Seregno

Lo street food piace, ma non a tutti i ristoratori

Si accende il dibattito sugli eventi in piazza Risorgimento: qualche operatore lamenta la concorrenza sleale per i prezzi bassi.

Lo street food piace, ma non a tutti i ristoratori
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Piacciono gli eventi di street food in piazza Risorgimento a Seregno, ma fra i ristoratori si registrano pareri discordanti e c'è chi lamenta la "concorrenza sleale".

Lo street food piace, ma non a tutti i ristoratori

Nelle scorse settimane, in concomitanza con la Seregno Sport week, sono riprese le iniziative promosse dalla rete d’impresa dei commercianti di ViviSeregno, fra cui lo street food: altri due appuntamenti sono in calendario nel mese di luglio.  Gli eventi piacciono e richiamano molti avventori, ma si registrano opinioni discordanti fra i ristoratori del centro storico e qualcuno si lamenta per quella che ritiene "una concorrenza sleale", visti i prezzi bassi.

"Non ci sono prodotti locali"

"Quest’anno le serate di cibo da strada sono addirittura aumentate e iniziano il giovedì - dichiara Salvatore Bongiovanni, responsabile per la Lombardia del Mio - Movimento imprese ospitalità e del gruppo Seregno - Bar e ristoranti uniti - In origine le sagre e lo street food nascono per valorizzare il territorio e far conoscere le attività della zona: non ha senso portare prodotti che non c’entrano nulla con la nostra realtà. Oggi più che mai, dato che si parla di chilometro zero".

ViviSeregno: "Così arrivano più persone"

Altri ristoratori sostengono che è importante collaborare per lavorare di più e tutti insieme. Il presidente di ViviSeregno, Maurizio Lissoni, sottolinea che gli eventi sono diminuiti rispetto all'anno scorso e "se collaborano, i ristoratori lavorano al traino dell'operatore dello street food. Questi eventi sono un volano per far conoscere Seregno e fare arrivare più persone".

Il servizio integrale sul Giornale di Seregno in edicola questa settimana.

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