Arcore, la Giunta Bono ritira (per ora) il progetto di rifacimento di piazza Pertini
La decisione è stata presa durante la riunione di maggioranza che si è tenuta giovedì sera della scorsa settimana
Per usare un termine tanto caro agli amanti del calcio palla in tribuna per prendere fiato (e soprattutto tempo) ed evitare una nuova dolorosa spaccatura in Assise. Succede ad Arcore.
Dopo un lungo ed estenuante braccio di ferro durato quasi 5 mesi, un bilancio bocciato prima di Natale, i continui mal di pancia del consigliere di "Viviamo Arcore" Daniela Sperti, una flebile tregua trovata sul finire delle festività natalizie tra la stessa Sperti e Bono, una riunione di maggioranza infuocata e una colazione di lavoro al ristorante Sant’Eustorgio dove non si è trovata evidentemente la quadra, l’Esecutivo di centrodestra guidato da Maurizio Bono alza bandiera bianca e manda in soffitta, almeno per il momento, (ma c’è chi è pronto a scommettere che non se ne riparlerà fino alla prossima legislatura) la riqualificazione di piazza Pertini. Stiamo parlando di un provvedimento fortemente voluto dall’assessore al Commercio Nicolò Malacrida.
Le contrarietà di Sperti
Sperti, ricordiamo, prima di Natale, durante il Consiglio comunale, aveva lanciato dure accuse all’Esecutivo reo di voler spendere quasi un milione di euro per riqualificare la piazza del mercato. Dopo un tira e molla durato mesi un ultimo tentativo è stato fatto anche un paio di settimane fa durante l’ennesima riunione di maggioranza.
Ma anche in quel caso Sperti fu categorica: spendere il meno possibile per rifare la piazza. La Giunta, dicevamo, durante la riunione di maggioranza organizzata giovedì sera della scorsa settimana, ha deciso di ritirare il provvedimento, prendere tempo e affidare ad un concorso di idee tra professionisti la predisposizione del nuovo progetto poichè quelli presentati durante la riunione di due settimane fa non sono affatto piaciuti alla Sperti: ancora troppo onerosi per le casse comunali.
Un concorso di idee per la nuova piazza
In aggiunta a questo, tra le motivazioni del rinvio del progetto ci sarebbe anche la variante al Piano di Governo del territorio attualmente in discussione: insomma prima di riqualificare la piazza sarà necessario capire quale sarà il futuro aspetto urbanistico della città. Politichese a parte il vero scoglio che l’Esecutivo non è riuscito a superare le si chiama Sperti. Quest’ultima fin da subito si era dichiarata fortemente contraria all’investimento di un milione di euro per la riqualificazione della piazza del mercato. Evidentemente se l’assessore Malacrida e il sindaco Bono si sono visti costretti a stoppare il provvedimento e ad ingoiare un boccone amaro la motivazione è solo una: il mancato accordo sugli importi da mettere sul tavolo e sui lavori da effettuare.
La retromarcia
La retromarcia, dicevamo, è stata ratificata giovedì sera della scorsa settimana durante una riunione fiume di maggioranza. In quella sede il primo cittadino ha dato lettura di una mail pervenuta qualche ora prima da parte dell’assessore Malacrida attraverso la quale il responsabile del Commercio ufficializzava la volontà di fermare il progetto e di affidare l’iter progettuale ad un concorso di idee.
L’accantonamento dell’intervento, secondo ben informati, non sarebbe stato particolarmente gradito da alcuni esponenti dell’Esecutivo: in primis dal vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Belotti.
Un pericoloso precedente
D’altronde la retromarcia su uno dei provvedimenti principe che avrebbe sicuramente dato una forte impronta ai cinque anni di legislatura Bono andrà a creare inevitabilmente un pericoloso precedente e delle ripercussioni politiche. Non è difficile immaginare, d’ora in poi, un «liberi tutti» sui provvedimenti più importanti soprattutto se i numeri continueranno ad essere risicati in Assise e se i due consiglieri "dissidenti" di Fratelli d’Italia (Fabio Varrecchia e Giovanni Timpano) non dovessero rientrare nell’alveo della maggioranza.
Insomma d’ora in poi, in linea puramente teorica, tutti i consiglieri di centrodestra, sulla scorta di quanto avvenuto con Sperti, potranno avanzare «diritti di veto» su qualsiasi progetto, andando ad ingessare l’azione amministrativa. Una nuova fase molto delicata che richiederà un lavoro certosino da parte del sindaco.