Arcore

"Asilo San Giuseppe", per i membri dell'ultimo Consiglio di amministrazione i conti non tornano

L'ex presidente del Cda Ferruccio Magni e i consiglieri Maria Rosa Saini e Edgardo Zilioli chiedono chiarezza all'assessore al Bilancio Serenella Corbetta

"Asilo San Giuseppe", per i membri dell'ultimo Consiglio di amministrazione i conti non tornano
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Per l'ex presidente del Consiglio di amministrazione della civica fondazione San Giuseppe di Arcore Ferruccio Magni e per i consiglieri Maria Rosa Saini e Edgardo Zilioli i conti snocciolati durante l'ultimo consiglio comunale dall'assessore al Bilancio Serenella Corbetta sui costi di acquisto del San Giuseppe e sui crediti che il Comune vantava nei confronti dell'ente non tornano.

La variazione di bilancio

Una richiesta di chiarimenti, quella di Magni, Saini e Zilioli che arriva dopo la variazione di bilancio di 200mila euro presentata la scorsa settimana in Assise da Corbetta. Si tratta di fondi in entrata provenienti dalla liquidazione della civica fondazione  che sono stati subito impiegati per diverse attività culturali e scolastiche. Ma andiamo con ordine. I 200mila euro (la stima dell’assessore è stata prudenziale poichè la cifra finale potrebbe sfiorare i 300mila euro) rappresentano una vera boccata d’ossigeno per le casse comunali.

"Il liquidatore è arrivato quasi a compimento dell’intera partita di liquidazione dei debiti e dei crediti e le eventuali differenze a credito derivanti dalla messa in liquidazione saranno riversate sul comune - aveva spiegato l’assessore Corbetta in aula - Ricordo che alla fine l’immobile, che da prime perizie era valutato 2,8 milioni di euro, è stato acquistato dal Comune per 2 milioni di euro a seguito di una terza perizia pretesa da questo Consiglio. Recuperati i debiti che il San Giuseppe aveva nei confronti dell’Amministrazione comunale per 700mila euro (derivanti da contributi straordinari elargiti dalle passate amministrazioni comunali e da tasse non pagate, ndr) adesso vi è un ulteriore ritorno di 200mila euro. Per cui, al netto, l’operazione di acquisizione del San Giuseppe è costata al comune circa 1 milione di euro".

"Chiediamo chiarezza"

A seguito dell'intervento dell'assessore stamattina, giovedì 28 marzo 2024, i componenti dell'ex Cda hanno inviato una lettera in redazione per replicare all'Esecutivo. Una lunga missiva nella quale Magni, Saini e Zilioli contestano, in primis, la quantificazione dei crediti che il comune vanta nei confronti della civica fondazione.

"Prima di tutto, è necessario precisare che l’immobile del San Giuseppe era stato messo all’asta dalla Liquidatrice incaricata dal Tribunale di Monza con data di vendita del 20/07/2022. Andata deserta l’asta, in seconda asta la Liquidatrice avrebbe proposto come Prezzo base l’importo di Euro 2.669.400,00 e offerta minima di Euro 2.002.500,00. Vista la disponibilità del Comune di Arcore, come da decisione del Consiglio Comunale del 18/07/2022, ad acquistare l’immobile al prezzo massimo di Euro 2.060.000,00, la Liquidatrice ha ritenuto opportuno e necessario vendere l’immobile al Comune per la cifra di Euro 2.002.500,00 ed evitare cosi’ ulteriori ribassi nel caso di terza asta; il tutto e’ puntualmente riportato nell’atto di acquisto dell’immobile - si legge nella lettera -  Non sembrerebbe aderente alla realtà dei fatti quanto esplicitato ora nell’articolo, tale che potrebbe apparire come una velata e poco piacevole contestazione del lavoro fatto dalla Liquidatrice, mentre atti e fatti dimostrerebbero la sua correttezza e professionalità. Corre comunque l’obbligo di sottolineare che il valore netto finale di acquisto sarebbe comunque stato poco più di un milione di euro, tenuto conto che la differenza come avanzo di liquidazione sarebbe in ogni modo confluita nelle casse comunali. Tutto questo era stato ampiamente illustrato e documentato con l’articolo dell’ex Presidente della Fondazione, pubblicato su il “Giornale di Vimercate“ in data 22 Aprile 2022 con norme e procedure a supporto da seguire, ora lodevolmente fatte proprie e applicate dall’Assessore Corbetta".

