in Santa Maria Nascente
I funerali saranno celebrati lunedì 17 febbraio 2025 alle 10 in chiesa Santa Maria Nascente. Poi la salma verrà tumulata nel cimitero di Cabiate.