La sentenza

Morte di Maria Teresa Avallone: condannato a un anno e quattro mesi (pena sospesa) il chirurgo estetico

Il pm Sara Mantovani aveva chiesto la condanna a due anni. Il medico si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che i parametri della paziente indicavano che non poteva essere salvata

Morte di Maria Teresa Avallone: condannato a un anno e quattro mesi (pena sospesa) il chirurgo estetico
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Era entrata in un ambulatorio medico privato di Seregno per un intervento estetico, ma era andata in arresto cardiaco al momento dell’anestesia.

Condannato a un anno e quattro mesi (pena sospesa) il chirurgo estetico

A quattro anni di distanza dalla morte di Maria Teresa Avallone, deceduta dopo tre giorni in coma al San Gerardo, il Tribunale di Monza (giudice Ottone De Marchi) ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa) il chirurgo estetico Maurizio Cananzi, accusato di omicidio colposo.

“La donna si sarebbe potuta salvare con l’uso del defibrillatore”, ha sostenuto il pm Sara Mantovani, che aveva chiesto la condanna a due anni.

Il giorno dell'intervento

La 39enne originaria di Salerno, ma trasferitasi a Desio, a marzo 2019 avrebbe dovuto sottoporsi a un trattamento di rialzo dei glutei, tramite inserimento di fili sottocutanei. Il giorno dell’intervento in ambulatorio c’erano solo medico e paziente.

Il dramma era cominciato al momento dell’iniezione dell’anestesia (che è stata praticata in maniera corretta), con la paziente finita in arresto cardiaco. Secondo il pm, la donna avrebbe potuto essere salvata con una «gestione corretta della crisi», al momento del malore.

Il defibrillatore, secondo le conclusioni del pool di tre periti nominati dal giudice, avrebbe potuto salvarla. Il professionista, difeso dall’avvocato Augusto Colucci, si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che i parametri della paziente indicavano che non poteva essere salvata.

(nella foto di copertina Maria Teresa Avallone)

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