"Nel bilancio della fondazione del 2007 non c'era traccia di alcun debito verso il Comune"

"Una seconda considerazione è d’obbligo per il cittadino contribuente e riguarda il debito della Civica Fondazione verso il Comune, citato dall’assessore Corbetta nella cifra di 700mila euro - prosegue la lettera dell'ex Cda -  Va segnalato che il primo bilancio formale predisposto nel 2007, giunta a guida Centro-destra Sindaco Marco Rocchini non conteneva alcun riferimento a tali debiti pregressi. Il Bilancio predisposto per l’anno 2020 riportava l’esposizione della Fondazione verificatasi dopo il 2010 verso il Comune di Arcore per 157.573,04 euro oltre a  53.573,00 euro per Imu e Tari. Il tutto come accertato da una perizia effettuata da professionisti incaricati dal CdA della Civica Fondazione, perizia trasmessa alla Regione Lombardia e in copia al Comune di Arcore per l’istanza di liquidazione. Ora questa cifra smisurata di Euro 700mila euro  che non trova riscontro nei bilanci successivi al 2007 della Civica Fondazione S. Giuseppe, a suo tempo approvati e depositati in Comune, impone alcune domande: perché nessun debito pregresso verso il Comune è stato riportato nel primo bilancio di competenza predisposto nel 2007? Perchè negli anni successivi gli uffici comunali che ricevevano i bilanci annuali della Fondazione, senza la presenza di debiti di tale dimensione, non hanno mai fatto osservazioni, richiami, piani di rientro e simili? Perchè sono stati erogati contributi annuali senza tenere conto dei debiti che risultavano essere rilevati nel bilancio del Comune come crediti verso il San Giuseppe ? Nessuno controllava i bilanci della Civica Fondazione San Giuseppe? Se fossero stati posti in essere comportamenti non ortodossi negli uffici di sua competenza, l’assessore in carica, se informato dagli uffici,  avrebbe avuto l’obbligo, soprattutto verso i cittadini contribuenti, di procedere alle opportune verifiche e trarre dalle stesse le dovute conclusioni, attive e non. Ciò  che in campagna elettorale si consìdera accettabile non lo può essere, nel modo piu’ assoluto, nella gestione di un’istituzione, posto il rischio di diffondere notizie che potrebbero pure apparire non corrette, ingenerando nei Cittadini una confusione della quale oggi non se ne sente proprio il bisogno".

"Le risorse derivanti dalla messa in liquidazione andrebbero investite nel recupero dell'immobile"

Infine non è mancata una stoccata finale sulla decisione dell'Esecutivo di impiegare i 200mila euro recuperati attraverso la messa in liquidazione dell'immobile per finanziare l'Arcore Street Festivale e il Festival dei Giovani.

"Al di là delle opinioni personali, sempre rispettabili, gli atti della Fondazione e della liquidazione sono chiari e non interpretabili, quindi è opportuno, se non obbligatorio, che le istituzioni si attengano a questi, libere sempre le persone che le rappresentano di manifestare le proprie convinzioni, come tali, ma non come istituzione - concludono Magni, Saini e Zilioli -  Infine, ma non ultimo, pur nel rispetto di tutte le opinioni, come componenti dell’ultimo CdA della Fondazione, siamo sempre convinti che le risorse derivanti dalla messa in liquidazione dell’istituto, quando confluite nelle casse comunali, troverebbero più consona destinazione nel recupero dello storico immobile, rispetto ad altre pur lodevoli iniziative. In particolare, si spera che nella prevista ristrutturazione della parte storica cimiteriale come esposta nel recente Consiglio Comunale ricomprenda anche e soprattutto il restauro della Cappella Cimiteriale della Famiglia Tomaselli, come previsto nell’atto di donazione del Dott. Cesare Tomaselli agli arcoresi ed ora ripreso nell’atto di acquisto del Comune, struttura che versa in precarie condizioni e che rappresenta un pericolo per chi frequenta il Cimitero".

 

 

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